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Monitorare i nitrati costa 12 mln in Puglia

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
13 Maggio 2011
Editoriali //

Il governatore pugliese Nichi Vendola (fonte image: ilsussidiario.net)
Foggia – UNA dotazione finanziaria complessiva pari ad € 12.601.200 euro. Questa è la somma approvata dalla giunta regionale pugliese presieduta da Nichi Vendola per attuare il “Piano d’Azione Nitrati”, una serie di interventi volti al miglioramento del sistema dell’informazione, del monitoraggio e del controllo degli oltre 92mila ettari del territorio pugliese eccedenti il valore limite per i nitrati, sostanze chimiche derivanti da un uso eccessivo di composti azotati in agricoltura che possono portare a effetti tossici sulla popolazione e che, specie in alcune zone della Puglia, soprattutto nel Salento, hanno già invaso parte delle falde freatiche. E, purtroppo, proprio nella stagione estiva, l’utilizzo dei nitrati raggiunge il picco massimo e tali composti, insieme a molti altri, tendono poi a concentrarsi nei fiumi e poi presso gli sbocci a mare, rendendo alcune spiagge non balneabili. Il provvedimento è stata pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 73 del 11-05-2011.

La misura decisa dal giunta regionale si è resa necessaria a causa di una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (UE, sez. IV, n. C-105/09 del 06/2010) la quale ha stabilito che: “Entro un periodo di due anni a decorrere dalla notifica della presente direttiva, gli Stati membri designano come zone vulnerabili tutte le zone note del loro territorio che scaricano nelle acque individuate in conformità del paragrafo 1 e che concorrono all’inquinamento. Essi notificano tale prima designazione alla Commissione entro sei mesi”. Pena pesantissime sanzioni per ogni giorno di ritardo.


LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
– Le risorse saranno ripartite in questo modo: monitoraggio dei corpi idrici superficiali (€ 3.500.000), dei copri idrici sotterranei (€ 1.500.000,00), dei sistemi fognari (€ 201.200), piano di spandimento delle Acque di Vegetazione (€ 150.000) Piano d’Azione Nitrati (€ 100.000) Catasto degli scarichi idrici e Catasto delle utenze non ricomprese negli agglomerati previsti dal PTA (€ 6.600.000), monitoraggio dell’attuazione del PTA e relativo aggiornamento (€ 450.000), servizi di informazione legati al PTA e all’applicazione delle direttive in materia di tutela (€ 100.000). Il procedimento è stato approvato dall’Assessore alle Opere Pubbliche e Protezione Civile, Avv. Fabiano Amati, sulla base dell’istruttoria espletata dal Responsabile dell’A.P. “Supporto alla gestione della tutela delle acque”, confermata dal Dirigente del Servizio Tutela delle Acque, nonché Responsabile della Linea d’intervento 2.1 del P.O. FESR 2007-2013.

La provincia di Lecce, insieme a quelle di Livorno, Parma e Piacenza, secondo i dati forniti da Federconsumatori e Arpa, risulta tra le zone d’Italia in la coda della classifica (classe III) per la presenza di nitrati (superiori a 30mg/l.). Le maggiori criticità sono presenti, però, in provincia di Foggia (57,3 mg/l nella Zona di Trinitapoli e 50 mg/l nel Capoluogo) e di Bari (73,3 mg/l nell’area di Bitonto e 75,5 mg in quella di Monopoli) dove è stato attribuito un valore di classe a cavallo tra 3 (25 -50 NO3 mg/l) e 4 (> 50). Ovviamente, come previsto dalla stessa legge, si è provveduto per queste aree alla designazione di Zone Vulnerabili da Nitrati. Per tale ragione è presumibile che la maggior parte delle risorse saranno indirizzate a queste aree.

IN CAPITANATA – Le aree coinvolte sono 9 , in particolare Lesina, Carpino, San Severo, Foggia, Cerignola, Trinitapoli, Andria, Terlizzi e Arco Jonico. In provincia di Foggia le zone vulnerabili comprese tra San Severo, Lucera, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis riguardano oltre 34 mila ettari, quelle tra Foggia e Manfredonia circa 18750 ettari.


a.delvecchio@statoquotidiano.it

2 commenti su "Monitorare i nitrati costa 12 mln in Puglia"

  1. scusatemi ma perchè le farmacie agricole continuano a vendere sostanze e concimi contenenti nitrati? tutti parlano di biodinamica secondo steiner, di agricoltura biologica e poi si scopre che un prodotto dichiarato fuorilegge viene ripresentato sotto un altro nome e non è più fuorilegge…..anzi è BIOLOGICO! ma vi rendete conto che un agricoltore che vuole preparare per le sue colture la vecchia poltiglia bordolese (quella di 50 anni fa) deve sborsare oltre 350€ per un quintale di solfato di rame, mentre l’uva gli viene pagata 13€ al quintale? io sono dell’idea che prima di farsi eleggere e/o nominare ad una carica amministrativa bisogna aver maturato una grande esperienza. parafrasando le parole di totò si dovrebbe dire appunto il ferro ai ferrai, il legno ai legnaiuoli e la terra ai….terroni forse? no la terra la deve gestire chi la conosce e che abbia i calli alle mani maturati zappando la terra. questi sono gli effetti dell’industrializzazione sfrenata causa di indebitamento e perciò ricerca di maggiori profitti dal suolo con il riversare in esso concimi, fertilizzanti, ammendanti ecc. dobbiamo tornare alla semplicità: alla vacca che vaga per i campi e li concima. alle galline che razzolano e così via!

  2. a quanto pare determinati argomenti non piace che se ne discuta. si rifiuta il confronto. qui non è il discorso politico di destra o di sinistra. mettiamoci bene in testa che non bisogna essere bianchi,verdi o rossi per cercare il bene comune. volete un esempio in cui mi sono vergognatio di essere pugliese? l’anno scorso ho chiamato il policlinico di verona per poter effettuare un follow-up in quella struttura dove sono stato operato nel 2007 per un tumore molto raro. mi hanno detto che dovevo prenotare una stanza in albergo per una settimana, pagare il 50% del day-hospital e poi chiedere il rimoborso alla mia asl di appertenenenza (foggia) in quanto loro non possono rischiare di avere in conti in rosso per la sanità come abbiamo fatto noi in puglia. in agricoltura è ancora peggio dato che per far finta di rispiarmare non vengono utilizzati i fondi a disposizione, però i nostri prodotti (pagati una miseria ai produttori) vengono venduti a caro prezzo agli altri e a noi ci mandano la schifezza da altri paesi, caro assessore stefano il gasolio agricolo ha raggiunto il prezzo di 1 € al litro. perchè non suggerisci al tuo presidente vendola di ridurre gli stipendi di voialtri amministratori e di rivedere le accise sui carburanti. com’è non vi piace la parola fascismo, ma le accise di quel tempo perchè le paghiamo ancora. e tu presidente vendola lo sai da dove è nato il manifesto social-comunista? da una lettera di S.Paolo Apostolo:”dividevano la parola mettendo in comune i loro beni…..” PUGLIA SVEGLIATI!!!

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