FOGGIA, 30/01/2023 – (Agenzia Nova) – “Coerenza e coraggio. Sono le due parole mancanti nell’agenda Meloni dopo appena 100 giorni dall’insediamento”. Lo scrive il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, in un contributo per il quotidiano “Il Foglio”, appunto sui primi 100 giorni del governo Meloni.
“Governare non è facile, certo, ma se ripenso all’inizio della mia prima esperienza a palazzo Chigi mi torna in mente la grande volontà di cambiare le cose, rimuovere le incrostazioni, rispettare gli impegni presi con i cittadini: erano i giorni di reddito di cittadinanza, dello ‘Spazzacorrotti’, del decreto Dignità per contrastare il precariato, del confronto a testa alta in Europa per dire basta all’austerità – continua l’ex premier -. Qui invece la tradizionale luna di miele dei primi giorni è finita ancor prima di iniziare: le promesse fatte in campagna elettorale da Giorgia Meloni si sono disciolte come neve al sole.
L’aumento delle pensioni si è trasformato in un taglio delle rivalutazioni degli assegni pensionistici per il ceto medio; le carezze al settore edile in un taglio al superbonus; il blocco navale in un record di sbarchi rispetto agli anni precedenti; il taglio delle accise sulla benzina in un taglio agli aiuti ai cittadini sul carovita; il no alle trivelle un sì convinto nel giro di una settimana. Dallo slogan ‘con noi la pacchia è finita per l’Europa’ si è passati, come nulla fosse, agli applausi alla Meloni da parte dei falchi europei dell’austerità, quegli stessi falchi che lei fino a un attimo prima di formare il governo attaccava”. Conte prosegue: “Allo stesso modo, non c’è traccia dei ‘1.000 euro con un click’ promessi in pandemia da Meloni che oggi invece usa il pugno duro contro chi è in difficoltà e contro oltre 600 mila cittadini ‘colpevoli’ di aver perso il lavoro.
In questi primi 100 giorni sorridono in pochi: i dirigenti dei club di serie A che possono spalmare i loro debiti; evasori, corrotti e corruttori che potranno andare in giro con 5 mila euro in contanti; i colletti bianchi che si sono piegati al malaffare, fra scarcerazioni e benefici penitenziari. Non sorride invece l’Italia in Europa, che su guerra e energia non tocca palla a Bruxelles e recita la parte del comprimario, dello yes man che non cambia segno alla storia, sul negoziato di pace e su interventi massici per l’emergenza economica a favore di famiglie e imprese. Così si tradiscono sia gli elettori che l’interesse nazionale”. (Rin) Agenzia Nova