Nota Stampa
L’articolo pubblicato in data odierna sulla Gazzetta del Mezzogiorno “Casa Sollievo in profondo rosso – l’Ospedale Vaticano rischia il crac” non è dissimile dal contenuto dei numerosi altri interventi giornalistici apparsi nel recente passato sugli organi di stampa.
Il giornalista ha però il merito di segnalare una novità che indubbiamente desta preoccupazione poiché riguarda l’impatto della pandemia Covid-19 sulle strutture ospedaliere, ivi compresi gli ospedali ecclesiastici, chiamati ad un impegno straordinario per mantenere inalterati gli adeguati standard di cura e di assistenza al servizio del territorio, soprattutto del meridione del nostro Paese.
A tale impegno non si sottrae l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” che, alla sequela degli insegnamenti di San Pio con spirito generoso e con la riconosciuta professionalità del personale medico, paramedico, amministrativo ed ausiliario sta assolvendo ai gravosi compiti determinati dalla pandemia.
È dunque evidente che l’interlocuzione istituzionale con gli organismi regionali ed “in primis” con il presidente Emiliano resta un essenziale punto di riferimento con cui la governance di Casa Sollievo della Sofferenza si sta confrontando e si confronterà per superare la sfida pandemica ed il suo impatto sulla produzione ospedaliera.
Abbassate gli stipendi al personale medico, paramedico, amministrativo ed ausiliario. Troppa grazia Sant’ Antonio….
Le cause del grave squilibrio finanziario di Casa Sollievo possono essere diverse, ma non credo che la “crisi” possa essere addebitata solo: “all’impatto della pandemia covid-19 sulle strutture ospedaliere ecclesiastiche”. Questa motivazione mi sembra, francamente, pretestuosa e fuorviante.
Lo svolgimento della gestione di qualsivoglia azienda – e Casa Sollievo sul piano economico lo è – comporta il permanente impiego di fondi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e assicurare i propri servizi.
In altri termini, per condurre un’azienda occorre reperire e trattenere risorse finanziarie in volumi tali da fronteggiare costantemente i fabbisogni derivanti dall’esercizio della propria attività.
Ma veniamo a quelle che, secondo me, possono essere le vere ragioni delle crisi finanziaria di Casa Sollievo:
1. eccesso di indebitamento riveniente da errate scelte finanziarie della direzione aziendale, correnti ma soprattutto passate…;
2. inadeguata ed errata pianificazione e programmazione dei propri flussi finanziari, nonché gravi errori nella gestione di tesoreria dell’Ente;
3. incompetenza dei dirigenti preposti alla funzione finanza dell’azienda;
4. ritardi della Regione Puglia, e di altri debitori, nell’effettuare i pagamenti entro le scadenze previste dalle convenzioni e dai contratti;
5. investimenti rivelatisi antieconomici e “scoperti” sul piano finanziario;
6. difficoltà ad ottenere ulteriori linee di credito dal sistema bancario;
7. inadeguato sistema informativo direzionale che rende inefficace il controllo economico-finanziario della gestione e dei suoi risultati, nonché delle performance e delle responsabilità dei dirigenti a tutti i livelli;
8. sprechi, inefficienze e sovra costi nella gestione operativa dell’Ospedale.
Colgo l’occasione per augurare a tutti una Buona Pasqua.
Adeguate gli stipendi di Casa Sollievo a quelli dell’Asl e vedrete che le cose andranno molto meglio.
Chissà magari questa sia la volta buona che quell’ospedale venga tolto dalle mani dell’opera religiosa che l’ha gestito finora e diventi davvero pubblico