LA MADRE PREOCCUPATA PER L’ASSENZA SI E’ RIVOLTA AI CARABINIERI – La giovane, di 22 anni (agosto 1989), è stata identificata dai genitori preoccupati per l’assenza della ragazza. In particolare è stata la madre a cercare di contattare telefonicamente la giovane. Dopo l’assenza – dalla mattina del 26 – la mamma di Anamaria (conosciuta nell’ambiente della prostituzione lungo la statale 98 tra Canosa e Cerignola – ponte Romano lungo l’Ofanto – come Antonela) si è presentata domenica mattina 27 marzo ai carabinieri della stazione di Margherita di Savoia (città dove sono residenti i Ferariu, rumeni) per denunciare la scomparsa della ragazza. Da qui il collegamento con la morte della giovane, della quale dalla mattina del 26 marzo non si riusciva a stabilire l’identità. I carabinieri di Margherita hanno contattato i colleghi di Cerignola, da qui il collegamento fra la scomparsa e la morte della giovane.
IN PRECEDENZA LA RAGAZZA IDENTIFICATA COME ANTONELA OLARIU – Inizialmente si era ipotizzato il nome di Antonela Olariu quale quello appartenente alla donna. Il nome faceva riferimento ad un’altra donna scomparsa, sempre straniera e prostituta lungo la statale, riscontrata nell’archivio dell’Afis (banca dati dove confluiscono le impronte digitali di tutte le persone segnalate in Italia). Ma proprio il riscontro operato dai CC di Manfredonia con le impronte digitali della donna trovata morta il 26 marzo alle 13 in località Sciali non ha dato esito positivo relativamente alla relazione con la Antonela Olariu citata. Anche se inizialmente, secondo un’altra fonte, non sarebbe stata certa una mancata correlazione fra la donna ritrovata morta il 26 marzo e l’altra giovane straniera scomparsa. Ma dall’Arma confermarono l’esito negativo del riscontro. L’Afis infatti raccoglie tutte le impronte digitali delle persone – italiane e straniere – controllate in Italia dalle forze dell’ordine “e sottoposte a rilievi fotografici e dattilografici”. La donna trovata morta in località Sciali non sarebbe stata mai controllata pertanto da militari nel corso di precedenti controlli. Le impronte digitali della stessa non sarebbero coincise con quelle della Antonela Olariu della quale si era data notizia.
LA DENUNCIA DELL’AMICA – Si ricorda che era stata un’amica della giovane, che parlava in rumeno e conosceva la donna come Antonela, a denunciare la scomparsa alle 11 del 26 marzo ai carabinieri del Comando compagnia di Cerignola. Da qui le ricerche. I carabinieri avevano riscontrato in località Miciniera, vicino il confine tra Canosa e Cerignola, lungo la ss98 (Ponte Romano posto sul tracciato della via Traiana sull’Ofanto tra Cerignola e Canosa) la presenza di una pozza di sangue vicino ad un pareo, utilizzato probabilmente dalla donna. Donna che è stata trovata in località Sciali – si ricorda – solo con scarpe con i tacchi, slip rossi e top nero. Perchè il corpo della donna – che sarebbe stata uccisa si ricorda il 25 sera-notte a Cerignola data la mancanza di sangue o tracce in località Sciali – sia stato portato in agro di Manfredonia è ancora impossibile saperlo. In ogni modo il corpo è stato ritrovato a riva del piccolo canale presente in loco.
LE FERITE SUL CORPO DELLA DONNA – In base alla raccolta dati, già dato l’incarico per l’autopsia alla medico legale di Foggia, dottoressa Perilli, da parte del Pm di Turno dottor Enrico Infante, al quale spetta la divulgazione dell’esito delle verifiche. L’autopsia sarebbe stata effettuata ieri. Possibile un’aggressione sul luogo, località Miciniera, dove la ragazza si prostituiva (lungo la statale 98, Canosa-Cerignola nonostante il domicilio a Margherita di Savoia. Ma sono usuali – come detto – gli spostamenti delle giovani prostitute lungo le strade della Capitanata. A riguardo numerose le donne straniere controllate ed ascoltate dai carabinieri). L’aggressore – o gli aggressori o divisi fra esecutore del delitto e palo in auto – si sarebbe avvicinato alla donna: da qui il trascinamento nelle campagne circostante, i colpi. La pozza di sangue ritrovata nella località, vicino il pareo.
DALLA CASISTICA DI OMICIDI ANALOGHI: FORSE PASSIONALE, PROBABILMENTE L’ASSASSINO CONOSCEVA LA VITTIMA – Dunque i colpi: sul corpo della donna trovate ferite al torace destro, sinistro, all’avambraccio destro (la ragazza avrebbe cercato di proteggeri). Quasi certo l’utilizzo di un coltello: colpi diretti e alla cieca. Torace, addome. Poi dall’alto verso il basso: infatti trovate ferite anche sulla base del collo, a destra e sinistra. Ma nessuna recisione del collo o “sgozzamento” come ipotizzato e detto inizialmente anche dall’uomo che aveva ritrovato il cadavere in località Sciali a Manfredonia. Nessuna esecuzione in “stile islamico” o altro. L’assassinio sarebbe avvenuto d’impeto, con rabbia. Probabile un delitto passionale. Probabile una conoscenza fra l’autore del delitto e la giovane Anamaria. Forse un cliente particolare. Non si sa ancora se la ragazza si fosse lamentata per le attenzioni particolari di terzi con le amiche, con i conoscenti. Ma resta l’aggressione veloce e d’impeto. I colpi sferrati con velocità. Anamaria è descritta come una ragazza molto riservata. I genitori non erano a conoscenza dell’attività della figlia.
IL TRASPORTO – Dunque il corpo caricato in macchina (senza pareo, dunque con slip rossi, top nero e ancora scarpe con tacchi ai piedi) e portato in agro di Manfredonia. Continuano i controlli dei Carabinieri (ad operare i carabinieri del Comando compagnia di Manfredonia, capitano F.M. Fazio, e quelli della stazione di Zapponeta, maresciallo Antonino – per quanto riguarda il rinvenimento del corpo – con rilievi precedenti affidati ai carabinieri del Comando compagnia di Cerignola, capitano S. Del Campo, ed indagini coordinate dal Nucleo operativo del Comando provinciale di Foggia – maggiore Del Gaudio – e dirette dal pm della procura di Foggia Enrico Infante).
IL VIDEO, IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE IN LOCALITA’ SCIALI
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Manfredonia Identificata la giovane prostituta ritrovata a Zapponeta. Effettuata l'autopsia
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