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Gaia e Arci: “Mascherine usa e getta producono un’enormità di rifiuti”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Settembre 2020
Foggia // Scuola e Giovani //

Foggia, 07 settembre 2020. “L’anno scolastico che ci aspetta sarà diverso da tutti gli altri perché dopo la pandemia globale siamo chiamati a fare i conti i con i vincoli sanitari che vedono la scuola al centro di una messa in discussione del proprio modello organizzativo e didattico”. Lo comunicano in una nota i presidente del circolo Arci e Gaia di Foggia Giuseppe Maccione e Antonio Soldo, a proposito della riapertura dell’anno scolastico. “La pandemia ha evidenziato il grande valore sociale della scuola, che è il cuore delle comunità e centro insostituibile della cura educativa e formativa delle giovani generazioni.La scuola vera, in presenza, di relazione e territorio è mancata a tutti. Il tempo scuola, quello significativo fatto di gruppo classe, di confronto e di conflitto, di laboratori e ricreazione, quello che distingue la propria casa privata dalla scuola come luogo pubblico e collettivo, si è visto essere insostituibile”.

Sulla didattica a distanza, la DaD: “Ha fatto emergere le condizioni ed i luoghi dove la scuola non riusciva già ad arrivare con efficacia: ai ragazzi che sono soggetti all’insuccesso scolastico e rischiano di disperdersi, a chi ha bisogni educativi speciali, a chi vive in condizioni familiari e abitative disagiate, a chi vive in territori privi di connessione. Allora non possiamo che ripartire da queste considerazioni per ricollocare le sfide che ci attendono certi che comunque la scuola riparte fra disuguaglianze e fragilità e per costruire il futuro serve progettare e investire oltre l’emergenza”.

Per l’avvio dell’anno scolastico sono previste mascherine chirurgiche usa e getta per i milioni di studenti. “Questa soluzione prevede la produzione quotidiana di 44 tonnellate di rifiuti da smaltire attraverso l’incenerimento e le discariche andando ad appesantire il nostro sistema impiantistico di smaltimento. Questo non è certo educativo per i ragazzi, ai quali invece la scuola dovrebbe dare il buon esempio anche sul fronte della difesa dell’ambiente.

Una soluzione potrebbe essere la predisposizione di una fornitura adeguata di mascherine riutilizzabili certificate, equivalenti a quelle chirurgiche monouso, per gli studenti, sollecitandoli e invogliandoli ad utilizzare le lavabili per ridurre il quantitativo di usa e getta che circola nel Paese, e garantendo comunque la tutela della salute. Per far questo sarà fondamentale porre grande attenzione anche all’insegnamento e alla diffusione di modalità di comportamento corrette, a partire dalle modalità di utilizzo e lavaggio delle mascherine. La riapertura delle scuole è il più grande cantiere civico che il nostro paese si trova ad affrontare e la prevenzione la faranno gli strumenti ma anche la consapevolezza dei giusti comportamenti da assumere per garantire la prevenzione dal virus”.

 

 

 

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