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Eurispes: Italia 2015, Burocrazia il “Grande Fardello”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
31 Gennaio 2015
Economia // Stato prima //

Roma – Il Grande Fardello, ovvero la Burocrazia e Fisco, sono il vero gancio che trattiene l’Italia. Un freno alla fuoriuscita del Paese dalla crisi che lo attanaglia e alla ripresa di un’economia che potrebbe contare sull’enorme potenzialità della quale dispone ancora l’Italia. Una potenza inespressa, imbrigliata e condizionata da un sistema di regole e vincoli soffocanti. E l’avvio del percorso di riforme che il governo sta tentando di imboccare è l’unica via di uscita possibile, sempre che si riescano a superare le resistenze interne al sistema che lottano per il mantenimento dello status quo, fatto di privilegi, corporativismi, spartizioni e interessi consolidati.

«Mentre l’economia va a rotoli e la società vive un pericoloso processo di disarticolazione – dichiara il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – assistiamo al trionfo di un apparato burocratico onnipotente e pervasivo in grado di controllare ogni momento e ogni passaggio della nostra vita».

Infatti la burocrazia arriva dappertutto, influisce su tutto, tocca e regola ogni livello di attività sociale, soprattutto nel mondo contemporaneo. E su di essa, naturalmente, si scaricano le tensioni e l’astio di coloro, che di volta in volta se ne sentono vittime.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Rapporto Italia 2015. Il Rapporto, presentato alle Autorità e alla stampa, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, è stato costruito attorno a 6 dicotomie, illustrate attraverso altrettanti saggi accompagnati da 60 schede fenomenologiche:

CORAGGIO/RINUNCIA • CITTADINANZA/SUDDITANZA • MORALE/DIRITTONATURALE/ARTIFICIALE • CITTÀ/CAMPAGNA • PRESENTE/FUTURO

Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%. Moltissimi sono costretti ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% (in forte aumento rispetto al 51,8% di un anno fa).

I costi per l’abitazione costituiscono un serio problema economico: Il 73,1% di chi ha contratto un mutuo per l’acquisto della casa ha difficoltà a pagare le rate, così come il 69,6% di chi è in affitto non riesce a pagare regolarmente il canone.

Oltre un terzo del campione (34,4%) ha difficoltà a pagare le spese per i trasporti, mentre un preoccupante 40,9% non ce la fa ad affrontare il costo delle spese mediche. Riuscire a risparmiare qualcosa in futuro è un miraggio per 8 italiani su 10.

Comprare casa, coprire debiti, pagare cerimonie e cure mediche: 1 italiano su 3 ha chiesto prestiti negli ultimi 3 anni

Peggiora la situazione economica del Paese nell’ultimo anno secondo 9 italiani su 10. Il 55,7% non crede nella ripresa.

Se il presente è incerto, il futuro non è roseo. Quasi 9 italiani su 10 (88,1%) ritengono che la situazione economica del nostro Paese sia peggiorata nel corso dell’ultimo anno e i pessimisti su una ripresa nel corso di quest’anno continuano ad aumentare (+10,1%:55,7%, erano il 45,6% nel 2014). Circa un terzo del campione (33,9%) pensa invece che la situazione resterà stabile (36,4% le risposte raccolte lo scorso anno). Sono ben pochi, infine, gli ottimisti: solo per il4,6%la situazione migliorerà contro l’8,2% di chi lo scorso anno manifestava sicurezza in questo senso.

Aumentano gli italiani che andrebbero a vivere all’estero (45,4%; +4,8%), soprattutto per lavorare (32,1%)

Il lavoro: difficoltà nella gestione del tempo e nella conciliazione, incertezza per il futuro e difficoltà economiche. Aumenta invece il numero di quanti indicano la necessità di cercare una nuova occupazione: il 32,6% (22,4% nel 2014).

Potere d’acquisto eroso per 7 famiglie su 10. Si taglia su tutto, rivolgendosi più spesso a punti vendita economici per cibo e abbigliamento. Auto, animali domestici, baby sitter o un aiuto in casa sono diventati un lusso. Aumentano le rateizzazioni per sostenere le cure mediche (46,7%,+24,3%)

Non c’è più nulla da vendere? Dopo il boom, diminuiscono le famiglie che si rivolgono ai compro-oro (-14,2% rispetto al 2013)
Causa crisi, aumenta il rischio usura (+5,4%). Cresce il fenomeno dell’“usuraio della scrivania a fianco”

In aumento anche il rischio usura e il numero di quanti riferiscono di avere chiesto nell’ultimo anno soldi in prestito da privati (non parenti/amici) non potendo accedere a prestiti bancari: dal 10,1% al 15,5% di quest’anno.

In aumento gli euro-delusi (+14,4%). Tra questi il 55,5% vuole uscire dall’euro perché ha indebolito la nostra economia. ’indagine Eurispes segnala un deciso incremento di quanti non vedono più nell’introduzione dell’Euro una “benedizione”. L’aumento degli euro-delusi va letto come il segnale che qualcosa sta cambiando. Quattro italiani su dieci (40,1%) pensano infatti che l’Italia dovrebbe uscire dall’euro, una quota che si attestava ad inizio 2014 al 25,7%. Su questo risultato pesano certamente le vicende greche che hanno attivato anche da noi sentimenti di “Grecia-fobia”: siamo consapevoli di una realtà con la quale dobbiamo fare i conti, perché siamo in Europa e nessuno degli Stati che ne fanno parte può dirsi al riparo rispetto ai meccanismi innescati dalle politiche di unione monetaria prima, e da quelle di austerità seguite alla crisi, poi. In molti ormai si chiedono: “accadrà anche a noi?”.

