FOGGIA, 07/04/2022 – (gazzettamezzogiorno) Il gioco del «gatto col topo» fra forze di superficie e sommergibili potenzialmente ostili si continua a giocare anche nello Jonio e nell’Adriatico.
Lo ha sostanzialmente confermato ieri il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, nel corso di un suo intervento nella sede dell’Associazione della Stampa estera a Roma. “Quello che possiamo dire è che il meccanismo Nato nella regione è una cosiddetta missione di sorveglianza dei sottomarini russi, denominata “Noble Shield” e composta da un Carrier vessel battle group, ovvero le portaerei “Cavour” (Italia), “Charles de Gaulle” (Francia) e la “Uss Truman” (Stati Uniti)”.
Incrociatore lanciamissili «Varyag» della Marina militare russa. Fonte: Geopolitical center
Più a sud, nell’area greca del Mare Jonio, giorni fa era stata segnalata la presenza dell’incrociatore lanciamissili «Varyag» della Marina militare russa, con la sua scorta, a 800 chilometri circa dalle coste italiane. Anche sui cieli italiani è stato innalzato un nuovo «scudo»: sono state attivate aree di controllo misto civile-militare del traffico aereo. La più vasta, che fa capo al centro di controllo di Brindisi. Nel frattempo, i caccia F-35 del 32° Stormo di Amendola (Foggia) stanno già «scaldando i motori» per una nuova missione di «polizia aerea» Nato fra maggio e giugno in Islanda. «Rispetto alle mosse militari che osserviamo sul terreno – ha aggiunto – sembra che la Russia si stia preparando ad una nuova offensiva». (gazzettamezzogiorno)