(ANSA) – BARI, 28 MAR – C’è un docente italiano, originario di Foggia e residente da anni a Ferrara, tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Bari su una presunta cellula terroristica che ha portato ieri all’arresto del 59enne Mohy Eldin Mostafa Omer Abdel Rahman, cittadino di origini egiziane, presidente dell’associazione culturale islamica “Al Dawa” (ora sotto sequestro).
Contestualmente all’arresto dell’uomo, accusato di indottrinare al martirio anche bambini, e al sequestro di beni nei confronti di sua moglie, la 79enne Vincenza Barbarossa, gli uomini della Digos hanno eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti di altri tre indagati: due connazionali di Abdel Rahman residenti a Foggia e il docente italiano convertito all’islam. Quest’ultimo, parente della moglie del 59enne, risiede a Ferrara, dove è sposato con figli e insegna in un istituto comprensorio a bambini di fra i 6 e 12 anni. Le indagini dell’Antimafia barese hanno rivelato contatti e frequentazioni sospette con l’associazione culturale di Foggia.
Terrorismo, secondo Minniti allerta alta in Italia. Paoloni (Sap): «Sicurezza a rischio. Non basta presa di coscienza, bisogna investire sulle Forze dell’Ordine»
«Non basta la presa di coscienza da parte di Minniti, il quale ha detto che in Italia l’allerta terrorismo è più alta che mai. Occorre investire per equipaggiare in maniera idonea l’apparato della sicurezza sempre più debilitato» commenta così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), le notizie circolate in queste ore in merito agli arresti avvenuti a Foggia e Torino di due militanti ideologici Isis, più una serie di perquisizioni a Ferrara.
«Gli organici sono carenti, solo in Polizia di Stato mancano 20.000 uomini, a fronte di 50.000 in tutte le Forze dell’Ordine; l’addestramento è carente e non sempre adeguato, così come carenti sono anche mezzi ed equipaggiamenti. Per non parlare della situazione sbarchi incontrollata. Se non si investe sulle Forze dell’Ordine – conclude Paoloni – la sicurezza in Italia è seriamente a rischio».