Sette italiani su dieci (69,4%) vedono diminuita la propria fiducia nelle Istituzioni. Il Presidente della Repubblica uscente raccoglie un buon grado di consenso (45,3%), anche se in molti vedono nelle sue dimissioni un elemento positivo per il Paese che potrebbe avere l’opportunità di “svecchiarsi”(35,6%). È emersa inoltre una generalizzata rassegnazione insieme ad un sentimento affatto costruttivo di quanti ritengono che il cambio alla Presidenza non porterà alcun mutamento rispetto all’andamento della situazione italiana (43,4%).

Il Governo raccoglie un tasso di fiducia al 18,9%, basso ma lievemente in crescita rispetto alle rilevazioni passate. Il Parlamento continua a segnare una diminuzione del grado di fiducia 10,1% (-6% rispetto al 2014). Male quest’anno la Magistratura che fa molti passi indietro (28,8%) con un crollo di consensi del 12,6%.

Nel clima di generale sfiducia, le Forze dell’ordine e quelle Armate continuano ad essere un punto fermo per gli italiani. Nell’indagine realizzata in apertura del 2015 possiamo affermare che la diminuzione dei tassi di fiducia nelle Istituzioni di sicurezza, controllo e prevenzione registrati nel 2014 hanno rappresentato un fenomeno marginale. Tornano in crescita i Carabinieri con il 73,4% dei consensi (+3,5%), recuperando in parte i 6,4 punti percentuali persi lo scorso anno.Anche Guardia di Finanza e Polizia di Stato tornano a segnare un andamento positivo, ma la prima supera la seconda con il 66,8% del gradimento contro il 63%.

La Chiesa, dopo un lungo periodo di crisi, riconquista la fiducia degli italiani. Secondo il Presidente dell’Eurispes: «È importante la posizione assunta dal Papa, anche a seguito degli avvenimenti che hanno colpito la Francia e che hanno acceso a livello internazionale un animato confronto culturale e politico sul ruolo delle religioni.

Il “pugno” del quale ha metaforicamente parlato il Papa – spiega Gian Maria Fara – pone in termini decisivi il tema del rispetto nei confronti dei valori e delle identità altrui e del riconoscimento dell’altro da sé.
Boom di consensi nei confronti della Chiesa cattolica (62,6%; +13,6).Papa Francesco traghetta la Chiesa nel Terzo millennio con
un consenso plebiscitario: 89,6%.

Temi etici e diritti: sì a coppie di fatto (64,4%), ma ancora non convinti dei matrimoni gay (40,8%). Favorevoli soprattutto a eutansia (55,2%), testmento biologico (67,5%) e legalizzazione della prostituzione (65,5%)

Gli italiani si dicono favorevoli all’eutanasia nel 55,2% dei casi e al testamento biologico nel 67,5%, mentre il suicidio assistito segna il 66,5% dei contrari. La maggioranza non è favorevole ai matrimoni omosessuali (59,2%) né alle adozioni (72,2%).

La legalizzazione delle droghe leggere raccoglie il 33% dei consensi, ma ciò che sembra diffusamente auspicata è la legalizzazione della prostituzione (65,5%). L’utilizzo delle staminali per le cure mediche vede una posizione compatta dei favorevoli fino all’86,6%.

Ancora in calo il numero di chi riferisce di avere accolto un animale in casa: dal 39,4% al 33%.

La presenza di animali domestici nelle case italiane fa registrare un picco nel 2013, in cui oltre la metà del campione dichiara di avere adottato un beniamino animale (55,3%), all’interno di un trend che vede invece assottigliarsi negli anni questa percentuale: si passa infatti dal 41,7% del 2012 al 39,4% del 2014 al 33% di oggi.Probabilmente ad essere diminuito negli italiani non è l’affetto verso il mondo animale, ma la disponibilità economica.

Iperconnessi: il 67% si è ormai dotato di uno smartphone. Online si fanno anche acquisti (59,9%) e si controlla conto bancario (53%). Praticamente tutti hanno un profilo su Facebook (95,7%), dove però il 43,1% ha sentito violata la propria privacy

Secondo le rilevazioni Eurispes 2015, l’apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie italiane risulta essere lo smartphone (67%). La diffusione dei telefoni cellulari collegati ad Internet batte dunque, seppure di poco, quella dei computer portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%), dei lettori DVD (62,6%). Circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet/ipad (36,8%), l’abbonamento alla Tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/ipod (30,7%), una consolle per videogiochi (Playstation/PSP/Xbox/Wii) (29,1%). Solo l’11,3% ha un e-book.

In quale modo si usa il telefonino? Chiaramente per chiamare ed essere chiamati (99,5%) ed inviare e ricevere sms (88%). Molto diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), inviare/ricevere foto/video (64,1%), navigare su Internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). La metà degli intervistati usa le applicazioni. Riferisce di usare i Social Network (Facebook, Twitter ecc.) tramite smartphone il 41,8% del campione. Il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca.

Invece Internet viene soprattutto per cercare informazioni di interesse personale (98,4%) ed inviare e ricevere email (88,2%) e dalla larga maggioranza per guardare filmati su YouTube (64,6%) ed utilizzare Social Network (60%). Sono ormai la maggioranza di chi naviga coloro che fanno acquisti on-line (59,9%) e controllano il proprio conto bancario (53%). Il 48,5% scarica musica/film/giochi/video.

La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%).

Redazione Stato@riproduzioneriservata

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