Manfredonia, 28 agosto 2020. Affiora nei pressi della sorgente dell’Acqua di Cristo una grande ancora. A segnalarla alla mia attenzione, il sipontino Massimo Ciuffreda, incuriosito dalla storia che vi si potrebbe celare dietro.
A che epoca risale? È antica o moderna? Tante sono le domande. Ad una prima occhiata, dalle fattezze e dal materiale di cui è fatta, ovvero in metallo, parrebbe essere non precedente all’Ottocento, ma un occhio esperto sicuramente potrebbe svelarci molti più dettagli. Ad esempio: a quale tipo di imbarcazione apparteneva? E come mai giace abbandonata quasi a riva? “Forse – azzarda un marinaio – durante una tempesta la nave ha trovato riparo qui e ha gettato l’ancora, che potrebbe poi essere rimasta incagliata tra gli scogli”.
E la nave, vista la dimensione di quest’ancora, doveva essere molto grande! Quanti segreti nasconde il mare e quante storie avrebbe da raccontare! Storie di vita, di guerre e d’amore, di popoli amici o conquistatori, di imprese folli o di quotidiana fatica. Ne conserva i ricordi avvolgendoli gelosamente tra le onde e a volte ce ne mostra dei lembi destando la nostra curiosità.
Il fondale del golfo di Manfredonia è disseminato di pezzi di storia: imbarcazioni di varie epoche affondate con i loro carichi, città sepolte, aerei precipitati in mare durante la seconda guerra mondiale. Sarebbe bello scandagliarlo e carpirne i segreti. Intanto, un frammento di storia, non sappiamo purtroppo quale, è ora visibile presso gli scogli dell’Acqua di Cristo. E chissà che qualche esperto non riesca a tradurci questo messaggio dal passato.
sono quaranta anni che giace la’ ora vi siete accorti .mo tuttuntratto meraviglia ma fatemi il piacere.
Quella è la catena di una boa di grosse dimensioni che stazionava a largo del porto industriale la quale a causa delle forti mareggiate è stata portata a riva. Fatti risalenti a molti anni fa.
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