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IL successo di pubblico che nel 2008 ha segnato la prima edizione del Festival del Cinema Indipendente di Foggia a Manfredonia non si è ripetuto quest’anno. Sabato scorso, a seguire la riedizione della tappa sipontina del Festival erano in pochi intimi. Quando una manifestazione pubblica non riscuote la partecipazione sperata, è lecito interrogarsi sulle possibili cause.Lo è tanto più in questo caso, pensando ai numeri di un anno fa. Certamente non è mancato l’impegno concreto delle istituzioni, dalla Provincia di Foggia al Comune di Manfredonia.Lo stesso responsabile del Festival, Geppe Inserra, presente al Cine Teatro San Michele sabato,
Film come Lebanon temo siano più utili per comprendere le dinamiche di certi Festival che per la loro reale valenza cinematografica. Se già mi lasciava perplesso Haneke come vincitore dell'ultimo Cannes - non solo per la presenza di illustri concorrenti,
“LA Mente al Cinema”, ovvero: film, documentari sul disagio mentale e sullo stigma sociale. Evento della nona edizione del Festival del Cinema Indipendente di Foggia organizzato dalla Cattedra di Psichiatria, Università degli Studi di Foggia, professore Antonello Bellomo e dall’associazione di promozione sociale e cinecircolo Uicc, Arte Media e Psichiatria sullo Stigma e la Diversità”, direttore Luigi Starace.
ANCHE quest’anno il Festival del Cinema Indipendente di Foggia, alla sua IX edizione, fa tappa a Manfredonia. Dopo il successo dello scorso anno, con la sala gremita in ogni ordine di posto, il Cine Teatro San Michele si prepara ad ospitare nuovamente appassionati e curiosi di cose cinematografiche. L’appuntamento è per sabato 28 novembre alle 17.45, con ingresso libero, per quasi tre ore di proiezioni e interventi. Significative e stimolanti le novità di quest’anno. Le opere de La Mente al Cinema
GRANDE classe ed eleganza nel Nemico pubblico di Mann, rievocazione delle imprese di Dillinger e dei suoi compagni di rapine. Stoffa di pregio indimenticabile.
“IL Festival del Cinema Indipendente rappresenta l'eccellenza delle politiche culturali del nostro territorio. Questo importante appuntamento ha sostenuto, in questi anni, la crescita di un pubblico di qualità, ha diffuso lo sviluppo della cultura cinematografica anche in centri che non dispongono di sale, ha sostenuto tutti quegli autori che non hanno i mezzi per farsi conoscere dal grande pubblico. La nostra speranza è quella che questa nona edizione segni l'atto di nascita di una cinematografia foggiana e dauna. Per il nostro Festival sarebbe il più degno coronamento della sua missione ed il miglior viatico per l'edizione del decennale”. E' il commento del presidente della Provincia di Foggia Antonio Pepe
- "IL mio cinema è puro intrattenimento” Così definisce il suo lavoro Stefano Simone. In realtà c'è molto di più. Il 23enne regista sipontino, intervenendo in una serata dedicata al cinema horror italiano tenutasi ieri sera al Palazzo dei Celestini a Manfredonia moderata dal direttore del social network Cinemadonia Luigi Starace, parla del suo ultimo cortometraggio Cappuccetto Rosso, una favola gotica grondante sangue rivisitata dallo scrittore Gordiano Lupi e tradotta in sceneggiatura da Emanuele Mattana
NELLO stimolante intervento di apertura dell’incontro-dibattito dedicato all’horror tenutosi ieri a Palazzo Celestini, lo scrittore ed editore Gordiano Lupi ha ripercorso la storia del genere in Italia. La citazione, fra i molti altri, di Hanno cambiato faccia, opera prima di Corrado Farina del 1971, è stata l’occasione per una riflessione in controcanto sulla egemonia televisiva del nostro tempo (rigorosamente nazionale), a scapito del richiamo esercitato in passato dal grande schermo. La serata pubblica ha conosciuto un’appendice privata al Borgo del tempo perso,
PRESENTATO lo scorso sabato 14 novembre, nella sala conferenze del Palazzo Gesuitico, con il patrocinio del Comune e della Confederazione Italiana Agricoltori di Foggia, il film di Antonio Scopece e Matteo Carella, 'Il tempo perduto, il tempo ritrovato'', con musiche di Marcello Aprile. Presenti alla prima i due curatori del film, gli attori Tonio Sereno, Vittorio Tricarico, Luigi Schiavone, Giovanni Bosco e Gaia Carella, e l’autore delle musiche originali, oltre a tantissimo pubblico.
A dispetto dei quattro anni che li dividono, A catena – cortometraggio realizzato nel 2005 – e Faro – primo lungometraggio dell’autore sipontino, in uscita – sono riconducibili alla stessa idea di cinema, segno di una identità autoriale definita. Ricco di rimandi al periodo pionierismo e all’esperienza delle avanguardie degli anni venti, il cinema difficile di Vincenzo Totaro è uno streaming fenomenologico che, in epoca di significati deboli, restituisce all’immagine potere evocativo, avviando percorsi che resteranno fatalmente interrotti.
Il poker online è ampiamente riconosciuto come uno dei giochi più popolari nel settore dell’iGaming. Diventare giocatore professionista permette di guadagnare soldi attraverso cash...
