MANFREDONIA (FOGGIA) – La notizia aveva succitato il cordoglio dell’intera categoria nazionale dei pescatori ed in particolare di tutta la Citta di Manfredonia, ovvero la morte il 29 ottobre 2013, di un pescatore del Compartimento marittimo di Manfredonia, Giuseppe Troiano, di 39 anni, a causa di un incidente avvenuto a bordo di un motopeschereccio, dove l’uomo sarebbestato colpito da un cavo in acciaio.
La tragedia è avvenuta durante il recupero delle reti nello specchio d’acqua tra Zapponeta e Margherita di Savoia.
Secondo quanto appurato dagli uomini della Guardia costiera – Capitaneria di Porto di Manfredonia – che sono stati chiamati dall’equipaggio del motopeschereccio “Vincenzo Padre”, il pescatore sarebbe morto probabilmente a causa del colpo ricevuto, all’altezza del torace, da un cavo durante l’operazione di salpamento di una rete.
Il processo penale istauratosi dopo gli accertamenti dello S.P.E.S.A.L. di Foggia e dalla Capitaneria di Manfredonia è durato ben 11 anni, ed in data di oggi il Giudice della I Sezione Penale del Tribunale di Foggia ha emesso la sentenza di assoluzione per il comandante di quella imbarcazione, cui erano ascritte diverse imputazioni: dall’omicidio colposo alla inosservanza di diverse norme sulla sicurezza sul lavoro.
“Davvero un processo estenuante, articolatissimo e con una rilevanza tecnica non comune che ha nell’intimo provato l’accusato per la irreparabile perdita del suo marinaio nonché per la fortissima tensione cui è stato sottoposto, la quale nonostante tutto lo ha visto esente da responsabilità per una infausta circostanza improvvisa ed imprevedibile”, commenta il legale del capitano, l’avv. Pierpaolo Fischetti.
Il Sabato Santo ci invita a confrontarci con il buio della nostra vita, a esplorare il significato della morte e a nutrire la speranza che la vita trionferà alla fine.