MANFREDONIA (FOGGIA) – Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma, le strofe di taverna le cantò la ninna nanna” frullano in testa i versi di “4/3/1943”, il brano omaggio della nascita del cantautore bolognese.
A dodici anni dalla morte, avvenuta il primo marzo 2012, Lucio Dalla avrebbe compiuto oggi 81 anni: profetico, ermetico, raffinato, rileggendo le sue canzoni; Compositore e polistrumentista, votato al jazz, ripercorrendone la musica.
I suoi celebri brani fanno eco, ancora. “Caruso”, “Piazza Grande”, “L’anno che verrà”, “La sera dei miracoli”, “Futura”, giusto per citarne alcuni.
Lucio Dalla è stato uno dei giganti del cantautorato italiano e ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel panorama musicale. “Un genio”, lo definisce Marco Masini.
La sua tecnica, l’esecuzione e il trasporto lo hanno consacrato. Indimenticabile la fusione di voci e collaborazioni che hanno segnato la lunga carriera.
Da Gianni Morandi a Francesco Guccini, da Mina a Ornella Vanoni, con Pavarotti, tra gli altri, ha messo in luce le sue capacità di improvvisazione.
Non solo sul palco, anche nella vita sapeva improvvisare e lo fece, appunto, con la canzone “Gesù Bambino” quando, censurata al Festival di Sanremo, rimpiazzò il titolo con la sua data di nascita: “4/3/1943”.