E’ una parte dell’intervista rilasciata a Stato dal Soprintendente Archeologo dott. Antonio De Siena della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e Basilicata (ufficio periferico territoriale di settore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con compiti istituzionali in materia di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni archeologici, con competenza sull’intero territorio della Puglia, attraverso il decentramento di sedi e centri operativi che rispondono alle esigenze di tutela).
Le segnalazioni. Le dichiarazioni del dr. De Siena seguono le reiterate richieste a Stato di un gruppo di residenti, con la seconda segnalazione in pochi giorni. “Buche risalenti a fosse comunali, del periodo della Siponto Antica, tombe risalenti al periodo Cristiano, resti di ossa umane, cocci di ceramiche: beni e aree utilizzabili per incentivare il turismo nel territorio ed invece abbandonate nell’incuria generale”, dice tra l’altro Michele Umbriano. L’area è quella della Basilica di Santa Maria Maggiore, “dove a sud trovava luogo già l’antico porto di Siponto”, ma anche la zona dell’Anfiteatro Romano, degli Ipogei Capparelli, ed anche la zona a sud di una nota azienda latteo-casearia (c.da Garzia, ndR), dove sono in corso le realizzazioni dei nuovi comparti residenziali”.
Siponto Antica. La relazione della dott.ssa Tunzi.“Un’area archeologica di grande rilevanza che testimonia l’importanza raggiunta dall’antica Siponto in Epoca Romana (colonia dal 194 a.C.), quando assunse il ruolo di uno dei principali porti della Regio II – scrive in una relazione la responsabile del Museo Archeologico di Manfredonia dott.ssa Anna Maria Tunzi – I resti della basilica paleocristiana a tre navate con abside centrale e pavimento a mosaico, ricordano che fu sede di una delle più importanti diocesi della regione. Pregiati pavimenti musivi relativi alla fase di edificazione della basilica (IV sec. d.C.) e alla sua ristrutturazione, avvenuta nel secolo successivo, sono visibili all’interno della chiesa medievale di santa Maria Maggiore”.
Il giallo delle due buche nell’area della Basilica. Analogo clamore aveva suscitato il caso delle due buche segnalate dagli stessi cittadini nell’area della Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto ( “Smottamenti di terra nei pressi Basilica di Siponto. Due buche con ossa e tegole”). L’articolo è stato pubblicato da Stato nella notte del 28 ottobre. “Non possiamo stabilire la data della formazione delle buche (di un diametro, come evidente nella video-intervista di 90/120 cm, ndR). Forse 10, forse 15 giorni, restano questi due fossi evidenti e soprattutto il rinvenimento all’interno degli stessi di parti di ossa umane”, disse a Stato Michele Umbriano, presente sul posto con Michele Piemontese e l’avvocato Vito Cainazzo.
Da segnalare che in linea d’aria parallela alle buche erano stati effettuati gli scavi archeologici di personale del CdL in Scienza per la Tecnologia e la Diagnostica e Conservazione dei beni culturali di Bari. La direzione degli scavi nella città di Siponto – su incarico della Soprintendenza Archeologica della Puglia – è affidata dal 2000 alla dottoressa Caterina Laganara (che già nel 2008 era intervenuta ad un Convegno su “La ricerca archeologica in una città medievale abbandonata: il caso di Siponto” e al 29° Convegno Nazionale su Preistoria Protostoria e Storia della Daunia con il tema “Siponto. Le campagne archeologiche 2008. Notizie preliminari. 2002 – camera di informazione sullo scavo di Siponto presso il Museo del Territorio, Foggia“. Diverse le pubblicazioni in merito con prossima presentazione anche a Manfredonia).
Gli scavi in parallelo, dunque non riguardanti le buche oggi segnalate dai cittadini, hanno riguardato l’interno dell’area recintata dove è presente attualmente la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, già interessata da un finanziamento di 782.971,37 euro per la Curia Arcivescovile di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo di Manfredonia per l’oggetto “Interventi sulle facciate relative opere provvisionali del complesso monumentale della Basilica di Santa Maria di Siponto nel Comune di Manfredonia”, nell’ambito delle ripartizioni del Governo della quota dell’otto per mille dell’IRPEF nel 2010, per complessivi 144.431.287, 64 milioni di euro stanziati con provvedimento della Corte dei Conti ( Focus finanziamenti basilica).
