Lucera – GLI Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Lucera, hanno eseguito il fermo di Polizia Giudiziaria, su delega della Procura della Repubblica di Foggia, nei confronti di Corrado Petecchia, classe 1971 di Lucera, con precedenti agli atti d’ufficio. L’uomo si sarebbe reso responsabile, attraverso l’uso di una pistola clandestina, di tentato omicidio, nonché di percosse e lesioni. I fatti sarebbero avvenuti la sera del 30.03.2015 a Lucera in via Washington nei pressi di un autosalone.
Secondo le risultanze investigative, l’uomo, salito nell’autovettura in uso alla vittima, l’avrebbe prima percossa con schiaffi e pugni, e successivamente colpita con violenza alla nuca con il calcio di una pistola cal. 7,65 non dichiarata che aveva con al seguito, procurandole una grossa e profonda ferita. Le urla di aiuto del giovane sanguinante avrebbero attirato suo fratello maggiore, in quel momento nell’autosalone, il quale, dopo essersi precipitato verso l’autovettura, avrebbe tentato invano di aprirne la portiera corrispondente al punto in cui era seduto Corrado che, per continuare a percuotere il fratello, aveva inserito la chiusura centralizzata.
Petecchia, quindi, avrebbe percosso violentemente la vittima, fino poi ad esplodergli contro alcuni colpi dalla pistola in suo possesso, uno dei quali gli avrebbe perforato il cappuccio del giubbotto. I malcapitati subito dopo l’agguato sarebbero riusciti a mala pena, per via delle numerose ferite e contusioni, a recarsi al Pronto Soccorso di Lucera per le cure mediche del caso. Il giorno dopo, gli Agenti del Commissariato di P.S. di Lucera, diretto dal Vice Questore Zendoli, sono venuti a conoscenza dell’accaduto e si sono posti alla ricerca delle due vittime per appurare l’accaduto; questi, quasi contestualmente all’avvio delle ricerche si sono presentati al Commissariato di via Po, dichiarando effettivamente come era avvenuta l’aggressione. Immediatamente sono state avviate le indagini ed effettuato un sopralluogo sul posto dove, effettivamente, sono stati repertati dagli Agenti un’ogiva di proiettile, due bossoli cal. 7,65 ed altro materiale probatorio utile alle indagini che, sottoposto all’esame dell’Autorità Giudiziaria, consentiva l’emissione del decreto di fermo.
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