Napoli – A riscontro delle notizie diffuse dal Movimento 5 stelle in merito al progetto di realizzare un deposito di GPL nella zona industriale di Manfredonia ex ID49 del piano di fabbricazione, ovvero zona omogenea territoriale D3E, come individuata dal vigente PRG, la Energas esprime disappunto e stupore per la posizione assunta da quel Movimento in completa antitesi con quelle che sono le politiche energetiche sostenibili e le reali prospettive economiche nazionali ed europee.
La Direttiva dell’Unione europea nell’ambito della realizzazione di infrastrutture per combustibili alternativi, ha riconosciuto al GPL il ruolo di carburante alternativo. Il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto (GPL) sono stati identificati come i principali combustibili alternativi con potenzialità di lungo termine in termini di alternativa al petrolio. Per il suo minore contenuto di carbonio, il GPL concorre a ridurre significativamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera anche rispetto alla benzina (meno del 21%) e del gasolio (meno del 23%).
In Italia il Governo ha ritenuto indispensabile definire una Strategia energetica nazionale nel cui ambito i depositi costieri saranno chiamati ad assolvere in via prioritaria il ruolo strategico di rifornimento del mercato energetico nazionale. La Legge 4 aprile 2012, n. 35, individua tra le infrastrutture e gli insediamenti strategici, i depositi costieri di oli minerali tra cui il GPL. Tra l’altro numerose sono le agevolazioni previste per l’uso di veicoli a GPL per le basse emissioni complessive.
Il Bollettino petrolifero nazionale emesso dal Ministero dello sviluppo economico, segnala che i consumi di GPL si aggirano intorno a 3.200.000 tonn/anno. Un consumo che dovrà aumentare. Il nostro Paese, come tutti gli altri Paesi europei, sono obbligati, per ridurre l’effetto serra, ad utilizzare combustibili alternativi come il GPL, nella misura del 10% entro il 2020.
Attualmente gli impianti e i depositi di GPL in Italia sono 19 dislocati in quasi tutte le regioni, per una capacità complessiva di 251.313 mc. Pochi per le esigenze in crescita nel Paese. Occorre realizzarne altri se non si vorrà essere dipendenti dal altri Paesi.
Il deposito GPL di Manfredonia si inserisce in questo contesto di sviluppo energetico e dunque economico anche rispetto ai traffici marittimi. E’ un progetto all’avanguardia tecnologica e logistica che si svilupperà su un’area di 18ettari su una zona destinata ad insediamenti industriali di 400 ettari. Il settore GPL è quello che in Italia gode di maggiore e severa regolamentazione di sicurezza. Inoltre il GPL è una sostanza non inquinante né per l’aria, né per l’acqua, né per il suolo. L’attività non è idroesigente, non prevede emissioni e non produrrà disturbi di alcun genere.
Il deposito di Manfredonia sarà costituito da 12 serbatoi di capacità complessiva di 60mila mc e sarà collegato al porto alti fondali da una condotta sottomarina che non interferirà con l’ecosistema marino. Tutte le strutture (gasdotto e deposito GPL) saranno interrate. Le operazioni che si svolgeranno saranno quelle di sola movimentazione del prodotto effettuate completamente a ciclo chiuso con l’ausilio di apparecchiature automatiche per l’instradamento del prodotto nelle relative tubazioni. Ha ottenuto tutte le numerose, complesse e rigide autorizzazioni previste dalle leggi vigenti. Tutte le apocalittiche e plateali dichiarazioni del Movimento 5 stelle, sono pertanto destituite di ogni fondamento.
Il deposito GPL di Manfredonia, oltre che come insediamento sicuro e rispettoso dell’ambiente in tutte le sue accezioni, si propone anche come supporto essenziale alle infrastrutture strategiche non solo locali, come attrattore per ulteriori iniziative industriali e dunque come promotore di occupazione. L’Energas è pienamente disponibile ad incontrare le rappresentanze associazionistiche e gli stessi cittadini per un confronto chiarificatore.
