Acqua, per fronteggiare le sempre maggiori esigenze dell’agricoltura, ce n’è in abbondanza, è l‘acqua che esce dai depuratori della provincia di Foggia, basta non buttarla via dopo averla depurata e affinata come prescrive la normativa europea e italiana.
Dal depuratore della città di Foggia escono ogni anno 10 milioni di metri cubi d’acqua che dovrebbe essere depurata e affinata prima di venire immessa nei canali che la portano al fiume Candelaro. Dai depuratori della provincia di Foggia ogni anno escono, inutilizzati, 50 milioni di metri cubi d’acqua, quanto l’ipotetica capienza della prospettata diga di Piano dei Limiti. Da subito si potrebbe utilizzare l’acqua dei depuratori di Lucera, San Severo, San Marco in Lamis, oltre che quello di Foggia, perché sono depuratori in grado di rendere l’acqua adatta agli usi agricoli.
Per poterla portare nelle campagne basta poco, costa poco e si può fare in tempi brevi: servono le condutture per allacciare i depuratori alle condotte del “Consorzio di Bonifica”. Nessun costo supplementare è dovuto per la depurazione e l’affinamento delle acque reflue perché ogni utenza paga a AQP il costo che, correttamente, è ben evidenziato nelle bollette dell’acquedotto ed è pari a € 0,68 per metro cubo.
Acquedotto Pugliese e Consorzio di Bonifica devono spiegare perché continuano a ignorare questa fonte idrica che potrebbe alleviare, se non risolvere, le esigenze di acqua per usi irrigui. Altro intervento utile per ottimizzare l’uso delle risorse idriche in agricoltura è l’estensione della “banda larga” a tutta la provincia. Intervento possibile in tempi brevi, con il potenziamento del segnale WiMAX che oggi copre solamente la città di Foggia. La copertura internet delle zone rurali permetterebbe che gli agricoltori si dotino di sistemi avanzati per dosare l’irrigazione delle colture ottimizzando la risorsa acqua, e non solo,ma permetterebbe loro di commercializzare direttamente i propri prodotti per stimolarne il consumo locale, la cosiddetta filiera corta.
Eppure le concessioni governative per questo tipo di trasmissione dati a “banda larga” sono state date con lo scopo di implementare la copertura internet anche nelle zone rurali difficilmente servibili da altri sistemi di comunicazione. Ci aspettiamo che gli amministratori locali chiedano conto all’operatore WiMAX del suo operato e chiedano l‘intervento dell’autorità garante per le telecomunicazioni affinché l’uso del “bene comune in concessione” sia usato anche per scopi sociali e produttivi della comunità e non esclusivamente per il tornaconto economico di un operatore delle telecomunicazioni.
(F.Giorgio Cislaghi è segretario del circolo PRC di Foggia “Che Guevara” di Foggia)
Il caso Zapponeta e Caso Zapponeta – 2
Foggia Emergenza idrica, usare le acque reflue depurate
Emergenza idrica, usare le acque reflue depurateE
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il perchè è una rutin che agli Aministratori fà bene….prelevare soldi dallo STATO..subito Calamità…e alla fine chi paga????? i cittadini..l’incapacità non può Governare….verità….
a proposito di acque reflue ..esse vengono scaricate in mare…tanto non ci serve..che bella trovata……o poi ci sono le alluvioni che sistema tutto……