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Depuratore di Fucecchio, rifiuti liquidi riversati canale Usciana

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Settembre 2013
Cronaca //

Guardia di Finanza (statoquotidiano)
I Finanzieri della Compagnia di Empoli hanno dato esecuzione, nella mattinata odierna, ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze – dott. Fabio Frangini – al termine dell’indagine condotta dal P.M. dott. Tommaso Coletta della D.D.A. di Firenze nell’area della Valdelsa in materia di reati ambientali. Sottoposti a sequestro immobili e terreni siti in Fucecchio e Santa Croce sull’Arno, conti correnti bancari e partecipazioni societarie fino alla concorrenza dell’importo di 18.250.000 euro.

Il sequestro consegue ad una serie di irregolarità riscontrate nel sistema di smaltimento dei reflui delle acque trattate da un Consorzio conciario. Questo aveva costituito un depuratore, successivamente ceduto al comune di Fucecchio, che si occupava di depurare le acque provenienti dalla lavorazione delle oltre 40 aziende del settore di Ponte a Cappiano nonché scarichi civili del comune di Fucecchio e, dopo l’autorizzazione del Circondario Empolese Valdelsa, anche liquami provenienti da aziende non consorziate.

In particolare, le attività investigative hanno fatto emergere che il Consorzio, a partire dal 2006, ha trattato e depurato in maniera abusiva circa 5 milioni di metri cubi di liquidi che non sono stati completamente depurati.

Con tale condotta, perpetrata anche mediante una sistematica falsificazione della documentazione delle analisi di laboratorio interno all’ente e dei campioni oggetto di controllo da parte dell’ARPAT, autorità pubblica di controllo (alterando il campionatore posto al termine dell’impianto di depurazione), il Consorzio ha immesso nel canale Usciana, affluente del fiume Arno, ingenti quantità di liquidi contenenti sostanze altamente inquinanti.

Il sistema illecito accertato ha consentito al Consorzio di abbattere i costi di lavorazione, quantificati in circa 1.350.000,00 di euro, i costi di smaltimento dei fanghi, quantificato in oltre 3.000.000,00 di euro nonché di percepire ingiusti profitti per circa 14 milioni di euro.

Redazione Stato

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