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“Leggi come in Germania”, Bersani incontra coppia Angelica e Francesca

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Novembre 2012
Manfredonia //

L'incontro: Francesca, Pierluigi, Angelica (St@)
Roma/Manfredonia – “ASSISTENZA sanitaria, eredità, reversibilita’ della pensione, contratti d’affitto, adozioni: per le coppie gay vogliamo leggi come quelle che ci sono in Germania”. Incontro privato, a pochi giorni dalle primarie, tra il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ed una coppia di ragazze gay di Manfredonia. Angelica e Francesca, 25 anni, hanno infatti scritto a Bersani per segnalare i loro disagi. Sulle diverse tematiche ‘A’ ha riportato in esclusiva la cronaca dell’incontro.


Oltre alla disoccupazione e ai lavori precari, la coppia di Manfredonia ha raccontato a Bersani le “difficoltà di un nucleo familiare senza diritti”. Nel corso dell’incontro citati i discorsi di Hollande, le aperture ai gay di Obama, i diritti civili garantiti in mezza Europa. “Non dimentichiamoci che siamo in un Paese in cui non c’e’ una norma contro l’omofobia. Dovremo porre rimedio anche a questa situazione”, ha detto tra l’altro Bersani.


La lettera inviata a Bersani dalla giovane coppia di Manfredonia.
Siamo Francesca e Angelica, una coppia di Manfredonia, un paese di circa sessantamila abitanti alle pendici del Gargano“. Dal sito di Bersani: “Per Angelica fu amore a prima vista, Francesca invece ebbe bisogno di più tempo per capire che si trattava della persona giusta. È una storia d’amore a ostacoli, quella tra Francesca e Angelica. Ostacoli per trovare un lavoro, ostacoli per trovare una casa in affitto, ostacoli per vedersi riconosciute come coppia, ostacoli nel sentirsi sempre accompagnate da un brusio di sottofondo della “gente”. Francesca e Angelica hanno 25 anni adesso hanno deciso di impegnarsi per i diritti civili e le libertà. Hanno scritto a Bersani: “È solo grazie a questo che abbiamo trovato il coraggio e la forza di venire allo scoperto e lottare per i nostri diritti, e per quelli di milioni di persone come noi“.

Forse è anche per questa ultima frase che, appena ricevuta la lettera, Bersani ha detto al suo staff: “Voglio andare a parlare di persona con queste ragazze. Troviamo la data giusta“. Un consulto con la deputata Paola Concia, l’organizzazione dell’incontro affidata ad Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione L’Italia dei diritti per Bersani, e via. La data si trova. Il 16 novembre. A Foggia. Di sera.

Ed eccolo, Bersani accolto da Francesca Brancati e Angelica Murgo mentre scende dal treno. Il tempo di fare un comizio in piazza. E poi si corre in gran segreto nella sala di un hotel e quindi a cena, per questo incontro riservato che “A” racconta in esclusiva. «Ragazze, ho letto la vostra lettera, delle vostre difficoltà a trovare una casa in affitto. E della difficoltà a trovare lavoro», esordisce Bersani col fare di chi sta lì per capire, prima che per dare delle risposte. «Come hanno reagito le persone a voi più vicine? Come l’hanno presa i vostri genitori quando hanno saputo del vostro rapporto?». Nel menù della cena ci sono buratta, orecchiette e poi il gelato. E soprattutto questa storia, la storia di Francesca e Angelica. Che sono tante storie in una. «Segretario, io di fatto sono una disoccupata. Faccio soltanto lavori saltuari», sussurra la prima. Alla seconda, meno timida, gli scappa di chiamarlo per nome. «Vedi, Pier Luigi, io mi occupo di assistenza agli anziani. Resta il fatto che però sono precaria».

A colpire il segretario del Pd, però, è soprattutto il racconto di quando Francesca si trovò di fronte al pronto soccorso con Angelica stesa su una barella al di là della porta, vittima di un malore improvviso. La legge italiana non le dava alcun diritto di stare lì ad assisterla. «Sono alcuni dei tanti problemi che hanno coppie come la nostra», racconta adesso la prima. – «Lei stava male e io lì fuori, nella sala d’aspetto di quell’asettico ospedale, per qualche ora a pensare, “E se tornasse qui sua madre a decidere per lei? Non lo ha mai fatto, perché dovrebbe farlo ora? Può sapere davvero cosa è meglio per lei?”. Non mi restava che pregare…». Bersani interrompe con una domanda: «E i medici?». Risponde Francesca: «Per fortuna la dottoressa di turno mi ha fatto entrare da Angelica. È stato solo grazie alla sensibilità e al cuore di quella donna, insomma, che ho potuto tenere la mano della mia compagna.»