Come spiega un cittadino che ha partecipato alla segnalazione delle due buche, nell’area in parallelo a quella dove sono stati trovati i reperti sarebbero ancora in corso degli scavi: “possibile che queste buche facciano riferimento a tombe antiche, vale a dire a sepolture effettuate velocemente in fosse comuni. Da qui il rinvenimento di parti di ossa umane. Con morti derivanti forse da un’epidemia o da un terremoto nel periodo dell’Alto o Tardo Medioevo”. Come spiega il cittadino, appassionato di archeologia, “si è infatti ipotizzato che Siponto fosse stata abitata fino al 1250/1500 dC”. “In passato le buche simili sono state ricoperte e non si provveduto a continuare negli scavi. Crediamo che il Comune o le autorità competenti debbano intervenire presto per fare luce su quanto segnalato”, terminarono Umbriano e Piemontese.
Oggi 2 novembre le buche sono state ricoperte. “Dopo la segnalazione dei due cittadini nella mattina del 28 ottobre, ore 12 e 50 circa – dice a Stato l’assessore alle Opere Pubbliche Salvatore Zingatiello – come Comune, anche se non abbiamo competenza sull’area (del Demanio e con monitoraggio della Soprintendenza dei beni archeologici della Puglia) abbiamo provveduto ad inviare sul luogo l’architetto Franco Sammarco con due tecnici. In seguito – dopo la recinzione dell’area e dopo aver inviato la nota alla Soprintendenza in primis ma anche al Comando Compagnia dei carabinieri, Cap. F.Fazio, all’assessore al ramo, al sindaco, al Museo Nazionale di Manfredonia, dr.ssa Tunzi – è stato deciso di apporre del legno e della plastica per mettere in sicurezza il sito”. In seguito era stato previsto un incontro sul luogo, un sopralluogo con presenza diretta dei responsabili della Soprintendenza forse nella giornata odierna, forse il 7 o 8 novembre. “Con certezza – conclude l’assessore Zingariello – come PA abbiamo provveduto alla recinzione celere dell’area e alla copertura momentanea delle buche. Dunque l’invio della relazione e non altro”.
Chi lo ha deciso? “Anche quest’anno – dice a Stato il soprintendente dei beni archeologici della Puglia dr. A.De Siena – gli scavi sono stati operati, in collaborazione con l’università di Bari e con direzione scientifica della dott.ssa C.Laganara, dal 29 agosto al 7 ottobre. In seguito, dal 10 al 14 ottobre alcuni operatori hanno provveduto a ricoprire le buche emerse dopo gli scavi (nell’area interna alla Basilica ed in linea d’aria a circa 50 metri dalle due buche presenti nella parte non recintata, ndR)”. “La copertura viene predisposta sistematicamente dalla Soprintendenza per evitare il danneggiamento degli stessi siti, una copertura con un tessuto non tessuto e quindi con materiale inerte. Con certezza le piogge, lo scorrimento delle acque – come puntualmente avviene nel periodo invernale – hanno determinato l’emersione delle due buche presenti nell’altra area antistante la Basilica. La prima parte degli scavi era oramai terminata. Da qui la decisione di ricoprire le buche in attesa della riapertura delle campagne delle Soprintendenza con la didattica della Università di Bari”. Dunque le due buche non interessate alla recente campagna di scavi sono state ricoperte su disposizione della Soprintendenza dopo sopralluogo del Comune. “Sì perchè il momento attualmente non è dei migliori, per quanto riguarda i finanziamenti. Certo la collaborazione con la didattica dell’Università di Bari rende le operazioni di scavi maggiormente accessibii, per l’utilizzo degli universitari. Ma che sia chiaro un concetto: sono le risorse a stabilire le campagne di scavo e non il contrario. Come Soprintendenza possiamo solo operare, terminare dopo il depauperamento delle risorse, ricoprire e mettere al sicuro siti oggetto di scavi in futuro”. “Certo – termina il dr. De Siena – si ha davvero interesse all’incentivazione del turismo in loco? Alla valorizzazione del Parco Archeologico di Siponto? E allora bisogna individuare presto dei gestori in grado di tutelare gli stessi siti di interesse storico”.
