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IL CASO Canada: ubriaca senza bere alcol, donna scopre di avere la sindrome dell’autoproduzione di birra

La donna si è recata al Pronto soccorso per sette volte con sintomi di ubriachezza, pur non avendo consumato alcol.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
17 Giugno 2024
Cronaca // Focus //

Un caso clinico raro e sorprendente riguarda una donna canadese di 50 anni che si è recata al Pronto soccorso per sette volte con sintomi di ubriachezza, pur non avendo consumato alcol. I sintomi includevano sonnolenza e difficoltà nel parlare, accompagnati da un forte odore di alcol nel respiro e alti tassi alcolemici nelle analisi. Solo alla settima visita un medico ha ipotizzato che potesse trattarsi della sindrome dell’autoproduzione di birra, una condizione estremamente rara.

Recentemente, un altro caso è stato identificato in Belgio, ma sono molto pochi i casi documentati nella letteratura scientifica. Secondo gli esperti, la sindrome dell’autoproduzione di birra si sviluppa nel tempo, sebbene la causa esatta non sia ancora chiara. Nel caso della donna canadese, riportato nel Canadian Medical Association Journal, si ritiene che uno squilibrio della flora intestinale, causato da una proliferazione eccessiva di microrganismi capaci di convertire i carboidrati in alcol, sia alla base della sindrome.

“Gli autori del report spiegano che la paziente ha assunto ripetutamente antibiotici per infezioni urinarie e dexlansoprazolo per il reflusso gastroesofageo, che potrebbero aver causato una disbiosi intestinale. Questo, combinato con fattori genetici, avrebbe portato alla sindrome dell’autoproduzione di birra.”

La sindrome dell’autoproduzione di birra, nota anche come malattia dell’ubriachezza, è una rara condizione in cui l’intestino produce grandi quantità di etanolo tramite la fermentazione dei carboidrati, grazie all’azione di microrganismi come Saccharomyces cerevisiae, Candida albicans, Candida tropicalis e Candida glabrata. Recentemente, si è ipotizzato che anche alcuni batteri, come Klebsiella pneumoniae, possano essere coinvolti.

Le persone affette da questa sindrome mostrano un aumento delle popolazioni di questi microrganismi, che provoca episodi di ubriachezza, spesso associati a una dieta ricca di carboidrati o a condizioni come diabete, malattie epatiche, disturbi della motilità intestinale e infiammazioni intestinali. Anche una predisposizione genetica, con disfunzioni dell’enzima aldeide deidrogenasi, può contribuire all’insorgenza della malattia. Tuttavia, seguendo una dieta a basso contenuto di carboidrati, è possibile risolvere questi episodi, come osservato nel caso della paziente canadese.

Per trattare la donna, i medici hanno prescritto un mese di fluconazolo, un antifungino, e una dieta povera di carboidrati, che ha portato alla scomparsa dei sintomi. Tuttavia, dopo aver ripreso una dieta ricca di carboidrati, la paziente ha avuto un nuovo episodio di ubriachezza, cadendo e manifestando sonnolenza e difficoltà di parola. “La donna è stata nuovamente trattata con fluconazolo e consigliata a seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati. Dopo due settimane di trattamento, i sintomi sono scomparsi,” concludono gli autori del report.

Lo riporta FanPage.

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“Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede.” Papa Francesco

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