La denuncia di esponenti del civismo già consiglieri comunali: Cataneo, Mainiero, Pertosa, Rizzi, Russo e Sciagura
Foggia, 08.02.2021. Sono passati circa venti mesi dall’inizio dell’attuale consiliatura e sono accaduti alcuni eventi violenti che hanno contribuito a far precipitare nel baratro il Comune e la Città di Foggia anche a causa dell’assenza di scelte politiche e pur in presenza della cd continuità amministrativa e gestionale. Non è stato ininfluente lo spostamento del baricentro politico, nella rappresentanza comunale, calibrato sempre più sul cd “sovranismo” e sul “leghismo”.
E’ paranoia sentir affermare anche in questa consiliatura, dopo quasi sette anni di guida da uomo solo al comando, che: “la colpa è delle amministrazioni precedenti!”. La conduzione solitaria e autoreferenziale era avversata nella sostanza e nella forma, in aula e fuori, durante la scorsa consiliatura. Oggi permane, immutato e grave, tale deleterio status quo. Le attuali posizioni nelle graduatorie della qualità della vita e la cruda realtà comprovano che quella avversione era ed è ampiamente motivata.
“Nell’ambito della nostra attività in aula consiliare, seppur da prospettive politiche diverse, abbiamo ricercato comunque un assetto lineare ed una corretta gestione amministrativa negli atti con indirizzi politici, contenuti in molte delibere votate dal precedente Consiglio comunale. Purtroppo le stesse seppur approvate sono finite nel nulla – affermano i sei consiglieri comunali foggiani uscenti – e gli effetti negativi di tale insulsa visione si colgono nello stato attuale della manutenzione di strade e del verde, del livello di raccolta differenziata, del servizio TPL e del Nodo Intermodale, della gestione dei beni di proprietà come la Sala Fedora, l’incuria per lo stato di: borgate, Teatro Mediterraneo, Locomotiva in villa, l’arredo urbano, ecc. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui viene rilevato quotidianamente, dai cittadini e da chi si reca in città, il senso di abbandono fisico e sociale in cui versa, purtroppo, la nostra amata Foggia. Tale percezione della grave realtà vissuta è percepita anche fuori dal contesto cittadino, da chi attinge notizie dai media che, con il loro puntuale lavoro, riportano il greve degrado raggiunto”.
Molti indirizzi politici delle passate delibere del Consiglio comunale di Foggia sono trasgrediti e nessuno interviene. Ecco degli esempi: 1) la delibera n.15 del 21.05.2018 che prevedeva alcune misure tra cui a) riduzione delle spese e più rigorosa gestione delle entrate; b) la sottoscrizione in tempi brevi, senza indugi, del contratto di servizio, ancora oggi in proroga tecnica, per la raccolta dei rifiuti e il congruo corrispettivo per l’uso del biostabilizzatore; 2) la delibera n.169 del 27.11.2018 con cui si era stabilito che parte di viale Pinto sarebbe stata interclusa solo dopo la realizzazione della viabilità di collegamento tra via Napoli, il raccordo tra la Rotatoria n. 3 Orbitale, il prolungamento di viale Pinto e via L. Perosi. Oggi viale Pinto chiuso è chiuso, il collegamento non realizzato ma si è “creata” però un’altra discarica a cielo aperto! Che ne è stato del Parco della Medusa e della mancata riqualificazione dell’area del silos granaio di via Manfredonia? Sappiamo però dell’espansione urbanistica continua e dei suoi molteplici effetti negativi. Eccoli: il persistente consumo di suolo, l’assenza di rigenerazione urbana, l’aumento dei costi delle urbanizzazioni e dei servizi pubblici. Nel contempo per i cittadini foggiani già indebitati con i mutui per l’acquisto, al danno si somma la beffa, con la riduzione consistente del valore degli immobili urbani esistenti attraverso l’immissione nel mercato di nuovi alloggi non necessari visto il numero delle abitazioni sfitte e/o vuote non vendute.
“In altre città pugliesi e meridionali sono avviate proposte ed azioni per poter far innalzare il livello della qualità della vita e renderle attrattive per investimenti, sia pubblici che privati, ad esempio con il cd Recovery Fund mentre a Foggia tutto tace”.
Si avviano SOLO attività “politiche” per regolare i conti nell’attuale consesso comunale, censurando solo formalmente atti irresponsabili, o quelle per porre rimedio ad atti gestionali dei beni pubblici comunali a dir poco sfrontati e/o contravventori delle normative in materia – precisano i sei esponenti politici che hanno ricevuto a maggio 2019, complessivamente, circa 6.000 preferenze dai foggiani – purtroppo si continua a puntare solo nella crescita del “mattone” mentre necessita diversificare in altri ambiti gli investimenti. L’attuale rappresentanza politica comunale è rimasta disattenta e incurante, seppur sollecitata, sia per la mancata apertura di cantieri che porterebbero occupazione per numerose opere pubbliche utili e finanziate da anni, sia per il definanziamento, per circa 70 milioni di euro, nel 2020 e la declassificazione da B1 a C1 degli standard tecnici e di sicurezza per la Tangenziale Ovest di Foggia o per la mancata inclusione della 2^ stazione su Rete AV/AC a Foggia nello schema di DPCM all’analisi parlamentare come AC 236. L’AV/AC altrove ha portato investimenti e aumento di PIL qui, invece, necessita un’altra classe politica per far crescere Foggia e, con essa, la Capitanata.”
Si conferma: città allo sbando !
Non c’è e non ci sarà mai fine al baratro in cui siamo precipitati , con questa amministrazione di incapaci di destra.
Non è na barzellett