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Clinica San Michele, Tar accoglie l’istanza, l’8 luglio esito sulla sospensiva

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
29 Giugno 2010
Manfredonia //

Esterno Casa di Cura San Michele, image Stato 2009
Bari – FISSATA per il prossimo otto luglio la Camera di Consiglio del Tar di Bari per “l’esame dell’istanza incidentale di sospensione” relativamente alla delibera della Regione Puglia n.1415 del 14 giugno 2010 La delibera della Regione Puglia n.1415 del 14 giugno 2010, revoca autorizzazione sanitaria, che ha disposto la revoca immediata dell’accreditamento e la chiusura immediata della clinica privata San Michele di Manfredonia.

IL DECRETO DEL TAR DI BARI – Con decreto cautelare del 29 giugno 2010, la terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, presidente Pietro Morea, ha accolto il ricorso, numero di registro generale 990 del 2010, proposto dalla Daunia Medica S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Giovanni Abbattista, Luigi Paccione, con domicilio eletto presso Luigi Paccione in Bari, via Q.Sella, 120, contro la decisione della Regione Puglia, Azienda Sanitaria Locale Foggia per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione dì Giunta Regionale n. 1415 del 14.06.2010, recante “Revoca dell’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria in regime di ricovero per acuti della C.d. C. “San Michele” in Manfredonia per le branche di Oncologia, Gastroenterologia, Pneumonologia”.

Difatti, visto il ricorso presentato dai legali della Daunia Medica srl, vista l’istanza di misure cautelari provvisorie proposta dal ricorrente, ai sensi dell’art. 3, legge 21 luglio 2000, n. 205, “considerato che l’ordine di chiusura della struttura sanitaria privata di cui è causa, disposto con il provvedimento impugnato, costituisce grave pregiudizio in quanto blocca ogni attività assistenziale”, il Tar ha accolto il ricorso (ai fini del conseguimento della sospensiva) fissando per il prossimo 8 luglio 2010 la Camera di Consiglio per “l’esame dell’istanza incidentale di sospensione”. Dunque, solo l’otto luglio si saprà se il Tar ufficializzerà la sospensione della delibera (nonostante la richiesta dei legali resta quella dell’annuallmento, “previa previa sospensione dell’efficacia”.

DOMANI PROBABILE INCONTRO FIORE-SALATTO- Dovrebbe svolgersi domani un incontro alla Regione tra l’assessore alla Sanità Tommaso Fiore e il nuovo Amministratore delegato della società Potito Salatto, “per la risistemazione di alcuni degli aspetti dal punto di vista sanitario e per cercare di riprendere le attività”.

FIORE SULL’IPOTESI SOSPENSIVA: “NECESSARIA UNA CLAMOROSA RISISTEMAZIONE” – “E’ stato un atto dovuto ed un obbligo di legge, altrimenti avremmo commesso un omissione di atti pubblici”, spiegò l’assessore regionale alle politiche della salute, Tommaso Fiore, riferendosi alla delibera del 14 giugno, una delibera che dispose, “una revoca che deriva dal fatto che mancano una serie di parametri organizzativi, e dall’altra una serie di parametri autorizzativi privi di un fondamento tecnico amministrativo, violando una normativa regionale che risale al 2004″. ” Ci aspettiamo – disse Fiore – che la proprietà faccia tutti i passi dovuti con un ricorso al Tribulale amministrativo regionale. Se dovesse il Tar dare la sospensiva, alla stessa delibera regionale, l’azienda dovrebbe attuare un’operazione di risistemazione di alcuni degli aspetti più clamorosi dal punto di vista sanitario, per riprendere immediatamente l’attività. Se diversamente la sospensiva non sarà data dal TAR, in quel caso scatterà la vera emergenza occupazionale e un destino diverso della stessa struttura. Non è facilissimo in quanto ci troviamo in una situazione particolare dovuta alla Finanziaria Nazionale,che ci impone necessariamente di procedere ad un taglio di 1000 posti letto in Puglia. È ipotizzabile che non si possa immaginare una operazione in termini di ricoveri e cura con altri privati interessati a questa struttura o mettere in rete la stessa con altri con presidi. Invece, sarà sicuramente possibile predisporre atti che consentono elementi di riconversioni in altre attività sanitare o socio sanitarie. Questo è lo scenario che si aprirà nei prossimi giorni”.

LA REGIONE NON COMMENTA – ContattatA la segreteria dell’assessorato regionale alla Sanità pugliese, nessuna dichiarazione è arrivata relativamente alla decisione del Tar di accogliere il ricorso (di prassi) dei legali della Daunia Medica srl. “Parleremo con gli atti in mano”, ha detto a Stato la responsabile della programmazione sanitaria regionale dottoressa Lucia Buonamico.

