LAVORATORI IN ATTESA DI 3 MENSILITA’. ORA HANNO RICEVUTO “META’ TREDICESIMA DEL 2009, PARI A 500 EURO” – I lavoratori sono in attesa – come detto nei giorni scorsi – di 3 mensilità salariali, oltre che della tredicesima del 2009 e di quella dell’anno corrente. Si parla di un totale di 180mila euro, per una singola retribuzione pari a 6mila euro. Questo in base a quanto comunicato a Stato da lavoratori e sindacati. La crisi dell’azienda sarebbe stata originata in primis da una “mancanza di liquidità” ma non per “le commesse e il materiale presente nell’azienda”. La Rotopack international spa (già Europrint srl ed spa, beneficiante dei fondi del primo e secondo protocollo aggiuntivo – come comunicato dal Comune di Manfredonia) è collegata della Rotopack spa di Guardiagrele (Chieti) – Gruppo Alimonti – con produzione – anche in Abruzzo – “attualmente al rilento”. Dopo il primo sciopero di venerdì 26 novembre, la prima riunione di sabato 27 e il secondo incontro del 29 novembre, evoluzione della situazione: con i lavoratori che continuano ad attendere la retribuzione delle mensilità arretrate, con l’azienda che avrebbe voluto portare via del materiale dal capannone, con l’arrivo in tarda mattinata dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Bari – coadiuvati dai carabinieri del Comando compagnia di Manfredonia – con controlli nell’area dello stabilimento, fino al sequestro – come comunicato dagli inquirenti e come prassi – della parte esterna dell’area dello stabilimento, dove erano presenti fustoni di alluminio.
I NOE DI BARI HANNO APPOSTO I SIGILLI NELLA PARTE ESTERNA DELL’AREA DELLO STABILIMENTO – Oggi, 30 novembre, erano infatti presenti i sigilli apposti dai carabinieri del Noe nella parte esterna citata. La società avrebbe avviato le pratiche di dissequestro della parte colpita dal provvedimento dei carabinieri di Bari. Provvedimento partito dopo il cd “l’allarme rifiuti” lanciato nei giorni scorsi. Difatti, come pubblicato e come anche denunciato attraverso un comunicato stampa dalla sezione locale di Legambiente, sarebbero “centinaia i fustoni presenti fuori l’azienda non ancora smaltiti”. Fustoni “contenenti – dice Vincenzo Renato di Legambiente Manfredonia – scarti di vernici e solventi”. In seguito, anche grazie alla segnalazione, il sequestro della parte esterna da parte dei militari del Noe.
LA SOCIETA’ AVREBBE PORTATO VIA 30 BOBINE DAL CAPANNONE – Sempre ieri, lunedì 29 novembre, la società verso le 14 avrebbe prelevato “circa 30 bobine” dal capannone di Manfredonia (presente infatti sul luogo un tir con “una capacità massima di 294 tonnellate”, “ma non trasportiamo rifiuti pericolosi” aveva detto l’autista del mezzo a Stato).
CRONOSTORIA DI UN’AZIENDA IN CRISI: DALLO SCIOPERO AL SEQUESTRO ESTERNO – Dopo il primo sciopero di venerdì, dopo il tentativo dell’azienda di portare via del materiale dal capannone, dopo la riunione con il sindaco di Manfredonia, gli assessori Damiano D’Ambrosio e Antonio Angelillis di sabato scorso, alla presenza della società e dei sindacalisti N.Ciociola (Cisl) e M.Ciociola (Uil) dopo il silenzio degli stessi responsabili societari, dopo il proseguio pacifico della protesta, ieri 29 novembre, la società ha dunque portato via del materiale dal capannone. Inizialmente si era parlato di 5-8 bobine. Oggi, come detto dal sindacalista della Fistel Cisl, Antonio Carangella, sarebbero pari a “30 le bobine caricate sui tir della società”.
