Titolo originale: All Good Things
Nazione: Stati Uniti
Genere: drammatico
MENTRE la distribuzione cinematografica avvia, discutibilmente, il proprio ritiro dalla scena in periodo pre-estivo, tra titoli poco significativi e ultime stelle cadenti, esce nelle sale a inizio giugno, in ritardo e sottovoce, il curioso film di Andrew Jarecki, All Good Things, ribattezzato in Italia con Love & Secrets. Si narrano gli avvenimenti reali occorsi tra il 1970 e il 2003 attorno alla figura dell’imprenditore Robert Durst, dai disturbi caratteriali alla relazione turbolenta con la moglie fino all’imputazione […]1.
In parte biografico, Love & Secrets si ascrive in quella categoria di drammatici criminali avvitati attorno ad un protagonista problematico, ai suoi rapporti insani con gli altri ed, infine, con la legge. Venato di noir, si sviluppa con equilibrio didattico, distribuendo uniformemente gli accadimenti di questo equivoco imprenditore tentando di approfondirne la confusione mentale alle radice delle sue azioni. Jarecki affida la parte al nuovo (supposto) astro nascente Ryan Gosling (Drive, Le idi di marzo), che continua a sfornare la solita interpretazione immota già assaggiata nelle sue pellicole più famose, senza, tuttavia, per questo stridere con il disegno del personaggio di Robert Durst. Il volto pulito e di ceramica, la scarsa mimica a contorno di una recitazione pacata e controllata conferiscono la necessaria inquietudine ad un uomo che ha raffreddato i dolori dell’anima e dal quale si paventa, sin dalle prime sequenze, il peggio.
Ci si trova dinanzi a una pellicola onesta, che riesce a distinguersi dai blockbuster e merita una visione, ma immatura come – si ritiene ancora una volta – l’attore Goslin, che farebbe bene ad allargare il proprio spettro interpretativo per non chiudere prematuramente una carriera potenzialmente rosea. Se è suo obiettivo (o dei manager) adagiarsi inopportunamente su uno standard e vivere di rendita, nei modi un Denzel Washinghton, farebbe allora bene a firmare prima una filmografia con registi del calibro di Spike Lee e non credere di averlo già fatto con l’unico e ottimo Drive (scheda).
Philip Baker Hall, in un personaggio minore, meglio della sopravvalutata Kirsten Dunst.
Valutazione: 6/10
Spoiler: 8/10
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[…]1 per omicidio