FOGGIA, 28/11/2022 – «Il mio intervento di pochi giorni fa sull’iniquità ed ingiustizia del sistema del “tetto di spesa interregionale” a cui Casa Sollievo ed istituti simili sono soggetti, ha riscosso attenzione e consensi da molti, soprattutto a livello locale. Credo ora sia necessario fare un passo in più: dalla denuncia ad aprire un tavolo di concerto per superare l’ingiustizia scoglio “legale“.
Serve che tutte le forze che, in qualche modo sono legate a Casa Sollievo della Sofferenza, si coordinino, per portare la loro voce e proposte ai tavoli di comando a Roma: Governo, Ministero della Salute e stessa Proprietà (Vaticano). Invito la dirigenza generale, sanitaria, scientifica, la rappresentanza sindacale, le aziende ed agenzie con contratti di prestazioni in Casa Sollievo, i sindaci e le istituzioni del nostro territorio a fare fronte comune. Solo insieme e ad una sola voce, le nostre esigenze possono essere ascoltate e prese in considerazione: se procediamo divisi tra noi, non ci attende che sordità politica e misture burocratiche che rallentano e ingannano.
Casa Sollievo è una ricchezza insostituibile in Gargano e Provincia di Foggia, non possiamo non darle voce e difenderla. Diversamente sta davanti a noi un impoverito sanitario della Regione ed il declino socio-economico del territorio e della sua popolazione. Alziamo insieme la voce, coordiniamo le nostre competenze e legittimi interessi (anche di parte) e corriamo il rischio di ottenere quanto giustamente spetta non solo all’istituzione Ospedaliera di Padre Pio, ma al territorio e al popolo del Gargano e di Capitanata». Lo scrive p. Franco Moscone, presidente.
Vedrai padre Moscone , con questa dichiarazione legittima de la legheranno al dito 🤷🏽♀️🤷🏽♀️
Grazie Padre Moscone, la, situazione e drammatica per i comuni morali che come lei sa non hanno le conoscenze e tanti danari per potersi curare nelle eccellenze private. Siamo arrivati al punto che un semplice visita specialistica per poterla ottenere ci vogliono mesi e anni! Per non parlare per quelle visite specialistiche più impegnative che possono salvare la vita delle persone! Il livello di assistenza sanitaria è indecente!
Stiamo facendo la fine della Sanità della Calabria.
Mio marito trapianto x una visita diabetologia stamattina sono andata ha monte Sant’Angelo x Manfredonia devo aspettare 1 anno
Mio padre ci è andato corda 2 mesi fa con le sue gambe per una cosa veloce…..peccato che non è più tornato a casa
Io alzerò la voce per San Giovanni solo quando l’ospedale non sarà più tra le mani del consorzio, ‘na mass’ d’ mangiaiorz’ e trancaner’, ma diverrà totalmente pubblico
Un problema per tale struttura è la sua collocazione: per accedere a S. Giovanni R., da Manfredonia, i pulman devono invadere la corsia del senso contrario di marcia (e di notte è più che pericoloso…), e in più, nei mesi invernali, è facile trovare ghiaccio e neve per le strade.
La struttra dovrebbe avere dei collegamenti con le città vicine, come Manfredonia…in modo da garantire anche un’autonomia possibile alle stesse città (Manfredonia avrebbe bisogno di una struttura capace di far partorire, e di fare certe analisi più particolari…non è possibile che a Manfredonia non si possano fare neanche delle bruciature, e degli esami semplici del viso o della pelle…).
Da Manfredonia il collegamento è troppo pericoloso; almeno i pulman dovrebbero fermare nei pressi della struttura, e non lasciare un lungo tratto di strada a piedi…d’inverno, per chi non è abituato a certe temperature, invece di curarsi…
Comunque…
Senza esagerare, dato che stiamo scoprendo che anche il dato scientifico è fallace (basti ricordare il nuovo gruppo sanguigno scoperto, il non poter più riconoscere la paternità tramite il dna…e tante altre), ma un’essenzialità scientifica dovrebbe essere garantita non solo in ogni città, ma in ogni zona della città. Quando si hanno dei problemi, in città, si deve accedere a piedi…senza la necessità di utilizzare un mezzo…
Comunque…
Una domanda su un’altro argomento: avete cambiato il direttore diocesano della caritas diocesana, che non ha voluto dare da mangiare neanche a donne che dormono pe strada? Quel tizio, che si crede prete, come altri, già non voleva celebrare messa, non vuole dare a mangiare…Ma cosa vuole fare? Si apra un ristorante e lasci stare i voti…
Ancora solidarietà…
Buongiorno Padre Moscone e a tutti i lettori, a proposito dell’emigrazione Sanitaria al Nord, sta incidendo fortemente anche la politica bancaria, difatti gli Istituti bancari propongono polizze sanitarie valide sì, ma che in caso di necessità il paziente per usufruirne della polizza dovrebbe fare l’intervento negli ospedali convenzionati con le banche, ospedali che sono tutti a Milano o in Lombardia.
Io personalmente ho rinunciato ad assicurarmi per questa ragione, ritenendo la nostra Sanità con qualche lacuna ma efficiente.
Forza Casa Sollievo della Sofferenza