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StatoQuotidiano.it, Manfredonia, 31 gennaio 2023. "Alla scelta del Sindaco di Manfredonia di porsi fuori dalla coalizione di centro destra nell’ambito delle elezioni provinciale di...
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FOGGIA, 31/01/2023 – (agenzia DIRE) Scontro in aula alla Camera, con Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia che lega mafia e terrorismo, uniti contro il...
IL successo di pubblico che nel 2008 ha segnato la prima edizione del Festival del Cinema Indipendente di Foggia a Manfredonia non si è ripetuto quest’anno. Sabato scorso, a seguire la riedizione della tappa sipontina del Festival erano in pochi intimi. Quando una manifestazione pubblica non riscuote la partecipazione sperata, è lecito interrogarsi sulle possibili cause.Lo è tanto più in questo caso, pensando ai numeri di un anno fa. Certamente non è mancato l’impegno concreto delle istituzioni, dalla Provincia di Foggia al Comune di Manfredonia.Lo stesso responsabile del Festival, Geppe Inserra, presente al Cine Teatro San Michele sabato,
Film come Lebanon temo siano più utili per comprendere le dinamiche di certi Festival che per la loro reale valenza cinematografica. Se già mi lasciava perplesso Haneke come vincitore dell'ultimo Cannes - non solo per la presenza di illustri concorrenti,
“LA Mente al Cinema”, ovvero: film, documentari sul disagio mentale e sullo stigma sociale. Evento della nona edizione del Festival del Cinema Indipendente di Foggia organizzato dalla Cattedra di Psichiatria, Università degli Studi di Foggia, professore Antonello Bellomo e dall’associazione di promozione sociale e cinecircolo Uicc, Arte Media e Psichiatria sullo Stigma e la Diversità”, direttore Luigi Starace.
ANCHE quest’anno il Festival del Cinema Indipendente di Foggia, alla sua IX edizione, fa tappa a Manfredonia. Dopo il successo dello scorso anno, con la sala gremita in ogni ordine di posto, il Cine Teatro San Michele si prepara ad ospitare nuovamente appassionati e curiosi di cose cinematografiche. L’appuntamento è per sabato 28 novembre alle 17.45, con ingresso libero, per quasi tre ore di proiezioni e interventi. Significative e stimolanti le novità di quest’anno. Le opere de La Mente al Cinema
GRANDE classe ed eleganza nel Nemico pubblico di Mann, rievocazione delle imprese di Dillinger e dei suoi compagni di rapine. Stoffa di pregio indimenticabile.
“IL Festival del Cinema Indipendente rappresenta l'eccellenza delle politiche culturali del nostro territorio. Questo importante appuntamento ha sostenuto, in questi anni, la crescita di un pubblico di qualità, ha diffuso lo sviluppo della cultura cinematografica anche in centri che non dispongono di sale, ha sostenuto tutti quegli autori che non hanno i mezzi per farsi conoscere dal grande pubblico. La nostra speranza è quella che questa nona edizione segni l'atto di nascita di una cinematografia foggiana e dauna. Per il nostro Festival sarebbe il più degno coronamento della sua missione ed il miglior viatico per l'edizione del decennale”. E' il commento del presidente della Provincia di Foggia Antonio Pepe
- "IL mio cinema è puro intrattenimento” Così definisce il suo lavoro Stefano Simone. In realtà c'è molto di più. Il 23enne regista sipontino, intervenendo in una serata dedicata al cinema horror italiano tenutasi ieri sera al Palazzo dei Celestini a Manfredonia moderata dal direttore del social network Cinemadonia Luigi Starace, parla del suo ultimo cortometraggio Cappuccetto Rosso, una favola gotica grondante sangue rivisitata dallo scrittore Gordiano Lupi e tradotta in sceneggiatura da Emanuele Mattana
NELLO stimolante intervento di apertura dell’incontro-dibattito dedicato all’horror tenutosi ieri a Palazzo Celestini, lo scrittore ed editore Gordiano Lupi ha ripercorso la storia del genere in Italia. La citazione, fra i molti altri, di Hanno cambiato faccia, opera prima di Corrado Farina del 1971, è stata l’occasione per una riflessione in controcanto sulla egemonia televisiva del nostro tempo (rigorosamente nazionale), a scapito del richiamo esercitato in passato dal grande schermo. La serata pubblica ha conosciuto un’appendice privata al Borgo del tempo perso,
PRESENTATO lo scorso sabato 14 novembre, nella sala conferenze del Palazzo Gesuitico, con il patrocinio del Comune e della Confederazione Italiana Agricoltori di Foggia, il film di Antonio Scopece e Matteo Carella, 'Il tempo perduto, il tempo ritrovato'', con musiche di Marcello Aprile. Presenti alla prima i due curatori del film, gli attori Tonio Sereno, Vittorio Tricarico, Luigi Schiavone, Giovanni Bosco e Gaia Carella, e l’autore delle musiche originali, oltre a tantissimo pubblico.
A dispetto dei quattro anni che li dividono, A catena – cortometraggio realizzato nel 2005 – e Faro – primo lungometraggio dell’autore sipontino, in uscita – sono riconducibili alla stessa idea di cinema, segno di una identità autoriale definita. Ricco di rimandi al periodo pionierismo e all’esperienza delle avanguardie degli anni venti, il cinema difficile di Vincenzo Totaro è uno streaming fenomenologico che, in epoca di significati deboli, restituisce all’immagine potere evocativo, avviando percorsi che resteranno fatalmente interrotti.
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