Manfredonia. Norma Jane Mortenson, in arte Marilyn Monroe, nasce a Los Angeles il 1° giugno 1926. La Monroe comincia a lavorare come modella e firma poi il suo primo contratto cinematografico nel 1946; dopo alcune parti minori arrivano i primi successi in ‘Niagara’ e ‘Gli uomini preferiscono le bionde’, film che furono apprezzati dalla critica fino ad ottenere la definitiva consacrazione internazionale con le pellicole ‘Come sposare un milionario’, ‘Quando la moglie è in vacanza’, ‘Fermata d’autobus’ e ‘A qualcuno piace caldo’ (per il quale vinse un Golden Globe come migliore attrice in un film commedia musicale). Nonostante fosse oramai una star del cinema, Marilyn era stanca dei ruoli da dumb blonde che le venivano affidati; il nuovo contratto che la Monroe stipulò le lasciava maggior margine creativo con la possibilità di fare un film all’anno con case di produzione diverse dalla Fox.
Dopo il matrimonio con DiMaggio fu per un breve periodo l’amante di Frank Sinatra e, dopo aver preso alcune lezione di recitazione, si trasferì a New York. La Monroe cominciò a frequentare lo scrittore Arthur Miller e, durante tutto l’anno trascorso presso l’Actors Studio, cercò di attenuare la sua paura del palcoscenico. Nel 1956 Marilyn sposa Arthur Miller; dopo due settimane di luna di miele l’attrice si trasferisce nel ranch del marito. Nel 1958 gira, insieme a Jack Lemmon e Tony Curtis, uno dei suoi film di maggiore successo che ricevette sei nomination ai Premi Oscar del 1960.
Nei mesi successivi, la dipendenza da alcool e da psicofarmaci della Monroe cominciò a minare la sua salute psico-fisica. Il 19 maggio 1962 al Madison Square Garden, durante i festeggiamenti per il compleanno del presidente John Kennedy, cantò davanti a circa 15000 persone Happy Birthday, Mr.President indossando un abito color carne. Marilyn ebbe una relazione con i due fratelli Kennedy, John e Bob. L’attrice venne ritrovata morta in camera sua a Los Angeles, il 5 agosto 1962 all’età di 36 anni.
Il cadavere che era privo di vestiti e con la cornetta del telefono in mano fu scoperto da Ralph Greenson; secondo il dottore che eseguì l’autopsia, la morte di Marilyn era con molta probabilità un suicidio, dovuto ad un’overdose di barbiturici. Tra le varie versioni formulate, venne ipotizzata la complicità dei Kennedy che vedevano nella Monroe, che voleva confessare le relazioni che aveva avuto con loro, una minaccia per la loro carriera politica oppure una vendetta della mafia americana nei confronti della famiglia Kennedy.
(A cura di Marilina Ciociola, Manfredonia 01.06.2016)