Foggia. Un grido di dolore e un appello urgente emergono dalla storia di un’infermiera dell’ASL Foggia, assegnata alla Casa Circondariale di Foggia dal 2015. Nove anni di servizio all’interno di una realtà carceraria difficile, dove le sfide quotidiane mettono spesso a rischio la sicurezza degli operatori, soprattutto delle donne, lasciate sole con detenuti in una struttura sovraffollata al 180%.
Il 16 ottobre 2023, durante il suo turno di servizio, l’infermiera è stata brutalmente aggredita da un detenuto, subendo un violento pugno in pieno volto. L’aggressione ha richiesto il trasporto in ospedale e un periodo di assenza dal lavoro per recuperare da un trauma. L’episodio ha portato all’esonero dal lavoro notturno fino al 31 dicembre 1013.
La Direzione Strategica dell’ASL FG sembra non aver adottato misure sufficienti per proteggere la salute della dipendente, limitandosi a concedere l’esonero dal lavoro notturno anziché trasferirla altrove per prevenire nuove violenze.
Secondo l’art. 2087 del c.c., il datore di lavoro è tenuto a proteggere l’integrità psicofisica del lavoratore, adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza sul posto di lavoro, compresi piani di rotazione nelle aree ad alto rischio.
L’Unione Sindacale di Base, informata dei problemi nei luoghi di lavoro, denuncia la situazione come vergognosa, specialmente alla luce delle continue violenze sulle operatrici sanitarie. Chiede che la direzione dell’ASL Foggia trasferisca l’infermiera in altre unità operative, garantendo la sua sicurezza e rispettando il suo diritto a un ambiente di lavoro sicuro.
L’USB, sempre in difesa dei lavoratori, esige sicurezza negli ambienti di lavoro e trasmetterà la richiesta agli organi di stampa.
Cosa dire … è prassi consolidata della direzione strategia piegare il personale non “sponsorizzato” politicamente.
Le carriere sono costruite per chi è tutelato politicamente … i protetti non ruotano e possono scegliere dove svolgere il proprio lavoro.
Non interessa a nessuno della salute e della vita di questa infermiera. Sono indifferenti ed impermeabili È certamente figlia di un dio minore può essere sacrificata o macellata. C’è invece chi da infermiera è diventata direttrice di distretto, per competenza o merito? PER APPARTENENZA al cerchio magico dell’ex direttore generale.
È vergognoso che l’attuale DG sia medico del lavoro e (già o ancora) direttore del Servizio Prevenzione degli Ambienti Lavorativi.
Fuori i politici dalla sanità.
Non aggiungo altro.