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“Morte di Roberta ha sconvolto la comunità di San Severo”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Luglio 2019
Capitanata // San Severo //

San Severo, 12 luglio 2019. L’efferato delitto consumato ieri sera in una abitazione di Via Rodi, appena alla periferia della Città, dove Roberta Perillo, di 32 anni, è stata strangolata dal fidanzato 37enne Francesco D’Angelo, il quale ha confessato il delitto avvenuto al culmine di un litigio al Commissariato della Polizia di Stato, ha scosso l’opinione pubblica locale e non solo, già sconvolta da altri avvenimenti malavitosi degli ultimi mesi.

Francesco Miglio (statoquotidiano)

“La morte di Roberta oggi ha sconvolto tutta la nostra comunità. Non si può morire in quel modo in così giovane età per mano di un uomo che pensavi di amare e da cui ti illudevi di ricevere amore. L’amore è quanto di più bello possa esservi per un essere umano, scalda il cuore e fa sognare”. Parole del sindaco di San Severo Francesco Miglio dopo la morte di Roberta Perillo, uccisa dal fidanzato che, poco dopo, ha confessato il delitto.

“Per Roberta – prosegue Miglio- non è stato così: quello che pensava erroneamente fosse amore ha stoppato ogni battito del suo cuore, ha interrotto ogni suo sogno. Sono vicino ai genitori di Roberta ma anche ai genitori del ragazzo. In questo momento sono esseri umani accomunati da un grande dolore, una grande sofferenza che merita tutto il nostro rispetto in uguale misura.

Per Roberta la certezza che ora è in un altro mondo , migliore di questo, più giusto e dove esiste amore…. amore autentico”.

Elena Antonacci (st)

Riporta le sue riflessioni sul tragico fatto di cronaca anche Elena Antonacci, direttrice del Mat, Museo dell’Alto Tavoliere. “È notte fonda, lo so. Ma non riesco a prendere sonno. Un episodio oggi ha sconvolto la mia città. È di dominio pubblico localmente. A livello nazionale lo sarà domani. Ed io chiamo a raccolta tutte le donne che vogliono testimoniare in onore di Roberta. Roberta oggi non c’è più. I segnali c’erano e c’erano tutti. Le amiche lo sapevano. Nessuno l’ha ascoltata. Vi chiedo di impegnarci tutte insieme contro la violenza  che imperversa contro di noi, fino all’omicidio. Io sono qui a raccogliere le forze di contrasto di tutte voi. Procediamo insieme con le armi che conosciamo e che ci appartengono: la musica, l’arte, le parole, le testimonianze. Scuotiamo le coscienze, ma soprattutto incidiamo sulla cultura patriarcale e maschilista trasmessaci. Lo dobbiamo a Roberta. Roberta di San Severo.” Continua con un appello: “E non dimenticatelo mai: al primo schiaffo denunciate.  E ricordate che uno schiaffo non è solo fisico; vi sono gli schiaffi invisibili, quelli che non lasciano il segno sulla pelle, ma lo lasciano sull’anima. Sono quelli che fanno più male e che precedono i lividi. I lividi dell’anima devastano prima e di più di quelli visibili”. Nei commenti, c’è chi sottolinea che “è l’attenzione delle donne verso le loro relazioni che deve crescere” oppure “è la società che non l’ha difesa”, o “dolore per due famiglie distrutte”.

(ANSA) – SAN SEVERO (FOGGIA), 12 LUG – Ha confessato di aver strangolato la fidanzata ma ha un ricordo confuso di quanto accaduto nell’appartamento di via Rodi a San Severo, Francesco D’Angelo, il 37enne fermato con l’accusa di avere ucciso Roberta Perillo di 32 anni. L’uomo è stato interrogato ieri sera dal pm al quale ha più volte ribadito di ricordare pochissimo di quanto accaduto, piangendo continuamente. Pare che i due, fidanzati da due mesi, ieri abbiano litigato. D’Angelo avrebbe minacciato di lanciarsi dal balcone e lei lo avrebbe fermato. Poi lui non ricorda altro, se non l’immagine di lei nella vasca da bagno mentre cercava di rianimarla. A quel punto è corso dal padre in stato confusionale sostenendo di aver fatto del male a Roberta e lui dopo avere capito cosa era successo, lo ha accompagnato in questura. A quanto si è appreso, D’Angelo ha confessato di avere strangolato la donna non perchè ricordi effettivamente di averlo fatto ma perchè lo deduce dal dolore che prova alle mani.

fotogallery enzo maizzi

Redazione StatoQuotidiano.it

 

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