Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola questa mattina nel corso della conferenza stampa che si è svolta in occasione della terza sessione plenaria dell’Arlem, l’Assemblea delle regioni e degli enti locali dell’euromediterraneo. Presenti all’incontro con la stampa anche il Presidente dell’Assemblea e Presidente del Comitato delle Regioni Mercedes Bresso e il copresidente dell’Arlem Mohamed Boudra.
“Le comunità locali – ha detto Vendola – provano a stringere un patto di salvezza del pianeta, un patto di scambio di valori. In questa ottica infatti, l’euromediterraneo è l’unica alternativa al fallimento dell’Europa e del suo progetto di unione. L’euromediterraneo – ha aggiunto Vendola – è un ancora di salvezza, è un rilancio forte del progetto europeista perché il Mediterraneo è la vocazione naturale dell’Europa. La primavera araba è stata l’elemento fondamentale che ha animato un anno, il 2011, che resterà nei calendari della storia alla pari del 1989, è come se fosse caduto un altro muro, è un processo di cambiamento ancora in atto”.
Nel corso dell’Assemblea di Arlem sono stati presentati e approvati all’unanimità quattro relazioni su energia, valorizzazione del patrimonio culturale, sviluppo delle piccole imprese e mutazione climatica. Il Presidente Vendola è stato relatore di quest’ultimo parere su “Relazione tra desertificazione e cambiamenti climatici nel Mediterraneo” (in allegato il parere del Presidente).
“Noi oggi vediamo crescere una minaccia nel Mediterraneo, una specie di ipoteca drammatica che si chiama desertificazione – ha detto Vendola illustrando il suo parere – si chiama surriscaldamento del clima, dell’atmosfera e del mare con i fenomeni catastrofici conseguenti che essi producono. Da un lato infatti abbiamo poca acqua, e per altro in forme alluvionali, e dall’altra invece abbiamo il rischio del fuoco che devasta paesi come la Grecia, l’Italia o la Spagna. Dobbiamo avere la consapevolezza che la mutazione climatica è un incubo e non è una fatalità bensì è il frutto di un modello di sviluppo che va cambiato. Per questo – ha concluso Vendola – nei nostri pareri proponiamo percorsi concreti sui quali chiedere finanziamenti europei, ad esempio, per salvaguardare la buona agricoltura, per salvaguardare la costa che rischia l’erosione, per difendere il mare e i patrimoni boschivi”.
Redazione Stato