Bari – “CON la delibera approvata ieri in Giunta sull’adeguamento alla norma nazionale che prevede l’abolizione delle Autorità d’Ambito, la nostra Regione prosegue il suo percorso di semplificazione dei processi e ottimizzazione nella gestione del ciclo dei rifiuti: il modello di governance progettato dal Governo regionale che verrà sottoposto ai passaggi istituzionali in commissione e consiglio, tiene conto delle indicazioni contenute nella legge regionale 14/2011 che riduce da 15 a 6 gli Ato, con conseguente attivazione di una sola autorità di Ambito per ciascuna provincia”. Cosi l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro commenta la norma approvata ieri in Giunta Regionale sulla soppressione delle AdA.
“Ampliare i territori degli Ato – spiega Nicastro – permetterà di razionalizzare l’uso degli impianti esistenti (armonizzando il flusso di conferimenti in tutta la regione) e, quindi, di ammortizzare anche i costi fissi degli stessi su più realtà comunali. E’ questa la logica con cui si sta lavorando: 38mln di euro per promuovere la raccolta differenziata attraverso progetti comunali finalizzati ad implementarla, sono un chiaro segnale della volontà del governo regionale di mettere a disposizione dei Comuni tutti gli strumenti per compensare, nell’ottica globale di gestione, i maggiori costi di conferimento dell’indifferenziato con i vantaggi economici della differenziata e del recupero dei materiali”. “La proposta del Governo regionale va nella direzione di responsabilizzare i Comuni delegando a loro, come singoli o in forma associata, le funzioni di gestione dei rifiuti urbani e di quelli ad essi assimilati avviati allo smaltimento, di determinazione della tariffa e di copertura dei costi tramite contribuzione dei cittadini e, infine di avvalersi degli impianti individuati dalla pianificazione regionale; ai Comitati Interistituzionali, da istituirsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, i compiti di adozione e approvazione della pianificazione d’ambito e di aggiornamento del piano d’ambito ogni sei anni, con facoltà di esprimere pareri non vincolanti su pianificazione della gestione del ciclo di determinazione delle politiche tariffarie, della localizzazione degli impianti, della modalità di gestione del ciclo e degli impianti per il trattamento dei rifiuti presenti sul territorio; alle Province, infine – in attesa delle novità che potrebbero riguardare la loro nuova organizzazione – la p.d.l. demanda le competenze di disciplina e monitoraggio della gestione dell’impiantistica pubblica, aggiornamento e determinazione delle tariffe sia per il conferimento degli RSU ad impianti che per quelli da raccolta differenziata e, infine di individuazione di criteri e modalità di utilizzazione degli impianti. L’auspicio al termine di questo processo – conclude Nicastro – è che in tutta la regione, sul tema, si parli una sola lingua e non vi siano disparità di costi per i cittadini”.
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