StatoQuotidiano, 30 gennaio 2023. Il recupero e rifunzionalizzazione dell’ex scuola materna Giovanni XXIII, sita in va Petrarca, al Cep, è uno dei progetti presentati dal comune di Foggia e rientrato nel finanziamento Pnrr missione 5, la “rigenerazione urbana”. 3 milioni di euro che dovranno riportare in vita un angolo di quartiere chiuso da 10 anni, in preda al degrado e all’abbandono, nonché a ripetuti atti di vandalismo finché è rimasto qualcosa da portar via.
Dopo la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, il Comune ha affidato i lavori a dicembre del 2022.
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Lungo e controverso l’iter per ridare una funzionalità alla scuola chiusa, che versa in queste condizioni dal 2013, quando gli uffici tecnici del Comune di Foggia la dichiararono inagibile. Nel 2021 una deliberazione commissariale ha riconsiderato la struttura in base al “Programma di riqualificazione urbana da periferia a periferia” (la Presidenza del consiglio dei ministri è il soggetto erogatore dei fondi e il Comune di Foggia quello proponente e attuatore) approvato nel 2016.
Il programma presentato e approvato riguardava la “Rifunzionalizzazione sede comunale ex scuola Materna Giovanni XXIII per realizzazione alloggi temporanei e potenziamento del centro operativo comunale di Protezione Civile”. Questo nell’ambito di un’urgente emergenza abitativa di cui i commissari del Comune di Foggia hanno preso contezza appena insediati.
In una certa fase dell’iter burocratico, fra il 2018-2019, la proposta del Comune era stata invece quella di adibire, alla suddetta destinazione, l’ex circoscrizione Cep”, vale a dire una sede situata nella medesima zona a pochi metri di distanza dalla Giovanni XXIII.
“Ma la necessità di individuare diverso immobile comunale rispetto alla sede dell’ex circoscrizione derivava dalla valutazione della sicurezza dell’edificio”. Dunque non fu possibile usare l’ex circoscrizione perché il “recupero statico” – fino al livello necessario ad ospitare funzioni quali quelle di Centro Operativo Comunale di Protezione Civile- veniva calcolato in importo di oltre 3milioni e mezzo di euro, ampiamente distante dal quello del programma destinato all’intervento, pari alla metà, e senza possibilità di copertura di finanziamento da parte della amministrazione comunale.
Si è dunque messo in moto il Rup per la redazione della progettazione esecutiva a giugno del 2021 e sono state approntate le relazioni tecniche, gli elaborati grafici, lo schema dell’impianto idrico, elettrico, termico, la planimetria, e la tabella delle spese. Tutto come se l’edificio fosse prossimo all’avvio dei lavori, dopo l’abbattimento del rudere.
A quasi due anni dall’estensione dell’ultimo progetto, l’ex scuola – in 10 anni anche occupata da una famiglia e da un’associazione, e sgombrata con urgenza dopo aver verificato il rischio crollo- potrebbe essere “rifunzionalizzata”. Luoghi da recuperare, con solerzia.
Paola Lucino, 30 gennaio 2023