A COSA SERVIREBBE IL MATERIALE – Si ricorda che la società di Guardiagrele – Gruppo Alimonti – avrebbe avuto delle richieste per delle stampe di triplex (film esterno ad una qualsiasi scatola di imballaggio) da parte di alcuni clienti. Ora le bobine di polipropirene neutro (pp), con la carta e l’alluminio sarebbero necessarie per la stampa finale (una volta stampato il pp neutro si aggiungerebbero infatti 2 fogli, carta e pp metallizzato: in seguito il triplex o duplex). La possibilità di ricezione da parte dei relativi macchinari dei fogli citati (pp neutro, carta, alluminio) sarebbe correlata al rispetto di determinate fasce di larghezza che devono essere paritarie naturalmente tra tutti i fogli di lavorazione.
“A GUARDIAGRELE SI LAVORA” – Come comunicato da fonti attendibili e vicine alla situazione – come del resto evidenziato nel corso di tutta l’elaborazione del testo, derivante da una lunga ricerca sul luogo, con comunicazioni rese da sindacalisti, oltre 20 lavoratori, amministrazione comunale ed organi inquirenti (nella parte relativa all’ufficializzazione dell’apposizione dei sigilli e del sequestro, come del resto evidente una volta presenti esternamente all’area dello stabilimento) – i circa 40 dipendenti della Rotopack spa di Guardiagrele hanno percepito metà mensilità di settembre, attraverso un bonifico bancario. Ieri, 29 novembre, sono arrivate nello stabilimento sito nella zona industriale di Piano Vienna (Ch) le circa 30 (qualcuno ha parlato anche di 40) bobine, oltre ad una serie di cilindri (cd impianti) prelevati ieri dallo stabilimento di Manfredonia. Il materiale ora a Guardiagrele, una volta stampato, dovrebbe essere accoppiato con il materiale prelevato anche da Manfredonia: carta (oltre 4mila kg) e pp metallizzato (quasi 2mila kg). I tre materiali serviranno per la realizzazione del triplex per l’imballaggio finale.
COSA HA DETTO LA SOCIETA’ DURANTE LA RIUNIONE – Dalla riunione è emersa la “ferma volontà da parte della proprietà – informa il Comune – di superare il momento di crisi e continuare a operare sul nostro territorio”. Il problema di fondo, infatti, “non è l’insufficienza di commesse ma una mancanza di liquidità, che non permette di pagare energia elettrica e gas, per cui il capannone, attualmente, ne è sprovvisto”. “Nel momento in cui riusciremo a marginare la morosità con la ditte erogatrici di questi servizi, gli operai potranno ricominciare da subito a lavorare”, ha dichiarato Maurizio Veneziani, responsabile di produzione della Rotopack.
Anche il direttore dello stabilimento, Michele D’Angelo, ha ribadito l’interesse a ripristinare al più presto le attività, per salvaguardare il buon nome dell’azienda e, soprattutto, la situazione occupazionale dei 34 lavoratori. “Questo è il nostro primo sciopero – hanno detto -, ma siamo pronti a collaborare e a ripartire non appena verrà riattivato il ciclo produttivo”. Il sindaco di Manfredonia si è detto “disponibile a sposare la causa dell’azienda nei confronti delle ditte erogatrici di energia elettrica e gas, affinché si riesca a raggiungere un accordo per azzerare la morosità pregressa, e spalmarla a partire dalla bollette successive”.
VOCI DI TRATTATIVE PER L’ACQUISTO DELLA SPA DA PARTE DI ALTRI GRUPPI – Anche oggi durante la riunione con sindacalisti, Comune, RsA sono stati fatti diversi nomi relativamente ad un possibile rilevamento della Spa da parte di altri gruppi. Fonti attendibili parlano ora – come del resto comunicato anche da un sindacalista – della possibilità di un fallimento della Spa di Manfredonia. Ma sono voci. I lavoratori (attualmente in Cigo – Cassa integrazione ordinaria, come sottoscritto dallo scorso 23 novembre) confidano ora in un sostegno da parte di sindacalisti, amministrazione comunale ma soprattutto della società di Guardiagrele per poter avere certezze future relativamente alla propria posizione occupazionale. Per ora dovranno accontentarsi della tredicesima di dicembre 2009. Pari a 500 euro. Nel futuro continuano a confidare di poter “riattivare la produzione interna”.
g.defilippo@statoquotidiano.it
Dopo la riunione: per i lavoratori la tredicesima 2009, nuovo incontro il 9 dicembre