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FOGGIA Processo ICARO. Rinvio udienza per deposito hard disk con chat tra gli indagati. Poi riascolto teste

Ipotesi accusatoria incentrata sull'affidamento del servizio quadriennale di elisoccorso da 36 milioni di euro

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
29 Marzo 2024
Cronaca // Foggia //

Foggia. ICARO: rinvio all’11 aprile per consentire al PM di depositare gli hard disk e gli allegati, relativi alle chat acquisite dai Pc e cellulari degli indagati. L’udienza dell’11 aprile 2024 sarà utile per il citato deposito con rinvio per il riascolto de Luogotenente della Guardia di Finanza di Bari che condusse le indagini, Angelo Carrubba.

Così ieri al termine dell‘udienza dibattimentale al Tribunale di Foggia, relativa al processo “Icaro“, con ipotesi accusatoria incentrata sull’affidamento del servizio quadriennale di elisoccorso da 36 milioni di euro e il servizio quadriennale di trasporto di organi da 2 milioni e 600mila euro.

Come già anticipato, a processo ci sono l’ex direttore generale del Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, manager di Triggiano (Bari), attualmente direttore sanitario al “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, difeso dall’avvocato Antonio La Scala del foro di Bari. Con Dattoli, erano stati già rinviati a giudizio e sono attualmente a processo: l’ex direttore dell’area Patrimonio del Policlinico, Costantino Quartucci, gli imprenditori di Alidaunia Roberto e Roberta Pucillo, padre e figlia e il medico in pensione Antonio Apicella (cognato di Pucillo).

Tutti gli imputati erano stati rinviati a giudizio dopo l’accoglimento del Gup Antonio Sicuranza della richiesta della Pm Anna Landi.

Nel dicembre 2021, la procura di Foggia – operazione “Icaro” – chiese e ottenne gli arresti domiciliari per i sei indagati, oggi a processo, contestando a vario titolo, a nove persone i reati di turbativa d’asta, falsità ideologica e rivelazione dei segreti di ufficio.
Oltre a manager, dirigenti e imprenditori, erano stati rinviati a giudizio il funzionario dell’Asl di Foggia Rita Acquaviva, il funzionario del Policlinico Salvatore D’Agostino e l’avvocato Luigi Treggiari. A sei mesi (pena sospesa) è stato condannato con rito abbreviato Attilio Dal Maso, dipendente del policlinico.

Per l’accusa sarebbe stata “creata una corsia parallela e riservata per rendere l’Alidaunia predestinata ad aggiudicarsi le gare all’insaputa dei concorrenti”.  Hanno già espresso la propria totale innocenza tutti gli indagati.

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