Bersani ascolta. E con lui Aurelio Mancuso, che di queste storie ne conosce tante, tantissime. «Ragazze, io posso garantirvi soltanto una cosa», è l’esordio del segretario del Pd. «C’è una strada segnata e da questa strada, se toccherà a me, non si tornerà indietro. Io proporrò che le coppie come le vostre l’Italia adotti la legislazione che c’è in Germania. So che c’è chi vorrebbe di più e chi insiste perché abbiate di meno. Ma non dimenticate che le leggi servono anche a cambiare la mentalità delle persone», aggiunge.

Con le leggi che ci sono in Germania, storie come quelle di Francesca e Angelica assomiglierebbero, per fortuna, a storie “normali”. Ci sarebbero garanzie sull’assistenza al partner, sulla reversibilità della pensione, sull’eredità, e poi sul subentro nel contratto d’affitto e anche sulle adozioni di bambini figli di uno dei componenti della coppia gay. Forse è tanto, forse è poco, di certo è un primo passo. «Pensiamo alla strada che abbiamo fatto grazie al movimento delle donne, che hanno acquistato i loro diritti pezzo dopo pezzo», scandisce Bersani. Francesca e Angelica citano i discorsi di Hollande, le aperture ai gay di Obama, i diritti civili garantiti in mezza Europa. «Però, ragazze», insiste allora il segretario del Pd, «non dimentichiamoci che siamo in paese in cui non c’è ancora una norma contro l’omofobia. Dovremmo porre rimedio anche a questa situazione».

Fuori dall’albergo, venerdì 16 novembre, cade una pioggerellina di quelle che accompagnano più le notti di Londra che quelle di una città come Foggia. «E con l’affitto come fate? I proprietari delle case come reagiscono?», chiede Bersani. E lì ritorna – raccontano ora Francesca, ora Angelica – la vecchia storia «della difficoltà a trovare una casa in affitto. Immaginati, segretario, “due femmine”, al Sud, senza lavoro, senza soldi, senza una garanzia». E quel girovagare stanco – tante case, tanti prorpietari, tanti contratti – «con una sola costante: il nostro stato di famiglia anagrafico. Noi risultiamo essere due nuclei separati, due certificati di residenza, due stati di famiglia. E la burocrazia raddoppia…».

L’arrivo del gelato fa scoccare il tempo dei sorrisi. Francesca e Angelica chiedono a Bersani della campagna elettorale, delle primarie, del centrosinistra. E lui risponde evocando quelle promesse che ha appena fatto a loro due. Le nuove leggi, i nuovi diritti, i primi passi di apertura. E rpete quelle stesse quattro parole: «Se toccherà a me…


Referente EQUALITY.
Francesca, con Angelica, è stata referente di recente del progetto di Equality Italia Capitanata “Una volta per tutti “ per la proposta di legge di iniziativa popolare nazionale “Disciplina dell’unione civile, del patto civile di solidarietà e norme in materia di unione di fatto”, iniziativa annunciata anche in Gazzetta Ufficiale n.130 del 06/06/2012, lanciata dal Padova Pride Village e da Ben&Jerry’s.

Cos’è “Una volta per tutti”. Oltre un milione e mezzo di famiglie eterosessuali ed omosessuali non hanno accesso a molti diritti , soprattutto in materia di successione, salute e previdenza. La presente legge garantisce l’attuazione del diritto inviolabile di ciascuna persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, alla sua piena realizzazione nell’ambito di una relazione affettiva di coppia, quale formazione sociale ove si svolge la sua personalità in attuazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione.

“La presente legge riconosce la pari dignità sociale delle famiglie, fondate o non fondate sul matrimonio, e il loro contributo alla crescita politica, economica e sociale del Paese”, aveva detto a Stato Francesca Sofia Brancati, referente del progetto.

Redazione Stato@riproduzioneriservata

11 commenti su "“Leggi come in Germania”, Bersani incontra coppia Angelica e Francesca"

  1. Queste ragazze hanno le palle sotto!
    Non vuole essere una battuta, ma ma ho visto una caparbietà ostinata come la loro.
    Complimenti!