(Nota stampa a firma ing. Claudio Marino, gestione area tecnica Energas-Q8, Sede Operativa di Napoli)
DOCUMENTAZIONE
DOCUMENTAZIONE PROGETTO ENERGAS – DEPOSITO COSTIERO GPL- MINISTERO AMBIENTE
FOCUS PROGETTO – LE DICHIARAZIONI
Deposito Gpl, G.D’Ambrosio: “Riccardi vieni a incatenarti con noi se sei contrario”
Deposito costiero GPL a Manfredonia, Riccardi: tanto rumore per nulla
L&W: deposito Gpl a Manfredonia, grave silenzio Comune
Deposito GPL, no Sipontini 5 Stelle: evitare ricadute su ambiente
Energas: “deposito costiero Gpl, evitiamo paragoni con Viareggio” (I)
Deposito costiero Gpl a Manfredonia: “150-200 al lavoro per 3 anni” (II)
Redazione Stato@riproduzioneriservata
L’ing. Claudio Marino dimentica che l’area su cui si installerà a brevissimo l’impianto, fra pochi mesi, è un area che appartiene al cosiddetto “bene comune” cioè appartiene a tutta la collettività, questo perchè su quell’area ci sono vincoli paesaggistici di tutti i tipi, addirittura era interno al Parco Nazionale del Gargano, ora dopo l’intervento dell’allora Sindaco Gaetano Prencipe, è al confine, cioè l’area del deposito sarà confinante al Parco del gargano!!!!!!
Se gli enti pubblici, Europa (Zona d’interesse Comunitario, Zone di Protezione Speciale), Stato (Parco Nazionale del Gargano), Regione (Piani paesaggistici e Soprintendenza), Provincia (Piani di coordinamento) hanno tutti accettato di mettere quei vincoli su quell’area significa che quell’area è preziosa dal punto di vista paesaggistico, è un’area particolare per l’Europa, per lo Stato, per la Regione, per la Provincia.
Tutti questi enti hanno riconosciuto il valore di quell’area tranne il Comune di Manfredonia!
Un paradosso! Un assurdo!
Cioè i massimi rappresentati dei cittadini di Manfredonia hanno accettato e confermato che quell’area fosse considerata zona industriale, quando a Manfredonia ci sono già tre zone industriali enormi, oltre a due zona artigianali.
Tutto questo discorso sul “bene comune” è stato superato dall’Energas con una sentenza di un giudice facendo leva proprio sulla zonizzazione dell’area come area industriale e facendo leva sul fatto di aver pagato 500.000 € il “condono” per l’abuso fatto per l’area industriale dietro la Monte Shell, per il quale c’è stata l’infrazione comminata dall’Europa.
Assodato questo, i nostri massimi rappresentanti locali, oggi duellanti per le primarie del PD, minimizzano e dicono, anche attraverso i media, che l’impianto non si realizzerà, mentendo sapendo di mentire alla cittadinanza a cui “appartiene” quell’area.
Dall’altra parte c’è l’Ing. della Energas che afferma che il Sindaco attuale non ne sa nulla, quando ogni giorno quelli della Energas vanno al Comune!
Allora, prima di entrare nelle questioni tecniche sulla pericolosità, sui risvolti socioeconomici dell’impianto, i nostri massimi rappresentati devono manifestare la loro etica pubblica e dire alla cittadinanza la verità su quell’impianto assumendosi le loro responsabilità politiche davanti al proprio elettorato, oggi che ci sono le primarie, mentre oggi si comportano da vigliacchi, prima di tutto verso se stessi, poi verso la cittadinanza ed infine verso la democrazia, mai esistita a Manfredonia!
Questo è il primo punto!
Gli altri punti vengono molto dopo.
Ma il sindaco non aveva detto che non si farà niente e che si stava facendo tanto rumore per nulla? Il silenzio del sindaco è quantomeno imbarazzante, possibile che non possiamo sapere l’amministrazione comunale da che parte sta? E il Partito Democratico che si accinge a governare per altri cinque anni, cosa ne pensa? Al di là della sicurezza o meno dell’impianto, possibile che non si dia la possibilità ad una comunità di decidere se vuole o non vuole un impianto del genere? Chi l’ha fatto quel piano regolatore? L’area industriale sulla strada di foggia ormai è piena di capannoni abbandonati, abbiamo davvero bisogno di distruggere altro territorio per un ritorno in termini di occupazione inferiore alle 50 unità. Il fatto che qualcuno abbia deciso che il GPL sia assimilabile alle fonti di energia alternativa non è detto che lo sia per davvero, comunque si tratta di un derivato, se non del petrolio, dell’estrazione del petrolio. Gli imprenditori che vorranno venire ad investire nella nostra terra, se vorranno, potranno farlo per la produzione di tutti quei prodotti legati alla produzione di energia da solare. Il gas è destinato ad esaurirsi al pari del petrolio e se davvero vogliamo renderci energeticamente indipendenti dobbiamo investire in piccoli impianti fotovoltaici ed eolici e nella produzione di componentistica per lo sviluppo di tali tecnologie.