Foggia – L’emergenza sanitaria e la guerra hanno messo a dura prova il tessuto sociale ed economico dei Paesi europei.
Il Mezzogiorno d’Italia, più di altri territori, oggi trascina i segni spesso intangibili delle ultime grandi crisi fatte di precarietà e impoverimento del lavoratore sia subordinato che autonomo o alle dipendenze.
Insomma, un lavoratore in tutte le sue declinazioni contrattuali: a progetto, a lavoro povero, gratuito o con salari da fame, intermittente, a chiamata, quello delle ‘false’ partite Iva subite più che cercate, quelle partite che si giocano sulla socializzazione dei costi. Partire che non lasciano scampo.
Sono tanti i punti all’ordine del giorno emersi dalla relazione annuale del Segretario sindacale Gabriele Taranto in apertura della fase congressuale riunita nell’Auditorium della Camera di Commercio di Foggia che traghetterà l’Unione generale del Lavoro provinciale verso il prossimo rinnovo della carica provinciale.
Ad alternarsi nei lavori dell’aula sono intervenute diverse autorità politiche, oltre che esponenti del mondo dirigenziale sindacale.
Nonostante gli sforzi messi in campo a livello politico istituzionale negli ultimi tre anni, continua a tornare dirompente il monito per un rilancio del Mezzogiorno ancora insufficiente se non del tutto assente che ha sempre più bisogno di progettualità concrete e di lungo respiro, capaci di dare risposte ai territori attraverso l’adozione di relazioni industriali improntate sulla fiducia reciproca piuttosto che sul conflitto.
“In un contesto socioeconomico in profondo cambiamento – sottolinea Gabriele Taranto -, è proprio rispetto alla domanda di flessibilità produttiva e funzionale che le politiche partecipative possono dare risposte efficaci sia sul piano della produttività che su quello della giustizia sociale”.
Per il segretario generale provinciale, “l’utilizzo da parte dell’Italia dei fondi strutturali europei, pur evidenziando un’impennata positiva al di sopra della media UE, registra soprattutto nel Mezzogiorno dei risultati deludenti per crescita e relativa occupazione. Cause da ricercare in una progettualità poco lungimirante nell’assenza capacità della Pubblica Amministrazione che si rivela poco efficiente e per una corruzione che e riesce ancora a contagiare parte del sistema”.
Taranto spiega come gli ultimi grandi cambiamenti della storia, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, richiedano giusta accoglienza e giustizia sociale.
E sulle morti bianche aggiunge, “non dobbiamo, non possiamo rassegnarci all’idea che la Capitanata continui ad essere ai primi posti tra le province che hanno avuto più decessi sul lavoro. La sicurezza è parte integrante dell’organizzazione aziendale ed ha bisogno di un confronto costante. Investire in formazione per la sicurezza è laa migliore delle azioni possibili per rompere la catena dei morti e degli infortuni sul lavoro. Un’azione che va portata dentro e fuori le imprese, proponendola al mondo della scuola. In questa direzione va la nostra adesione al Protocollo di intesa per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro firmato con la Prefettura nel dicembre del 2022”.
“Le scelte organizzative e politiche, la dialettica interna – continua il Segretario UGL – dovranno camminare di pari passo con il ruolo centrale dei delegati e delle delegate sindacali (RSU e RSA), in un fase di trasformazione nella quale a cambiare, oltre alle condizioni di lavoro, è la stessa natura dei lavoratori che difendiamo.
Le RSU sono espressione del voto dei lavoratori e devono essere messe nelle condizioni di esercitare al meglio il loro ruolo, non lasciate sole nell’esercizio della contrattazione aziendale, senza subordinarle a decisioni prese solamente dai gruppi dirigenti esterni al posto di lavoro.
Le RSA – puntualizza Taranto – sono dirigenti a tutti gli effetti della UGL e questo comporta responsabilità. Molte sono le difficoltà che incontrano quotidianamente nell’esercizio del loro mandato, per ricatti e rapporti di forza non favorevoli. Dovranno perciò essere valorizzati e mai strumentalizzati”. Ed infine conclude ringraziando “tutti i segretari provinciali e tutti i componenti di segreteria di tutte le Federazioni, gli operatori sindacali, dei sevizi e tutti i collaboratori a vario titolo, per il sostegno, la disponibilità e la professionalità dimostrata e offerta concretamente ogni giorno.
Ringrazio i miei colleghi Sirio de Marco, Luigi Mariella, Giulio Bucci e Maurizio Gatta per la collaborazione continua e per l’armonia che non hanno mai fatto mancare all’interno della Segreteria. Il rinnovamento, la consapevolezza della nostra identità, la confederalità sono i valori e gli obiettivi a cui stiamo lavorando da tempo e che mettiamo a disposizione per contribuire allo sviluppo economico del territorio di Capitanata”.
A cura di Ines Macchiarola – statoquotidiano.it