Le buche nell’area antistante la Basilica di Siponto, a 40/50 metri dalla campagna di scavi appena terminata (29/8-7/10), restano per ora ricoperte. L’evolversi dei fatti – scoperta casuale, recinzione, copertura e note ufficiali degli enti- lasciano presupporre la volontà di intervenire con la partenza di una nuova campagna di scavi (a cura della Soprintendenza e dell’Università di Bari). “A riguardo a breve sarà presentato un testo a cura della dottoressa Laganara sugli scavi effettuati a Siponto. E penso che entro dicembre sarà comunicata, con presentazione del testo anche a Manfredonia, la partenza dei nuovi lavori”. Della seconda fase dei lavori che dunque sembra prevista.
LA PRIMA SEGNALAZIONE (28/10/2011): LE DUE BUCHE NELL’AREA DELLA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE DI SIPONTO, A 40/50 METRI DALLA CAMPAGNA DI SCAVI DA POCO TERMINATA
Le tombe abbandonate in contrada Garzia. Le buche ricoperte
Focus (a cura di Agostino Del Vecchio): Il crollo dell’archeologia in Capitanata e Siponto Antica: le interrogazioni dei parlamentari.
g.defilippo@statoquotidiano.it (ti voglio bene Tiziana)
“Parco Archeologico di Siponto? I fondi stabiliscono gli scavi”. Buche? Ricoperte (V)

Qualcuno si ricorda quanto ha speso la soprintendenza ai beni culturali e archeologici e il comune di Manfredonia per quella ridicola passatoia con relativa illuminazione nel famoso Parco archeologico sipontino?
A cosa è servita?
A niente.
Perchè non intervengono sulla chiesa, che di per se è molto più importante e c’è sicuramente qualcosa da vedere, a differenza del terreno adiacente alla chiesa ,dove è stato fatto l’intervento della passatoia e non si vede niente?
Nel 2009 ,se non ricordo male, in Puglia il monumento meno visitato è stata ,ahimè, la chiesa S.M. di Siponto.
Allora perché non spendono quei soldi per restaurare, salvaguardare e rilanciare la chiesa S.M.di Siponto, e magari si riesce a salvare anche quella di San Leonardo?
Per quanto riguarda quello che non si vede che sta sotto terra, purtroppo si deve lasciare lì, finché non arrivano i soldi.
Basta col cemento. Facciamo rivivere il centro storico e le periferie
Negli ultimi quindici anni in Italia sono stati cementificati 3 milioni e 663 mila ettari, un’area che equivale alla superficie di Lazio e Abruzzo assieme. Dalle parti nostre la speculazione edilizia ha raggiunto livelli assurdi: Foggia, per esempio, è la città italiana che ha il primato assoluto di superficie edificata: 633 m² di superfici artificiali pro capite.
Anche la nostra città è stata interessata da un processo di espansione edilizia senza precedenti: negli ultimi decenni la città ha più che raddoppiato la sua superficie e oggi gran parte della popolazione vive nella zona di espansione. Nel frattempo il centro storico si è gradualmente svuotato ed è stato abbandonato a se stesso.
Il processo di espansione edilizia, a Troja come altrove, non è stato accompagnato da una pianificazione urbanistica condivisa che contemplasse le esigenze della comunità. Si è badato soltanto ad investire sul mattone senza preoccuparsi della qualità della vita nei quartieri. Non si è pensato alle esigenze di una collettività che ha bisogno di spazi verdi, di spazi dove più piccoli possano giocare liberamente e i cittadini possano avere luoghi di incontro e di socialità.
