Manfredonia. ”Le sorti di Manfredonia sono nelle mani della Madonna”. Lo afferma mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, nel suo tradizionale messaggio ai ”carissimi amici di Manfredonia” affidato ad un pubblico manifesto, alla vigilia della festa in onore di Maria SS. di Siponto, eletta patrona di Manfredonia,
Non tralascia l’arcivescovo Castoro di affrontare ambiti riguardanti più propriamente il governo della città e del territorio ponendo in primo piano il problema del lavoro. Vigoroso e intenso è il richiamo dell’attenzione delle ”autorità competenti perché mettano in atto ogni sforzo per una pronta ripresa delle attività lavorative, perché il lavoro – afferma – è la vera risorsa di un popolo, non solo per creare ricchezza materiale, ma anche per rinsaldare relazioni sociali. Il lavoro – sancisce – è un diritto e non una concessone”.
”Dobbiamo amare la Città – è l’imperativo esplicitato – custodendo il creato, la terra e il mare che la avvolge, proteggendola da ogni abuso che sta inquinando l’aria e il suolo o da scelte che rischiano di sacrificare l’incantevole bellezza del nostro territorio alla logica dell’interesse più spietato. Dobbiamo amare la Città – indica con forza – isolando i comportamenti illegali e violenti e tornando alla primordiale vocazione della nostra terra, che è conosciuta e rispettata come terra accogliente e pacifica. Dobbiamo spenderci con passione per la nostra Città e farci responsabili del suo sviluppo”.
Ricorda infine come ”l’intensissima partecipazione alla festa della Madonna esprime il vissuto della nostra comunità e costituisce la massima espressione, tra le più coinvolgenti, della nostra specifica identità religiosa e civile. In qualche modo possiamo dire che le sorti di Manfredonia sono nelle mani della Madonna”.
Michele Apollonio
Se fossimo in mani diverse, specialmente di quelle della Madonna, non saremmo come stiamo e sicuramente non avremmo a ngraziare a sua intercesione per le tante cose che non vanno in questa città e che si affossano su noi poveri, non di fede, cittadini, ci non ci resta che invocare giornalmente la Divina Provvidenza affinché le cose cambino.
Grazie Ecc. Reverendissima per le sue preghiere, ci segua sempre come il Buon pastore che non abbandona mai il suo gregge.
Ormai abbiamo perso tutti i diritti la nostra dignità è calpestata
Lo dica direttamente ai politico..
…
Eccellenza Reverendissima,
Lei ci ha giustamente ricordato che la Madonna ci chiede di: vivere il Vangelo in modo autentico, andando oltre le visioni personalistiche…, in una logica di servizio e non di potere, di promozione del bene comune e non di egoismo, di rispetto delle regole e non di tornaconto individuale…”.
In particolare, la questione lavoro è diventata un’emergenza, non solo economica, ma umana e sociale.
Com’è noto, il lavoro è dignità della persona.
E anche Lei, Eccellenza, nel solco degli insegnamenti di Papa Francesco, ribadisce che il lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati: è un diritto per tutti!.
Grazie Eccellenza per le sue parole, di pungolo e di monito a quanti hanno responsabilità di governo, soprattutto nelle scelte politiche di fondo (economiche e sociali) della nostra comunità locale, nazionale e sovranazionale.
Grazie ancora Eccellenza.