Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, critica la decisione di far gareggiare un’atleta transgender contro un’atleta donna. La polemica è scoppiata a seguito della partecipazione al torneo olimpico di pugilato delle atlete transgender Imane Khelif e Lin Yu-ting, recentemente escluse dai Mondiali per non aver superato il “gender test”. In particolare, giovedì Khelif dovrà affrontare l’azzurra Angela Carini nella categoria pesi welter.
“Desta grande preoccupazione sapere che, durante i Giochi Olimpici a Parigi, in gare di pugilato femminili siano state ammesse due persone transgender, uomini che si identificano come donne, e che, in competizioni recenti, erano state invece escluse,” afferma Roccella. “Sorprende che non vi siano, a livello internazionale, criteri certi, rigorosi e uniformi, e che proprio alle Olimpiadi, evento simbolo della lealtà sportiva, possa esserci il sospetto, e assai più del sospetto, di una competizione impari e persino potenzialmente rischiosa per una delle contendenti,” prosegue.
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), in una nota, ha dichiarato: “Il CONI si è attivato con il Comitato Olimpico Internazionale affinché i diritti di tutti gli atleti e le atlete siano conformi alla Carta Olimpica e ai regolamenti sanitari,” senza fare riferimento esplicito alla questione.
Lo riporta TGCOM24.