Consulta boccia eolici off-shore Puglia, Nicastro: solo per un progetto

Roma – “NON spettava alla Regione Puglia indire una conferenza di servizi per la valutazione di impatto ambientale di progetti di impianti eolici off-shore presentati il 16 gennaio 2008; conseguentemente (la Corte) annulla la nota n. 13.442 del 25 settembre 2008 della Regione Puglia – Assessorato all’ecologia, nella parte in cui si riferisce al progetto di impianto di energia eolica potenza nominale pari a 150 MW, da costruirsi off-shore, davanti la costa dei comuni di Brindisi, Torchiarolo (BR), San Pietro Vernotico (BR) e Lecce da parte della Trevi Energy s.p.a. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 10 maggio 2010. La Consulta, accogliendo il ricorso della presidenza del consiglio dei ministri, annulla dunque la nota regionale sulla Via, relativamente agli impianti off-shore davanti le coste brindise e leccesi. Nessuna possibilità di difesa per la Regione, in considerazione della presentazione tardiva della costituzione in giudizio. Si ricorda che la Trevi Energy ha presentato altri due progetti di impianti eolici off shore in Puglia: una da 50 torri per 150 megawatt a Chieuti, nel Foggiano ai confini con il Molise, e un altro nel golfo di Manfredonia da cento torri per 300 megawatt.

GLI IMPIANTI EOLICI OFF-SHORE IN PUGLIA E A MANFREDONIA – Nei golfi pugliesi l’eolico viene dal mare

Corte Costitituzionale su impianti off shore. Nicastro:riguarda solo un progetto – Impianti eolici off-shore: l’Assessore Nicastro fornisce alcuni chiarimenti sulla sentenza n. 171/2010 della Corte Costituzionale. “Con sentenza n. 171/2010 la Corte Costituzionale, nel dirimere il conflitto di attribuzioni sollevato dal Governo in merito quattro procedure di Via avviate, pressoché contestualmente, dalla Regione Puglia su progetti di parchi eolici offshore, ha dichiarato solo per una di esse, ovvero quella relativa al progetto della società “Trevi” (Brindisi-Torchiarolo-San Pietro Vernotico) il difetto di competenza regionale, in considerazione della normativa vigente al momento di presentazione dell’istanza da parte del proponente, riconoscendo la piena competenza dell’ente regionale sulle atre istanze presentate. Tale progetto, esaminato in sede di Comitato VIA Ministeriale, ha conseguito parere sfavorevole.La sentenza della Consulta è sintomatica delle complicate questioni applicative insorte a seguito dell’avvicendarsi di norme – e relative discipline transitorie- appianate solo di recente, a seguito dell’entrata in vigore della legge 99/2009”, ha concluso Nicastro.

SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza della corte costituzionale 171/2010