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Vita e storia familiare di Filippo, un vero “principe azzurro”

AUTORE:
Maria Teresa Perrino
PUBBLICATO IL:
9 Aprile 2021
Attualità // Cronaca //

Sempre un passo indietro a quello della moglie, la regina Elisabetta II. Passato alle cronache mediatiche come un marito fondamentalmente premuroso, probabilmente anche fedele alla donna con cui si era sposato nel lontano 1947. Poi di lui si è sempre sottolineata l’abitudine a fare continue gaffe in occasioni istituzionali di rilievo. Probabilmente, è l’opinione del corrispondente da Londra Capranica che molto ha scritto sulla famiglia reale, per far dimenticare le sue origini tedesche e per apparire uno di loro, aristocratico ma anche alla mano e senza filtri.

 

E’ apparso, o ha rischiato di apparire, come una sorta di principe inutile accanto ad una donna troppo potente, tanto che ancora oggi si pensa alla monarchia inglese come alla più importante e rappresentativa del pianeta. Ha ricalcato le orme del Principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, l’amatissimo marito della regina Vittoria, che è antenata comune sia d Filippo che di Elisabetta.

 

Giovani un po’ squattrinati, che hanno, oltre ad incarichi nel mondo militare, anche il compito di diventare i mariti di donne che non possono cedere parte della loro sovranità sposando un altro sovrano. Non dimentichiamo che la prima Elisabetta, nel ‘600, per questa ragione non convolò mai a nozze.

 

Uomini perfetti per discendenza, infatti erano tutti imparentati tra di loro: Vittoria e Alberto erano primi cugini, Filippo ed Elisabetta erano secondi cugini. Perfetti anche per educazione: nonostante le poche risorse economiche, per una sorta di mutuo soccorso familiare a livello europeo, hanno frequentato le migliori scuole, hanno avuto precettori di prim’ordine, erano sovrani senza corona.

 

Entrambi, Filippo e Alberto, hanno ricevuto l’amore incondizionato delle loro mogli, perché bellissimi ragazzi e provvisti di tutto quanto era necessario per sedere alle mense dei re. Ne hanno anche conquistato la fiducia, arrivando ad aiutare nel difficile ruolo di regnanti le loro consorti, Alberto forse in modo più evidente (le due scrivanie appaiate vedevano i coniugi lavorare in perfetta armonia), Filippo con l’autorità del padre di famiglia, che ha saputo esercitare senza sensi di inferiorità.

 

Eppure lui non aveva una famiglia felice alle spalle. Filippo era il quinto figlio del principe Andrea di Grecia e Danimarca (discendente da Cristiano IX), un uomo che poco si è interessato della famiglia, probabilmente anche dal punto di vista materiale, se è vera la voce sulla sua passione per il gioco. Era comunque un militare. Fu esiliato dalla Grecia con la sua famiglia a seguito di insuccessi militari contro i turchi.

 

La madre era la principessa Alice di Battenberg, sorella di Louis Battenberg che si occuperà del nipote e poi del pronipote, il principe Carlo d’Inghilterra, per il quale è stato un vero e proprio mentore. Questo zio morì per un attentato del braccio armato irlandese.

 

La mamma Alice per discendenza materna era la figlia di Vittoria d’Assia, a sua volta figlia di Alice di Sassonia Coburgo, figlia della regina Vittoria! Era pronipote di Vittoria da cui discende anche la famiglia di Elisabetta II. Non era proprio l’ultimo arrivato.

 

Alice nell’infanzia non parlava bene; presto i genitori scoprirono che aveva una sordità congenita. Ma questo problema non impedì alla principessa di imparare a leggere il labiale in ben cinque lingue. Sposatasi, ebbe quattro figlie, Margherita, Teodora, Cecilia, Sofia e l’unico maschio Filippo. La giovane figlia, anch’essa di nome Cecilia, perì con il marito Donatus d’Assia e altri membri per un incidente all’aereo che li portava in Inghilterra per una cerimonia nuziale. Aspettava un bimbo all’ottavo mese, che fu ritrovato, orribile a dirsi, fra i rottami …

 

La madre si riprese a fatica dalla tragedia capitata alla figlia e alla sua famiglia. Le fu diagnosticata la schizofrenia e trascorse del tempo in un ospedale psichiatrico. In seguito la sua vita prese una svolta decisamente diversa. Nel corso della vedovanza fondò un ordine religioso greco-ortodosso, sul modello di quello di una  altra sua illustre parente, Elisabetta, granduchessa e sorella dell’ultima zarina russa.

 

All’incoronazione della nuora Elisabetta Alice di Battenberg introduceva il corteo con il semplice abito dell’ordine cui ormai apparteneva, anche se la nuora le ha sempre tributato gli onori dovuti al suo rango.

Non disponendo di molti beni, per consentire al figlio, all’epoca del fidanzamento, di fare un regalo degno di una futura regina, gli donò l’ultimo importante gioiello in suo possesso, una tiara di diamanti. Se ne ricavò un bellissimo anello di fidanzamento e un bracciale che la regina ha indossato spesso e che altrettanto spesso ha prestato a lady Diana e a Catherine duchessa di Cambridge, la futura regina d’Inghilterra.

 

Donna speciale, la mamma del principe Filippo aiutò una famiglia ebrea durante le persecuzioni e ora il suo corpo riposa presso il convento di Santa Maria Maddalena nel Getsemani, “Giusta tra le Nazioni”. Questo è il pregresso da cui proviene il principe Filippo.

Una storia che non si trova nei libri scolastici ma una storia ugualmente importante, perché si vede come le vite di queste persone, destinate a dominare il mondo, attraversano la macro storia, nonostante i loro privilegi di nascita, con una sofferenza che li accomuna a tutti noi.

 

Era dunque un principe tedesco e oggi tutti i tg ricordano che il cambio di cognome da Battenberg a Mountbatten (che lo traduce alla lettera) nacque dalla esigenza di far sentire al popolo inglese, in guerra con la Germania, che non avevano tedeschi in casa. Sempre in quel frangente e sempre per le stesse ragioni, anche la famiglia della regina Elisabetta assunse il cognome Windsor. Una persona che ha vissuto il novecento da protagonista, ma con discrezione. La stessa che ha sempre condiviso con la sua reale consorte. Un vero principe azzurro, il principe Filippo.

 

Maria Teresa Perrino, 9 aprile 2021

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