ILLUMINAZIONE PUBBLICA, PROGOGA PER SMILE – Passa l’accapo sull’illuminazione pubblica con 23 voti a favore e 8 contrari. Su quest’ultimo punto c’è stata un’ampia discussione tra maggioranza e opposizione, che lamenta una mancanza di completezza di informazione sugli atti necessari per votare la delibera. Nella proposta elaborata dall’ing. Fernando Biagini, si propone di approvare il progetto tecnico per l’appalto della gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione cittadina, compresa la fornitura di energia elettrica con una spesa complessiva a carico del’Amministrazione di € 1.800.000 annui per 15 anni. Riguardo al capitolato speciale di appalto, lo schema di delibera prevede diversi allegati: quello riguardante la fornitura elettrica, con l’elencazione degli impianti di illuminazione pubblica di proprietà comunale e delle relative posizioni contrattuali, così come verranno consegnati all’Appaltatore, con riferimento alla consistenza degli stessi, in ordine al numero di punti lice, ai valori caratteristici di ogni lampada, al tipo di lampade, ecc..dal valore di € 1.452.000; la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, pari a 290mila euro; iva al 20% con l’elencazione dei prezzi unitari da utilizzare per tutti i lavori di manutenzione straordinaria da eseguire per servizi emanati dalla ditta appaltatrice, che ammonta a 58mila euro; infine il piano di sicurezza che è pari a 348mila euro. La maggioranza, con in testa il Sindaco Mongelli, ha proposto di inserire nella delibera di approvazione dell’accapo anche la proroga di 90 giorni per l’attuale ditta titolare del servizio, la Smile spa, facente parte del gruppo Acea. Decisione ritenuta tardiva dall’opposizione, alla luce del fatto che il contratto con l’azienda è scaduto lo scorso 9 novembre causando il black-out in molte zone del capoluogo dauno.
PROTESTE – La seduta è stata sospesa dopo poche ore a causa dello sciopero dei lavoratori delle cooperative del Verde pubblico, che hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale, Raffaele Piemontese, di porre all’ordine del giorno anche la loro situazione di incertezza lavorativa. Al rifiuto di Piemontese, motivato con l’impossibilità, per regolamento, di inserire nell’ordine del giorno argomenti dell’ultim’ora, si è scatenata la protesta di alcuni lavoratori, che hanno costretto l’Assise a sospendere i lavori per alcuni minuti. La seduta è poi ripresa ma il clima di tensione attorno a Palazzo di Città, già alle prese con una difficile situazione economico-finanziaria, permane.
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