StatoQuotidiano.it, Manfredonia 29 novembre 2022. E’ tornata alla ribalta dopo due anni di assenza dal palcoscenico, Dina Valente, regista e attrice “a lunga conservazione” come si fa definire simpaticamente con una commedia “leggera” in due atti “Gesù Criste li fè..e po l’accocchje”.
Era da tempo che aspettavo quella telefonata:”Torniamo a teatro dal 22 al 25 novembre”, una sera del mese scorso sono stata felice di ricevere questa chiamata, di ascoltare nuovamente la voce dell’iconica Dina Valente, ormai un’istituzione per Manfredonia.
E’ subito un “Tam Tam” cittadino e le perplessità della regista (di non riuscire a riempire il teatro, nb) vengono immediatmente sfatate dal sold out!
Il primo atto è una parodia simpatica, che vede protagonista un povero regista che tenta di “indottrinare” la sua scalcinata compagnia ….anche se non vi sarà speranza alcuna!
Ed è subito un susseguirsi di equivoci, di qui pro quo esileranti che non possono non trascinare il pubblico in un vortice contagioso di risate.
Un “quadretto” composto da quattro attori in erba un po’ distratti, un po’ maldestri che si dimena fra battute da imparare e ruoli da interpretare. Lo sventurato gruppetto infatti dovrà inscenare niente popodimeno che “I promessi Sposi” con un Don Abbondio squinternato e due Bravi” un po’ tonti che credono di dover interpretare due educati signori….
Fra il primo e il secondo atto quasi intenerisce l’inaspettata entrata in scena della grande Dina Valente nei panni di una colorita fioraia, attrice provetta, ritrovatasi sul palco quasi per caso per intrattenere il pubblico nell’attesa dell’inizio dello spettacolo vero e proprio“Il teatro non fa per me” ripeterà agli spettatori increduli di vederla ancora lì, “brillante sul palco con il suo cappellino.
Il secondo atto porterà in scena un simpatico “Hotel” ops “Otello” nel quale un distratto suggeritore rassicurerà il Moro di Venezia e il suo fidato Jago fra una canzone e l’altra (testi di Dina Valente nb), mentre una suggestiva e barbuta Desdemona se le inventerà tutte pur di non essere uccisa dal suo consorte, accecato dalla gelosia per Cassio.
Un susseguirsi di battute, equivoci e parodie in una girandola di doppi sensi che dal veneziano al manfredoniano restituiranno una serata di buon umore al pubblico presente, strappando applausi e consensi.
Un grazie sentito all’intraprendente Dina Valente insieme all’instancabile Filomena Trotta per la regia e ai loro brillanti attori: Ciro Salvemini “regista disperato”, Matteo Caratù “Attore Consumato”, Antonio Renegaldo “Attore incompreso”, Alessandro Francavilla “intellettuale ma non troppo”, Luciano Segreto “Attore imbranato”, Peppe Sfera “Attore di poche speranze”, Luigi Armiento “Atrice quasi fatale”, Camillo Renegaldo “Suggeritore distratto”, con la collaborazione di Antonio Renegaldo (scene), Michele Trimigno (service e audio), Andrea Colaianni (foto/TV), Annamaria Vitulano (presentatrice).
A cura di Mariella La Forgia
fotogallery Luigi Starace
Commedia fatta e rifatta
Il genio italico non c’è più ma non solo in questo settore, in tutti i settori.