StatoQuotidiano.it, Manfredonia (Fg), 31 gennaio 2023 – Il Comune di Manfredonia, in sintonia con diverse associazioni, oggi ha promosso una campagna di sensibilizzazione con l’installazione di un gazebo, per dire definitivamente no all’impianto Energas.
Una battaglia che sta unendo la maggior parte delle forze del territorio, in vista della decisione che giovedì prossimo dovrebbe assumere sull’argomento il Consiglio dei Ministri a Roma.
Il Sindaco Gianni Rotice è intervenuto più volte per dire no, con molta energia, cercando di fermare il progetto incontrando anche il Ministro Matteo Salvini nella Capitale.
Anche Mons. Franco Moscone ha cercato di lanciare un messaggio di speranza per un futuro diverso per la città, dicendo no a questo impianto tramite un’importante opera di informazione e sensibilizzazione.
Con il referendum consultivo del 13 novembre 2016 i cittadini di Manfredonia si erano già espressi negativamente riguardo alla questione.
Diversi membri delle associazioni hanno voluto esprimere il loro pensiero sul tema questa mattina, scendendo in piazza. È doveroso menzionare per l’impegno sul territorio: Iolanda D’Errico, referente Manfredonia Nuova, Rosa Porcu del Coordinamento Salute e Ambiente, la Prof. Arcangela Bisceglia, Unione Cattolica Insegnanti, Alfredo De Luca di Europa Verde, Enzo Cripezzi di LIPU Puglia, Luigi Starace dell’Associazione Magliette Bianche e Francesco Bacchelli, Associazione FareAmbiente Puglia.
L’attivista Luigi Starace, dell’Associazione Magliette Bianche, sottolinea un aspetto importante: l’infrazione comunitaria per la collocazione del deposito in un sito di importanza comunitaria (SIC), rete Natura 2000.
Francesco Bacchelli, Geologo di FareAmbiente Puglia, pone importanti riflessioni riguardo agli aspetti sismici e condivide l’idea di ampliare le aree contigue al parco nella zona SIC, così come proposto dalla LIPU e sottoscritto anche da FareAmbiente.
“La scelta di posizionare qui il deposito da parte di Energas è fuori da ogni logica di sviluppo compatibile con il territorio e con i vincoli ambientali, lo diciamo dal ’98. Ancora oggi continuaiamo a dire che è sbagliata non solo per i vincoli ambientali ma anche per l’idea di sviluppo di questo territorio. È importante per l’Italia abbandonare il fossile, dobbiamo puntare sulle rinnovabili”, dichiara Alfredo De Luca di Europa Verde.
“Siamo ancora una volta qui a lottare contro Energas, ancora una volta si tenta di umiliare questa città. Noi abbiamo votato e c’è stato un referendum e Manfredonia si è già espressa a larghissima maggioranza, dicendo no. Questa città ha già pagato un prezzo altissimo e quindi per questa ragione diciamo basta. Vogliamo un destino diverso, il passato avrebbe dovuto insegnare qualcosa”, dichiara Rosa Porcu del ‘Coordinamento Salute e Ambiente’.
A cura di Gianluigi Cutillo, 31 gennaio 2023
Video allegati:
Dovrebbe internire la magistratura, perché cumi stanno procurando anche danni morali. Non è lecito che da molti anni una intera popolazione debba vivere sotto il costante incubo!
In piazza, non serve a niente. Chiacchère mórte. Spocchia. Allestite le tende e occupate ad oltranza quei terreni s sùte bbunn. Obbligate il comune a cambiare la destinazione d’uso di quei terreni e fateli vincolare.
Si energas, non c’è lavoro
Andate a ca——-re siete tutti uguali sappiamo bene chi siete !!!!!!!
Perché nessuno adotta o fa pressione per prendere provvedimenti come quelli indicati da Antonio Macchia? C’è una ferrea volonta’ di combattere o è solo fumo negli occhi?
Benissimo, adesso sì che siamo a posto. Il Consiglio dei Ministri dopo aver visto il ‘tintinnar di sciabole’ di questi ‘musei’ si è pigliato paura e boccerà Energas 🤣🤣🤣
https://www.ilmattinoquotidiano.it/news/politica/46263/rotice-vuole-vendere-manfredonia-all-energas-i-5-stelle-insorgono-da-dove-deriva-questa-nuova-attenzione.html Signori questa gente è falsa e bugiarda come rotice sentite
See, quatte crestiéne, cinghe associazziùne…
Una banda di buffoni, buoni solo a spillar soldi , abbiamo il bidet, ma, non abbiamo i coglioni e non dite che i francesi sono nostri cugini, che questo a noi ci schifano