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Sangalli Mf, Di Iasio: spiraglio, il 15.01 nuovo piano industriale

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Gennaio 2015
Manfredonia // Monte S. Angelo //

Monet Sant’Angelo – TERMINATO l’incontro a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra i Sindaci di Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Mattinata, le Regioni Puglia e Friuli Venezia Giulia, i sindacati, e presieduto dal dott. Giampietro Castano, responsabile dell’Unità per la gestione delle vertenze delle imprese in crisi del Mise. Il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio di Iasio: “Oggi è stato fatto un passo avanti. Sangalli, che aveva presentato un nuovo piano industriale discutibile, anzi, inaccettabile, ha recepito l’invito del Ministero a ripresentare un piano che salvaguardi il livello occupazionale e dia soluzioni alla situazione dell’intero gruppo. Siamo soddisfatti che anche il Governo abbia capito che questa vertenza ormai è di rilievo nazionale e non locale”.

Il Sindaco di Iasio, durante l’incontro, è anche intervenuto con fermezza rivolgendosi all’Azienda e al Ministero: “Se la proprietà pensa di poter raggirare i lavoratori, le loro famiglie, le Istituzioni e l’intero territorio si sbaglia di grosso. Noi non ci tireremo indietro e utilizzeremo tutti i mezzi e i modi possibili per evitare la chiusura e lo smantellamento di quell’impianto!”.

La famiglia Sangalli ha dichiarato di essere pronta anche a valutare un percorso di cessione dell’azienda. Il Ministero ha chiesto che il nuovo piano sia presentato entro una settimana. “L’azienda è in gravissime condizioni, ma fortunatamente non è morta. Le soluzioni sono più di una” e, rivolgendosi all’azienda – “non escludete nessuna” – ha dichiarato il dott. Castano.

Il tavolo ministeriale è stato aggiornato a giovedì 15 gennaio 2015.

Redazione Stato

11 commenti su "Sangalli Mf, Di Iasio: spiraglio, il 15.01 nuovo piano industriale"

  1. ……E PER LE ALTRE AZIENDE GIA’FALLITE E OPERAI TRUFFATI, PERCHE’ NON C’E’ STATO NESSUNO SPIRAGLIO???????

  2. Non è una vittoria ma non è neanche’ una sconfitta. Si tratta di un vantaggio per i lavoratori in quanto il piano presentato dal gruppo Sangalli e’ stato rigettato in toto.
    Ora bisogna stare attenti alla tregua chiesta ai sindacati. Non deve uscire niente dallo stabilimento. Bisogna anche capire cosa stanno facendo o faranno le multinazionali del vetro. Ossia i prezzi del vetro sul mercato europeo ma soprattutto italiano e tedesco, aumentano o diminuiscono? Se la tendenza sarà alla riduzione dei prezzi allora cercano di far fallire il gruppo sangalli o meglio si vendicano delle malefatte fatte dai Sangalli a partire dal 2009 fregandosi delle direttive date da ASSOVETRO per ricorrere ai ripari rispetto ai segnali di crisi che stavano arrivando (malefatte: riduzione prezzi, costruzione nuovo impianto). Adesso sono diventati una barca senza timone e senza vele in mezzo alla burrasca.
    Cari Sangalli qui al sud avete avuto la fortuna di diventare imprenditori di successo grazie non a voi ma alle maestranze che vi hanno dato tutto quello che potevano ed oltre. In cambio gli avete dato la chiusura dello stabilimento e la presa in giro del rifacimento forno. Avete distrutto tutto grazie alla vostra avidità, alla vostra incompetenza in campo industriale e soprattutto alla vostra arroganza. Ciucci e presuntuosi.
    Ma vediamo quanto avete pagato i vostri consulenti per questo piano strategico (così come dovevano essere i partner russi): ci risulta circa 2 milioni: se avete pagato interamente questa cifra siete dei folli o polli, se sono fatture gonfiate allora …….., se poi non riuscirete a pagarli saranno gli stessi vostri consulenti a farvi fallire.
    Dimenticavo, pagate stipendi e tredicesime e premi congelati altrimenti saranno i dipendenti a portarvi al fallimento. Non chiedete niente in cambio, per una volta siate dignitosi.

  3. quando una azienda non piu’ voglia di mantenere i posti di lavoro ,lo stato deve intervenire e nazionalizzare l’azienda e salvaguardare i posti di lavoro e’ il suo indotto ,non ci vengano a fare la predica del libero mercato,che ha portato solo danni a famiglie,indebitati con mutui e’ quant’altro,bisogna rivedere la politica industriale a manfredonia,che ha creato piu’disoccuopazione di prima,non e’ il caso di puntare sul turismo,pianificare un piano industriale sul turismo,,,individuare strumenti urbanistici, riqualificando aree e monumenti.

  4. Senza il commissariamento ed il relativo ricorso alla Legge Prodi D. Lgs. 270/99, l’Azienda è bella che chiusa.
    Non capisco come un’impresa oberata da problemi economici sia ancora in grado di produrre piani industriali.
    Se poi i piani industriali sono costituzione di bad company, e newco, allora i dipendenti fanno prima ad andarsi a trovare altra collocazione. L’azienda è bella che è chiusa.

  5. Non cedete di un cm, state attenti agli accordi sindacati-azienda, non fate uscire un tubo(un vetro).Sangalli sta prendendo tempo, ma sta pieno di debiti, pensava fosse piu’ facile per lui,chiudere Manfredonia e aprire Nogaro,se non fosse stati in gamba voi a compattarvi, vi aveva gia fatto fessi.
    adesso uniti piu’ che mai,o tutti o nessuno…non esiste SUD o NORD, si chiude??? avviene per tutti…deve fallire…altrimenti deve trovare la soluzione,non deve solo dar fiato alla sua avidita’..forza ragazzi UNITIIIIII

  6. Condivido quanto detto da alcuni interventi.Non fidarsi è meglio e chi lo dice è uno che ha sottoscritto un accordo aziendale e con le parti sociali e si è trovato con la sorpresa di non trovarsi ai conti e con alcuni anni in più di mobilità ( grazie alla Fornero e a Monti ,che hanno sconquassato tutti gli accordi precedenti in …peggio !!! ) invece della pensione dopo più di 40 anni di lavoro e il sindacato in quel caso,non era preparato….gli accordi prima di firmarli occorre farli controllare da esperti nel diritto del lavoro e non da gente con la terza media o con un semplice diploma !
    Auguro ai dipendenti della Sangalli di Manfredonia di vigilare sino alla conclusione della trattativa e caso mai,farsi supportare da gente con le sfere e con le lauree !!!!!!!! Grazie infinite alla redazione per il suo impegno al di sopra delle parti.

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