La telefonata tra la consigliera comunale genovese Francesca Ghio e la premier Giorgia Meloni è stata intensa e carica di tensione. La premier aveva chiamato per esprimere vicinanza dopo che Ghio, durante il consiglio comunale, aveva rivelato di aver subito violenze da bambina. Tuttavia, la consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) non ha esitato a esprimere il suo disappunto: “Io sono morta a 12 anni anche per quelli come Meloni”, ha dichiarato.
Ghio ha raccontato che la telefonata, durata circa venti minuti, sarebbe potuta finire rapidamente se si fosse limitata ad accettare i complimenti per il coraggio e le parole di solidarietà della premier. “Non ci sto a queste logiche”, ha affermato, spiegando di aver sfruttato l’occasione per ribadire le sue critiche.
Con un lungo post su Instagram, Ghio ha espresso il suo pensiero: “Non arretro di un centimetro”, ha scritto. “Sono Francesca, e sono morta a 12 anni anche per colpa di chi, come lei, avendo il potere e gli strumenti per cambiare, sceglie di guardare altrove”. Ha poi accusato le istituzioni di deresponsabilizzarsi, preferendo trovare capri espiatori anziché affrontare i problemi.
Durante la telefonata, Meloni avrebbe detto: “Sono madre”, a cui Ghio ha risposto: “Anche io sono madre e lotto per mia figlia, per la sua e per tutti i figli, affinché non ci siano più dolori evitabili. Dire che vi dispiace serve solo a farvi sentire meglio con ciò che avete fatto o non fatto. Noi chiediamo un cambiamento”. Ha concluso il post dicendo: “Siamo il grido altissimo e feroce di chi non ha più voce”.
Le parole della consigliera hanno scatenato un acceso dibattito politico. Le parlamentari del Movimento 5 Stelle nella commissione bicamerale su femminicidio e violenza di genere, tra cui Stefania Ascari e Anna Bilotti, hanno criticato la premier: “Non si comprende di quale battaglia parli, dato che ogni occasione per fare un passo avanti viene sistematicamente ignorata dall’attuale maggioranza”.
Nel frattempo, la Procura ha avviato un’indagine per violenza sessuale aggravata, affidando il caso al pm Federico Panichi, del pool Fasce deboli. Non è ancora stato fissato l’interrogatorio di Ghio, che ha dichiarato: “Dirò al pm chi è stato e dove è successo”. Tuttavia, il rischio di prescrizione resta concreto.
Lo riporta Ansa.