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Nessuna donna dem eletta dalla Puglia, Antonella Vincenti si dimette

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
30 Settembre 2022
Bari // Brindisi //

Stato Donna, 30 settembre 2022. Le dimissioni erano state preannunciate al segretario nazionale Enrico Letta appena le liste del Pd sono state compilate in Puglia, e sono arrivate anche se non ancora formalizzate. Antonella Vincenti, presidente della conferenza donne Pd della Puglia, lascia: “Questo può favorire il rinnovamento del partito e possono prendere esempio anche i segretari provinciali e il segretario regionale da questa mia decisione”.

Non dice che Marco Lacarra dovrebbe dimettersi, ma comunque lo si desume. L’altra polemica che si è innescata nel post voto è quella di Valeria Valente, eletta dalla Campania togliendo spazio alle donne pugliesi. “Ci è perfino capitato di leggere che le donne pugliesi (e specificamente le donne democratiche) – si legge in un post della Rete delle donne costituenti di Puglia– avrebbero dovuto farsi sentire e protestare per la presenza di una donna non pugliese in uno dei listini bloccati dei nostri collegi”. Ma questa Rete smorza le polemiche, ricordando anche il suo impegno da presidente della commissione sui femminicidi e il suo supporto ai Cav del territorio.

Leggi anche: Conferenza regionale donne dem: “In Puglia negato il principio di parità”

“E certo è davvero un grande errore pensare che le donne pugliesi possano insorgere per questa donna catapultata in uno dei listini pugliesi del Pd facendo finta che non sia stato un problema (un gravissimo problema di pari opportunità!) il modo in cui si è deciso che nessuna donna pugliese meritasse il primo posto in uno dei listini del centro sinistra, o che la nostra Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone finisse quarta nel listino di Lecce, o che donne valentissime come Luisa Torsi, Anna Grazia Maraschio, Elisa Mariano e Anna Toma potessero avere solo la candidatura in collegi uninominali non contendibili, che gli uomini candidati non avrebbero mai accettato”.

Di questo tenore anche il pensiero di Antonella Vincenti. “Nessuna donna dem capolista, Assuntela Messina non riconfermata, Loredana Capone al quarto posto, e ci troviamo una donna campana eletta in Puglia, Valeria Valente, che io stimo molto, sia chiaro, con il paracadute di due plurinominali, in Campania e in Puglia. Il problema è di chi ha fatto le liste, non è certo colpa di Valente”.

La presidente dimissionaria dalla conferenza regionale, è consigliera comunale a San Donaci da 4 consiliature, presidente di un circolo Pd, è stata nella segreteria nazionale con Zingaretti oltre che nel comitato 50/50 dalla sua fondazione. Parliamo di quel movimento che chiedeva la doppia preferenza di genere nella legge regionale e che ha registrato molte resistenze nel consesso barese, tanto che è stata introdotta ad agosto 2020 solo grazie all’intervento del governo centrale.

Anche alla luce del fervore partecipativo e delle richieste del movimento femminile negli anni, la delusione è più cocente: “Su 119 eletti del Pd fra Camera e Senato solo 36 sono donne, un terzo- prosegue Vincenti-. Siamo tornate indietro, la parità non va solo declamata ma praticata altrimenti diventa una foglia di fico. Il mio impegno nel Pd continua anche più di prima, l’esclusione delle donne dem è stata la ciliegina sulla torta proprio nel momento in cui una donna di centrodestra arriva a vincere e potrebbe essere la prima premier”.

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