“Deve essere cambiata la mission dell’Acquedotto pugliese e non ce ne siamo accorti! E cos? stamattina leggendo il Corriere del Mezzogiorno abbiamo appreso che dal rubinetto uscirà sempre meno acqua e più COMUNICAZIONE! L’AQP sta per trasformarsi in una grande network multimediale da far concorrenza alle tv, ai giornali e ai siti di informazione e promozione. Due bandi, uno da 500 mila euro e uno da 160 mila (per un anno) per appaltare all’esterno un telegiornale, un giornale, un sito etc etc… Una tv che non solo informa e quindi richiede assunzione di giornalisti, ma fa promozione territoriale (ma non c’è già Pugliapromozione?) con spot turistici che richiedono l’assunzione di comunicatori, fotografi, grafici, cineoperatori…In tutto almeno 12 professionisti che si aggiungono ai 16 comunicatori-ufficio stampa: 28 addetti alla comunicazione che non ha neppure PALAZZO CHIGI!
“Ma qualcuno avanza l’ipotesi che possano aumentare, perché nonostante le ‘rassicurazioni’ (non ci saranno più assunzioni!) che il presidente Domenico Laforgia ci rivolse quando agli inizi di giugno, quando avevamo sollevato tutta una serie di perplessità sulla gestione delle risorse pubbliche in AQP (fra feste di piazza, festival, convegni, tornei di pallacanestro e chi più ne ha più ne metta…), la famigerata graduatoria, di un concorso dai profili non trasparenti, non è assolutamente chiusa. Qualcuno sostiene che è stata prorogata e che gli ultimi quattro idonei potrebbero essere assunti.
“Quello che appare chiaro è che in attività extra mission – comunicazione e sponsorizzazioni – l’Acquedotto ha consumato fra il 2023-2024 circa DUE MILIONI di euro: 700mila nel 2023… cifra ampiamente superata nel 2024. Basterebbe questo per capire perché l’AQP non vuole mollare l’osso: qui non si tratta di difendere un’Istituzione importante e storica, ma un enorme potere (forse il più grande della Regione Puglia). L’AQP non vuole perdere la possibilità di elargire centinaia di migliaia di euro con bandi e concorsi che ci appaiono poco utili alla mission, ma molto utili a dare ‘da bere’, molto spesso, agli amici degli amici…
“La difesa dell’acqua pubblica – che tale rimane SEMPRE – è, quindi, la difesa di chi non vuole uscire dalla stanza dei bottoni non per far pagare meno le tariffe e efficientare il sistema. Oggi il bluff è svelato!”
dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina)