NAPOLI – Avrebbe spento le 28 candeline il 23 dicembre prossimo, e da Maglie si era spostata per una sola notte a Napoli, al Covo degli Angioini.
La povera Emanuela Chirilli, assistente per l’infanzia, ha trovato la morte nel b&b che la ospitava al settimo piano nella centralissima piazza Municipio.
Non sono ancora note le cause del rogo che l’ha divorata, ma i vigili del fuoco hanno trovato una presa multipla danneggiata.
Le fiamme potrebbero essere partite da lì e l’ipotesi più accreditata è quella di un guasto elettrico.
Colta di sorpresa nel sonno: la giovane era sola, ed era un’assistente per l’infanzia.
«Siamo sconvolti. Come è potuto accadere?».
Sono increduli al Cefass di Lecce, il centro di formazione che aveva frequentato per sei mesi per il profilo di tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia.
In base ad esso poteva lavorare in asili nido, scuole materne e poteva partecipare a concorsi pubblici.
LA FAMIGLIA IGNARA DI TUTTO
Sono stati i carabinieri della compagnia di Maglie ad informare questa mattina della tragedia i genitori di Emanuela Chirilli.
Da quanto si apprende dal sindaco di Maglie, Ernesto Toma, la giovane era stata seguita dai servizi sociali del comune salentino fino all’età di 18 anni.
La madre pensava che si trovasse a Lecce, dove la giovane era da tempo residente, ed era all’oscuro del suo viaggio a Napoli
Fino ai 18 anni era stata in una casa famiglia così come parte della famiglia. Era comunque riuscita a ricostruirsi una vita indipendente e a trovare un lavoro.
Sul profilo social della giovane sono arrivati numerosi messaggi di condoglianze e pensieri che la ricordano: «una ragazza bellissima e piena di vita», scrive qualcuno.
Tra le frasi che compaiono a corredo delle sua attività e dei suoi viaggi, «vivi la vita con una bussola e non con un orologio».
Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it
Perché scrivere che era assistita dai centri sociali ? Quale è la necessita