FOGGIA, 31/01/2023 – (di Mattia Gussoni ilmeteo.it) Inverno finito o solo in ritardo? Fino ad ora il grande freddo è stato spesso latitante con l’Italia strattonata tra (rari) impulsi artici in discesa dalle latitudini più settentrionali del Vecchio Continente e (frequenti) rimonte anticicloniche.
Segno anche dei cambiamenti climatici in atto, che vedono un continuo e inesorabile aumento delle temperature in tutte le stagioni. In molti ci state ponendo negli ultimi giorni questa domanda: “l’inverno è già finito?“. Ebbene, ve lo diciamo subito, qualcosa di importante bolle in pentola: la stagione fredda non può dirsi ancora terminata!
La tendenza per Febbraio è molto interessante. Come insegna anche il passato recente, le condizioni meteo nella seconda parte di stagione possono risultare ancora molto fredde e nevose; d’altronde, proprio il secondo mese dell’anno è risultato spesso molto movimentato anche negli ultimi anni con ondate di gelo e neve fin sull’Italia.
C’è una spiegazione a questa affermazione. Dal punto di vista climatico la seconda metà dell’Inverno vive spesso di estremi a causa soprattutto della definitiva rottura del Vortice Polare, con masse d’aria gelida che viaggiano a spasso per l’Europa. Ma cosa scatena questi eventi? La risposta va ricercata alle alte latitudini polari: come possiamo vedere dalla mappa sottostante, proprio in questi giorni si sta scatenando un anomalo stratwarming sopra al Polo Nord. Con questo termine, in meteorologia, si fa riferimento a un intenso riscaldamento della stratosfera terrestre, proprio sopra la regione artica, nell’ordine anche di +55°C nel giro di pochissimi giorni.
Stratwarming sopra al Polo Nord: riscaldamento anomalo della stratosferaTale riscaldamento, una volta attivatosi, tende gradualmente a espandersi in direzione dell’alta troposfera, con ripercussioni sul Vortice Polare nell’arco di circa 2/4 settimane: il settore troposferico immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (in termine tecnico si parla di “dislocazione del vortice polare“) o a suddividersi in 2/3 minimi depressionari distinti (“split del vortice polare“), i quali poi viaggiano, almeno in parte, in direzione delle medie latitudini, provocando ondate di freddo fin sull’Europa e quindi anche sull’Italia.
ULTIMI AGGIORNAMENTI – Dallo studio di alcuni indici atmosferici e dagli ultimi dati sul lungo periodo a nostra disposizione, l’ipotesi più gettonata è quella di una suddivisione in più porzioni del Vortice Polare durante il mese di Febbraio, con la possibilità di poderosi scambi meridiani (ovvero correnti fredde che scendono da Nord verso Sud). Le proiezioni del Centro Europeo iniziano inoltre a fiutare movimenti interessanti a scala emisferica, con una prima possibile irruzione verso l’Europa centrale (e successivamente verso l’Italia), di una poderosa massa d’aria gelida di origine artica intorno al 7/8 del prossimo mese (NìKola).
Se ciò venisse confermato, potremo avere a che fare con un periodo caratterizzato da temperature diffusamente sotto la media e pure da nevicate fino a quote molto basse, un po’ come già avvenuto più volte nel passato: 1991, 2012, 2018, tanto per citare alcuni famosi recenti esempi. Va ricordato che, trattandosi di previsioni a lungo termine, quella che vi proponiamo è solamente una visione generale sul tempo atteso e non una previsione dettagliata per la singola località o utile pianificare la propria vita privata. ilmeteo.it