FOCUS, VERTENZA DELLA CASA DI CURA SAN MICHELE, LA VICENDA – Casa di Cura San Michele, il racconto dei medici e dei lavoratori

ANCORA TAR E SANITA’ PRIVATA (ATHENA), FIORE: TRIBUNALE CI IMPEDISCE LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA – L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore oggi ha incontrato la stampa per commentare due ordinanze del Tar Puglia in materia di sanità. “Si tratta – ha detto – di due ordinanze patognomoniche, ovvero utilizzando il gergo medico, che danno la possibilità di riconoscere una patologia”. Secondo Fiore infatti esiste un “cortocircuito istituzionale” che fa sì che pezzi delle istituzioni “vadano ognuna per loro conto”. L’esempio – in vigenza di un patto di stabilità e dei tagli previsti dalla Finanziaria nazionale – secondo l’assessore, sarebbe l’ordinanza dello scorso 29 aprile con la quale il Tar intima alla Asl di Bari di pagare somme alla clinica privata Anthea Provvedimenti Tar nonostante il superamento dei tetti di spesa stabiliti per legge e recepiti con delibera della Asl. “Mai nessuno – ha spiegato Fiore – ha impugnato le delibere che fissavano i tetti di spesa per le cliniche private. Eppure è successo che nel 2009 la Anthea si sia presentata alla Asl asserendo che l’operazione del tetto di spesa era sbagliata e chiedendo il pagamento di fatture per prestazioni extra. La Asl ha convocato un tavolo tecnico, durante il quale le parti hanno espresso la propria opinione. Un funzionario della Asl ha detto e messo a verbale che per alcune questioni la Anthea avrebbe avuto ragione. Immediatamente dopo la direzione generale della Asl ha comunque richiesto per lettera l’emissione di note di credito, contestando le fatturazioni extra tetto proposte dalla Anthea e nei fatti non ritenendo valido il tavolo tecnico”. “La Anthea – ha proseguito Fiore – si è così rivolta al Tar che ha sentenziato che i risultati del tavolo tecnico erano validi e che la Asl doveva pagare, pena una denuncia penale. Ora, un tavolo tecnico non ha valore di una delibera Asl, eppure il Tar lo ha ritenuto fonte di diritto”.

Per Fiore “si tratta di una situazione incredibile: il Tar ritiene che un qualsiasi verbale di tavolo tecnico possa superare una norma di legge regionale e delibere mai impugnate. Leggi e delibere che hanno un compito ben preciso: programmare la spesa ed evitare sforamenti. Eppure lo scorso 26 giugno il Tar ha reiterato l’ordinanza. Naturalmente ci opporremo presso il Consiglio di Stato. Perché non è possibile che sulla base di un’interlocuzione tecnica si debba decidere di tirar fuori somme che sono limitate dalla legge sui tetti di spesa nel privato. Vorrei infatti capire come si possa amministrare in questo modo e programmare la spesa. Dove avevamo messo dei limiti al tetto delle spese, il Tar ce li cassa. A questo punto non ho la possibilità di segnalare il Tar alla Corte dei Conti, ma noto che oramai ogni pezzo di questo paese se ne va per i fatti suoi”. Per l’assessore “l’ordinanza Anthea aprirebbe un contenzioso con le strutture private per oltre cento milioni di euro, 40 per il solo 2008. E a questo punto – ha concluso – in un’epoca di tagli alle strutture pubbliche dovremo pensare anche di tagliare quelle private, se fosse possibile nonostante la mancanza di cassa integrazione nel settore, o di normarle diversamente con altri sistemi di accreditamento”.

Sanità privata e contenziosi, Palese (PdL): “La presuntuosa Giunta Vendola persevera nei pasticci e accusa il Tar di fare politica?”. “La perseveranza con cui la Giunta Vendola si ostina a dare luogo a contenziosi in cui sistematicamente soccombe, è diabolica”. Sono le parole del capogruppo del Popolo della Libertà, Rocco Palese. “L’assessore Fiore – aggiunge – non pago del fatto che per un errore della Giunta regionale il Tar ha ordinato il rimborso ad una clinica privata che aveva sforato il tetto di spesa, preannuncia che altre cliniche faranno lo stesso e la Regione dovrà sborsare circa 100 milioni di euro, e paradossalmente dice pure che la Regione farà ricorso al Consiglio di Stato”. “Così – afferma Palese – si aggiunge caos a caos e debito a debito”. “ Esattamente come avevamo purtroppo previsto – denuncia il presidente dei consiglieri PdL – il debito della sanità non è reale, perché le cifre fornite dalla Giunta non tengono conto di queste decine di contenziosi in cui la Regione continua a soccombere. E dopo 5 anni di Governo solo oggi sentiamo l’assessore parlare della necessità di rivedere il sistema degli accreditamenti e più in generale il rapporto con i privati”

2 commenti su "Clinica San Michele, Tar accoglie l’istanza, l’8 luglio esito sulla sospensiva"

  1. No…
    Mi dispiace per le poche persone oneste che hanno lavorato lì, ma devono patire anche loro per colpa di pochi disonesti. Che quella struttura venga dissacrata e riqualificata in una struttura trasparente è davvero utile ai cittadini.
    Ci sono altre cose che non andavano in quella “Clinica degli ….”?
    Pare di sì, non c’ era pure un Clientelismo fra le due strutture, quante persone sono state mandate a Foggia per operazioni chirurgiche ed altro, la maggior parte fatali, operazioni rimborsati dal SSN Puglia e …
    Gente di Manfredonia e dintorni, meditate ed andate a denunciare alla Finanza sul Porto, non solo farete il vostro dovere ma forse giustizia per i vostri cari scomparsi…

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