Roma – “MI auguro che la Giunta e il Consiglio regionali traggano nuovi stimoli politici dalle scelte del Governo sulle quote di genere nei consigli di amministrazione delle società pubbliche, così da procedere con maggiore speditezza e convinzione verso l’approvazione della legge elettorale 50&50. L’imposizione per legge è poco condivisibile in linea di principio, ma inevitabile nei fatti per superare l’anacronistico veto alla partecipazione delle donne tanto alle assemblee istituzionali che ai vertici di migliaia di aziende”. Lo dice in una nota Rosa Cicolella, vice presidente Commissione regionale Pari Opportunità
“Ora che la norma sui CdA diventerà legge, bisognerà vigilare affinché lo spirito di questa norma sia esteso anche alle società guidate da un amministratore unico, che non può e non deve essere sempre e comunque uomo. Le donne, quelle dotate di competenza, possono e debbono governare le società pubbliche e non solo figurare nei Consigli di Amministrazione perché lo impone la legge”.
Redazione Stato