Sarebbe stata la festa patronale numero 184 in onore di Maria SS. di Siponto, ma è inutile girarci intorno e trovare palliativi comunicativi: dopo quasi due secoli di appuntamenti fissi che giungevano attesissimi e puntualissimi ogni fine agosto, quest’anno la festa non c’è.
L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha spento le luminarie che incendiavano di colori le vie del centro, i pirotecnici fuochi che arabescavano le notti di fine agosto e persino i mortaretti che annunciavano ogni mattina le giornate dedicate alla Madonna; ha cancellato il pullulare festante per le strade e una delle più lunghe processioni d’Italia; ha messo a tacere i fragorosi venditori di torroni ed ha eliminato le vivaci bancarelle e le attesissime giostre.
Insomma, stiamo vivendo una festa che non è una festa. Un momento che per quanto lo si voglia descrivere ed esaltare come di ‘religioso raccoglimento’, è semplicemente una ricorrenza svuotata delle sue tradizioni.
‘Madònne de Sepònde!’, è l’esclamazione tipica dei manfredoniani che evidenzia l’importanza della Vergine anche nei discorsi quotidiani. A lei per oltre mille anni i sipontini si sono rivolti con fede ardente per ricevere grazie e protezione. Innumerevoli volte è stata invocata anche per superare gravi periodi di siccità, tanto che a volte i paesi vicini, quando non pioveva a lungo, chiedevano di poter portare in processione il quadro della ‘nostra’ Madonna.
Nel 1837, con la costituzione della ‘Deputazione’ (una sorta di comitato) da parte della Giunta Comunale, si cominciò a dedicarle a fine agosto dei giorni di festa in pompa magna. Da allora, per 183 lunghissimi anni, attraversando guerre ed epidemie, la festa in onore di Maria SS. di Siponto non si è mai interrotta e la Vergine ha attraversato le vie cittadine con cortei anche di 20mila fedeli.
E poi, in questo 2020, è giunto il Coronavirus.
Sicuramente le autorità avranno ben valutato l’opportunità delle proprie decisioni e, senza ombra di dubbio, l’affollata processione in questo delicato momento era da evitare, ma forse si sarebbe potuto trovare il modo di portare comunque lungo le vie cittadine la venerata effigie, in maniera sobria e solitaria, magari facendo in modo di poterla semplicemente salutare da finestre e balconi adornati a festa con fiori e coperte.
Invece, in netta contraddizione con un passato intriso di fede che vedeva la Madonna di Siponto uscire dalla propria ‘casa’ soprattutto nei momenti di difficoltà, quest’anno per la prima volta nella storia della città è rimasta ferma.
Che dire? Madònne de Sepònde, sono cambiati i tempi! Ma per fortuna, non la devozione dei sipontini, che attenderanno speranzosi il prossimo anno.
Era orache migliaia di esibizioniste rimanessero a casa.
Ma taccia x favore! Meglio così!
Il suggello divino sul periodo piu vergognoso, triste e drammatico della storia di Manfredonia.
Non so chi l’ha detto, ma comunque lo ripeto:
“Se per una volta non si fa la Festa Patronale non muore nessuno.
Di sicuro però si muore di Coronavirus.”