  2. La metafora è “forte” ma la Redazione si unisce in ogni modo ai complimenti inviati alle due giovani, per la volontà e l’impegno di portare avanti le proprie iniziative a Manfredonia. Red.Stato

  3. Sì siamo sulla strada giusta. Le donne non hanno “le palle sotto” ma attributi altrettanto se non più restistenti e tosti. Bisognerà inventarsi nuove metafore attributoriali…ma va bene così. La strada (simbolica) è quella giusta compliments

  4. Encomiabile coppia!
    Invece di lamentarsi che questo è un paese di merda, loro tirano fuori le “palle” ed operano instancabilmente per informare l’opinione pubblica e le istituzioni del proprio disagio, in modo da poter cambiare le cose.
    Fossero tutti così caparbi e determinati il nostro paese sarebbe capitale d’Italia!

  5. Ma perché tanta volgarità? Che ci vuole a dire che sono donne CORAGGIOSE? La strada è giusta, ma mi sa che è molto molto lunga…….

  6. Trovo assurdo usare tale terminologia estremamente maschilista!! Le donne hanno un coraggio infinito superiore a qualsiasi uomo che si definisce tale.
    W le donne, W la libertà!!

  7. Grazie a tutti ! Stiamo cercando di creare valore nella nostra terra. Non so se ci siamo riuscite, per lo meno.. ci abbiamo provato. Grazie

  8. Quante polemiche fate, leggendo l’articolo mi è venuto spontano usare questo slang perchè tale è e lo deciso di scrivere.non credo di aver offeso qualcuno perchè è stato un complimento sincero, detto con affetto anche se non le conosco benissimo, ma ci mettono la faccia! A proposito, avete firmato per “una volt pler tutti” o fate solo i moralisti?!

  9. Cara francesca, mi piacerebbe conoscere il Vostro pensiero riguardo all’adozione di un bambino dato che ci sono correnti di pensiero diverse tra le coppie gay.
    grazie.
    aldo

  10. Gent.mo “U scupastred” ( non ho il piacere di conoscere il suo nome) , non si preoccupi, non ci siamo sentite offese.. eheheh abbiamo accolto con affetto e piacere la sua considerazione. Rendeva bene il concetto! Signori a proposito, domenica è l’ultima occasione per firmare “Una volta per tutti” la proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento delle Unioni civili e del patto civile di solidarietà. Vi aspettiamo in Piazza del Popolo. Quanto all’adozione , sign. “Gallowe” è un tema importante da affrontare con calma. So bene , come lei dice, che non tutti sono d’accordo tra le coppie gay come tra quelle etero. Per quanto mi riguarda mi sentirei abbastanza pronta per accogliere nella mia vita un bambino, se lui ne avesse piacere naturalmente! Il problema è come vivrebbe in questa società.. come “lo farebbero” vivere. Non sarebbe certamente infelice per il fatto di avere l’amore di due madri.. ma perché semmai a scuola gli metterebbero in testa che “è diverso”. In Italia bisogna fare una legge per legittimare le coppie omosessuali come quelle etero. Cominciamo da questo.. e poi, credo, verranno “naturali” un pò più di cose..

  11. “La battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano divenga un vasto impegno civile”

    Il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, in occasione del XIV Congresso Nazionale dell’Arcigay, dedicato quest’anno al tema ‘Diritti oltre la crisi’, in un messaggio ha rappresentato l’augurio del Presidente Napolitano per l’evento auspicando che “possano scaturire elementi utili e significativi per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea contro ogni discriminazione inerente alla identità sessuale. Il Presidente Napolitano ha espresso in più occasioni la sua preoccupazione per il persistere di intollerabili atteggiamenti omofobi che ledono i diritti e la dignità della persona ed ai quali bisogna opporre un fermo rifiuto. In questo momento di crisi economica, che incide fortemente sulla nostra società, è più che mai necessario mantenere alto il livello di guardia perchè non si acuiscano fenomeni di discriminazione e di esclusione sociale alimentati da pregiudizio e intolleranza. E’ dunque indispensabile proseguire, come ha più volte sottolineato il Capo dello Stato, in ‘un percorso di superamento di timori e rimozioni, nonchè di ostacoli alle carriere (….), un cammino che appare ancora lungo e difficile. Perciò è importante che la battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma divenga un ben più vasto impegno civile'”.

    http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=31672

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