Manfredonia. ”Sin dal primo momento, come presidente del Parco Nazionale del Gargano, ho manifestato a Roma, in giro per l’Italia, ed in ogni intervista utile, di essere al fianco dei forestali, anche in rappresentanza di Federparchi Europarc Italia , come componente della giunta nazionale dell’associazione. Sono stato sempre contrario ad un accorpamento del Corpo forestale dello Stato ad un’altra arma. Sono stato sin da subito contrario ad una riforma frettolosa che non teneva assolutamente conto della specificità e professionalità dei forestali. Ho dichiarato, inoltre, il pericolo reale della dispersione dell’importante patrimonio di conoscenze, acquisito nei tanti decenni di tutela del patrimonio naturale italiano, dalla forestale. Ho anche proposto di consentire ai forestali in servizio nei parchi nazionali o nelle aree protette regionali di poter transitare nei ruoli di questi enti, per diventare una forza di controllo e tutela del patrimonio di biodiversità che rappresentano.
Oggi, con questa decisione parziale, spero che la Consulta consenta il riaprirsi di una fase di discussione per un ripensamento del governo sul futuro della forestale, anche in funzione di una maggior tutela delle aree protette italiane e di tutto ciò che rappresentano.
Esiste un giudice a Berlino ….”.
Così il già presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Avv. Stefano Pecorella, dopo che ”il Tar Abruzzo, sezione di Pescara, ha considerato la riforma voluta nel 2016 dal Governo in base alla legge delega Madia – relativa alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, con assorbimento del personale nell’Arma dei Carabinieri – contraria alla ‘libertà’ di autodeterminazione’ degli appartenenti alla Forestale, “in mancanza della possibilità di esercitare una scelta pienamente libera e volontaria di divenire personale militare””.
qualcuno ha chiesto il tuo parere ex presidente? NO.
Caro Pecorella,
sono d’accordo sulla specificità e professionalità dei forestali. Ma dire che la riforma in argomento non ne teneva conto mi sembra piuttosto “ingeneroso”.
Sostenere poi che l’accorpamento del Corpo forestale dello Stato, nell’Arma dei Carabinieri, comporta “il pericolo reale (sic!) della dispersione dell’importante patrimonio di conoscenze, acquisito nei tanti decenni di tutela del patrimonio naturale italiano, dalla forestale” o, addirittura, un rischio di “perdita di tutela delle aree protette italiane e di tutto ciò che rappresentano”, è assolutamente infondato.
Le tue (sulla riforma) sono “perplessità” che ho già sentito da parte dei rappresentanti… dei sindacati della forestale.
La mia opinione su questo accorpamento è che i sindacati non vogliono accettare la “militarizzazione” della forestale (che ricordo è una forza di polizia) semplicemente perchè sarebbero fortemente ridimensionati e perderebbero gran parte del loro “potere”, punto.
Il resto è solo fuffa, chiacchiere e distintivo.
Cordialità.
Militarizzare la forestale mi sembra giusto, non mi sembra giusto invece che non siano stati organizzti barconi pieni di politici italiani e spedirli in Libia nella speranza che in seguito vengano collocati nei deserti del centroafrica. In alternativa cacciare tutto l’esercito di politici italiani (quasi 600.000) e importare politici dalla Germania, Svezia, Giappone ne basterebbero una decina per sistemare questo scalcinato e corrotto paese.