Come se non bastasse, il processo non è ancora terminato. Si continua a costruire nonostante la città subisca una costante decrescita demografica. Nel frattempo quegli spazi che potevano diventare aree verdi scompaiono di fronte all’avanzata del cemento. A cosa servono queste case? A cosa serve continuare a costruire “consumando” il territorio?
Noi pensiamo che sia necessario interrompere questa cementificazione scellerata e puntare piuttosto alla riqualificazione del centro storico e delle aree periferiche. Ristrutturare gli edifici esistenti consentirebbe di tutelare le esigenze di chi lavora nell’indotto dell’edilizia e, al contempo, far rivivere il centro storico potrebbe essere un’opportunità per lo sviluppo turistico e, trasversalmente, un’opportunità per tutte le attività economiche della città.
Altrove sono state anche le amministrazioni comunali a sollecitare questo tipo di interventi, disincentivando o addirittura impedendo la costruzione di nuovi edifici e incentivando piuttosto la riqualificazione dei centri storici e delle periferie. Anche secondo noi la strada da seguire è questa.
Movimento Politico “Libertà è Partecipazione”
aas
concordo con la redazione
Ci sarebbe molto da dire e molto da discutere.
In questo momento di crisi la scusante risorse impone un’alzata di mani.
Ma l’uomo è fatto per pensare, trovare rimedi.
Quale allora potrebbe essere un rimedio per questo handicap tutto Sipontino?
Bene ricordo un’incontro fatto con l’allora Sindaco Prencipe Gaetano sulla problematica disoccupati speciali, gli odierni lavoratori socialmente utili, in quella occasione, rappresentavo un parte sociale di cui non faccio nome, si prospetto di utilizzare i socialmente utili in un progetto di scavi per riportare l’antica Siponto alla luce. e per di più venne anche detto che con l’avanzare degli scavi i socialmente utili si sarebbero pagati con il biglietto di ingresso dei visitatori per la parte già emersa.
Il Sindaco prese in considerazione tale proposta e noi da parte nostra incominciammo a interagire con alcune parti della Regione Puglia.
Dopo di ciò il nulla.
PECCATO!
VA Bè SE VOLETE FATE FARE A UMBRIANO UNA TRASMISSIONE TIPO VOYAGER DITELO PURE!
AHAHAHAHAHAH , SCHERZAVO, MA VOI DI STATO QUOTIDIANO NON POTETE USCIRE PER DELLE SEGNALAZIONI GIà SEGNALATE SUI LIBRI, DOCUMENTAZIONI ECC.ECC.
CAPISCO CHE VOLETE EVIDENZIARE LO STATO DI DEGRADO, IN EFFETTI LO è MA DA SEMPRE, PERCHE’ SONO SEMPRE STATI IN QUELLO STATO DA SECOLI.
E IN GIRO A SIPONTO CE NE DI ROBA DA VEDERE A PARTIRE DALLE CATACOMBE SIGILLATE ALLA PINETA, PASSANDO ALLE SPALLE DELLA BASILICA DOVE C’è UNA BELLISSIMA SORGENTE CON TANTO DI RESTI, COPPA NEVIGATA, VALLE SAN ORONZO, ZONA CAPPARELI,ECC. ECC
ALLORA SE VOLETE FARE UN SERVIZIO COME SI DEVE FATELO CON UNA PERSONA COMPETENTE IN MATERIA.
LA MIA VUOLE ESSERE UNA POLEMICA COSTRUTTIVA, SAREBBE BELLO CREARE UNA RUBRICA A PUNTATE CON UNO O PIù ESPERTI DOVE SI SPIEGA LA NOSTRA STORIA MOSTRANDO I NOSTRI SITI ARCHEOLOGICI PER MOLTI SCONOSCIUTI.GARZIE RED E BASTA UMBRIANO!
Gentile lettore,
grazie per l’interesse e le giuste considerazioni. Stiamo rilanciando il problema, nel frattempo è in previsione l’allestimento di una rubrica settoriale con la quale gli stessi lettori potrebbero comunicare ulteriori segnalazioni.
Grazie, Red.