TARANTO – “Abbiamo chiesto alla procura di Taranto di indagare il ministro Urso e tutti i responsabili della gestione scellerata degli impianti dello stabilimento a causa delle sue chiare responsabilità legate all’incidente che ha posto a rischio la vita degli operai e dei cittadini di Taranto”.
Lo annunciano l’attivista Luciano Manna, fondatore di Veraleaks, e Carla Luccarelli, madre di Giorgio Di Ponzio, il 15enne di Taranto morto il 25 gennaio del 2019 per un sarcoma ai tessuti molli, malattia che i genitori mettono in relazione alle emissioni dello stabilimento siderurgico.
Il riferimento è a una denuncia penale depositata oggi, presso il commissariato borgo della polizia di Taranto, “nei confronti dei responsabili della conduzione degli impianti dello stabilimento”.
Manna e Luccarelli riferiscono di essere in possesso e di aver depositato anche “un video inedito che mostra chiaramente l’inferno che si è scatenato il 7 maggio sull’altoforno1 dell’ex Ilva (sottoposto a sequestro probatorio, ndr) e la totale impreparazione di chi interviene sul luogo dell’incidente, gente che è intervenuta a spegnere l’incendio su afo1 come se stesse spegnendo il fuoco del barbecue nel giardino della villa al mare”.
Il video è anche allegato alla nota in cui riferiscono dell’esposto.
Alla procura, concludono, “abbiamo fornito evidenze circa le critiche condizioni delle cokerie dove di recente sono avvenuti incidenti analoghi a quelli dell’altoforno”.
Lo riporta l’agenzia Ansa