Si sospetta che l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Foggia ad Amiu Puglia, avvenuto nel 2022, sia stato gestito in modo non trasparente, con atti predisposti per orientare la decisione e aumentare artificialmente i costi rispetto a quelli reali, nonostante la consapevolezza della “scarsa qualità” del servizio svolto fino a quel momento dalla società. Per queste ragioni, la pm Paola De Martino ha notificato ieri un avviso di conclusione delle indagini a cinque persone, accusate a vario titolo di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso.
Gli indagati sono Antonello Antonicelli, direttore generale di Amiu, difeso dagli avvocati Francesco Marzullo e Vincenzo Muscatiello; Concetta Zuccarino, ex dirigente del Comune di Foggia; i dipendenti comunali Saverio Pio Longo e Giovanni Sorbo, oltre a Maria Rosaria Mangiatordi, referente del consorzio Conai, assistita dall’avvocato Valeria Logrillo. L’indagine ha preso avvio da denunce presentate negli anni da alcune associazioni a Foggia, che segnalavano presunti problemi nel servizio e il rischio che le somme versate dal Comune contribuissero anche al finanziamento della raccolta a Bari.
La Procura sta ora valutando l’ipotesi di turbativa in un contesto di affidamento “in-house” tra enti pubblici, suggerendo che, in questo caso, un affidamento tramite gara pubblica avrebbe potuto garantire un servizio più efficiente e conveniente. Va sottolineato che Antonicelli ha assunto la direzione generale di Amiu solo nel luglio 2022, pochi mesi prima della firma del contratto con il Comune di Foggia, un accordo di circa 200 milioni per nove anni.
Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.